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Mio figlio é miope?

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 Mio figlio é miope? Mio figlio é miope? Non é una domanda che ci si pone spesso o con naturalezza. Tuttavia, al giorno d'oggi é necessario considerarla. Si prevede infatti che nel 2050 metá della popolazione terrestre sará miope. Considerando la diffusione della miopia nei paesi piú sviluppati, dobbiamo considerare che in tali luoghi si possa toccare anche il 70% di miopi. Miopie elevate aumentano il rischio di incorrere in diverse patologie che abbassano la qualitá della vita e aumentano i costi sul sistema sanitario nazionale. Valutare i rischi Ci sono diversi fattori che incorrono nello sviluppo della miopia. Sono sia ambientali che genetici, in tal senso si parla di epigenetica. Significa che se una persona predisposta alla miopia si trova in un ambiente che ne favorisce lo sviluppo, quest'ultima raggiungerá livelli elevati. Fattori genetici: uno o entrambi i genitori sono miopi? entitá della miopia (miopie particolarmente alte sono meno dipendenti da fattori ambientali) t

Quando le diottrie cambiano... Cosa mai potrebbe andare storto?

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Quando le diottrie cambiano... Cosa mai potrebbe andare storto? A volte niente. A volte tutto. Quando ci sono dei cambiamenti delle diottrie degli occhiali ci si aspetta che permettano una visione migliore. Dobbiamo peró considerare che si tratta pur sempre di un cambiamento: come reagirá il corpo? A volte bene. Talvolta ci sono dei fastidi con le nuove correzioni. Ci sono alcune cose che possiamo considerare e che dobbiamo mettere sulla bilancia: da un lato il cambiamento dall'altro le abitudini La bilancia sará in equilibrio? Avremo piú vantaggi o svantaggi? Valutare il cambiamento Dovremo prima di tutto controllare se le nuove diottrie ci portano dei vantaggi: Le nuove diottrie ti permettono di vedere meglio? Migliora la stereopsi? Soggettivamente sembra ti che facciano effettivamente vedere piú nitido? Hai una migliore percezione dello spazio? Sento gli occhi che si rilassano o sotto sforzo? Sono domande abbastanza semplici che valutano la percezione soggettiva; per rispondere

Il metodo Bates funziona?

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La risposta breve sarebbe "NO". Ma potrei essere accusato di essere di parte: io vendo occhiali, Bates promette di eliminarli. Quindi per molte persone tale risposta non é accettabile. Non faró discorsi sul perché non puó funzionare ma eseguiró un approccio diverso ponendovi una domanda: Come faccio a capire se il metodo Bates sta oggettivamente funzionando? Si possono misurare i risultati? La risposta é "SI" Il metodo Bates sta funzionando? Scoprirlo sará semplice: dobbiamo eseguire un test di acuitá visiva prima di approcciare il metodo e ripeterlo dopo. Per rendere sicuro questo test sará necessario seguire alcune regole evitare il fai da te: andate da un ottico, optometrista o oculista (serve ad evitare il bias cognitivo ) il test deve essere fatto sempre con la stessa tabella (si chiama ottotipo) le condizioni di esame devono essere sempre le stesse (luce, distanza, ecc) meglio se l'ottotipo é in scala logaritmica (ogni riga é una variazione di 0,25) megli

Ottobre, mese della prevenzione

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Ottobre é definito il mese della prevenzione. Non so quando sia successo o chi l'abbia deciso; fatto sta che é il periodo dell'anno in cui ci arrivano mail dal dentista, notifiche da parte degli studi medici e troviamo ovunque volantini che ci invitano a fare delle diagnosi o valutazioni. Parliamo di prevenzione per la vista. Ma prevenzione da cosa? Comincerei con dividere in tre segmenti: Salute oculare Miopia Disturbi visivi I tre segmenti si intersecano e interagiscono tra loro, ma per praticitá li analizzeremo uno ad uno. Salute oculare La salute oculare viene spesso confusa con la visione: vedo bene quindi il mio occhio é in salute. Purtroppo non é sempre cosí. Una patologia puó essere silente e non dare sintomi percepibili dal paziente, ma puó essere rilevata tramite controllo oculistico. Sono quindi valutazioni che andrebbero fatte periodicamente anche se si é in salute. Per quanto la medicina moderna abbia fatto passi da gigante, non siamo ancora in grado di riparare un

Affaticamento visivo: un esempio pratico

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Spesso si parla di affaticamento visivo e lo si considera legato al lavoro al videoterminale. Considerato in modo piú ampio l'affaticamento visivo é una condizione in cui, a seguito del sommarsi di diversi fattori, si ha la sensazione di bruciore, stanchezza, occhi pesanti e di vedere peggio. Vista cosí si tratta di una condizione che non si delimita all'ambito lavorativo ed é multifattoriale. L'esempio pratico: una recente esperienza in ferie. Conosciamo giá l'affaticamento da lavoro a videoterminale : sappiamo che é dovuto per lo piú al ridotto ammiccamento, causato dalla richiesta di attenzione che il lavoro richiede. Anche un videogiocatore puó percepire gli stessi effetti perché le cause sono le medesime. Voglio riportare una esperienza personale, fresca fresca, relativa ad un recente viaggio ricreativo. Sono andato in austria, con un amico, in moto. Appena 750 km in due giorni. Non moltissimo: con le giuste condizioni ed i mezzi adatti si fanno in una giornata. La

Sole, protezione UV e bambini

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Sole, protezione UV e bambini Insieme all'estate (particolarmente calda quest'anno) ogni testata giornalistica, blog e associazione, raccomanda di proteggersi dal caldo e dai raggi UV, sia per la pelle che per gli occhi. Secondo questo articolo (clicca per aprire)  dobbiamo proteggere gli occhi dai raggi UV, cosa su cui concordo: conosciamo bene gli effetti dei raggi ultravioletti. Tuttavia una frase mi fa riflettere; cito testualmente "soprattutto quelli dei bambini piú fragili". Credo non si riferisca a bambini fragili ma agli occhi dei bambini , definendoli fragili. Ma sono davvero fragili i loro occhi? Gli occhi dei bambini sono piú fragili? Fragili non é il termine che utilizzerei . Possiamo dire che i mezzi refrattivi sono piú trasparenti; possiamo anche considerarli in fase di sviluppo, considerando che la normalitá nel bambino é l'ipermetropia (occhio "corto" che necessita di accomodazione per focalizzare da distante) che si dovrebbe sviluppar

Lenti a contatto: maggiore attenzione in estate

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Piove; acqua. Tanta acqua. Un po' in anticipo come temporale estivo. Non saró qua a dirvi che non esistono piú le mezze stagioni: questo é materia dei metereologi e degli anziani al bar. Il mio pensiero va invece alle lenti a contatto. Estate, acqua, lenti a contatto. In estate chi porta le lenti a contatto é maggiormente a rischio. Sará forse il caldo? No. Le allergie? Nemmeno. Allora é la luce solare? Non ci siamo. Il problema dell'estate é l'acqua : sia essa di mare, di piscina o della doccia che ci si fa per stemprare. E le lenti a contatto non devono MAI entrare in contatto con l'acqua ! L'acqua é infatti potabile ma non sterile e rischia di contaminare facilmente le lenti. Ricordate che le lenti morbide sono composte dal 30% al 60% (dipende dal materiale) di acqua... almeno all'inizio. Poi l'acqua viene sostituita dalla lacrima e dalle soluzioni di conservazione. Insomma, c'é un continuo scambio di liquidi tra lente  FAQ Qualcuno dirá: "hai ra