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Visualizzazione dei post con l'etichetta lenti office

Il problema degli schermi grandi e le lenti office

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Prima del Covid avevo preso l'abitudine di scrivere un articolo a settimana. Faccio fatica anche perché devo gestire le risposte ai commenti. A tal proposito, leggendo anche i commenti scritti via posta, noto come siano aumentate le difficoltá con l'uso degli occhiali occupazionali: job, office, lenti degressive ecc . Comunque le si chiami, sono quelle lenti multifocali che permettono una visione nitida sia a distanza di lettura (40cm) che a distanze maggiori (da 1 fino anche a 4 metri). La loro forza sta in 2 fattori la differenza ridotta tra i valori da lontano e da vicino (addizione) la distriubuzione delle zone di aberrazione, minori nella parte inferiore Erano ottimi finché si usavano i monitor 4/3 da 15 pollici ... poi sono arrivati gli schermi piatti, da 21 pollici con dimensione a 16/9. Per mostrarvi cosa cambia sfrutteró delle immagini dei sopracitati schermi, sovrapponendole ad uno schema della lente office. Postazione con monitor CRT Ecco una tipica postazione anni

Perché tutti dovremmo usare degli occhiali occupazionali.

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Beh, non proprio tutti tutti. Ma in presenza di presbiopia (difficoltá nella visione da vicino) le lenti occupazionali diventano un valido alleato. Anche se di lieve entitá.   Premessa Chi legge da un po' il blog avrá ormai compreso che ci sono diversi meccanismi visivi collegati tra loro e che mantengono un certo equilibrio. In particolare mi riferisco al meccanismo di accomodazione, grazie al quale l'occhio mette a fuoco da vicino, e alla convergenza, che ci permette di allineare gli occhi su una stessa immagine. In pratica quando osserviamo qualcosa da vicino gli occhi convergono e il cristallino diventa piú curvo . Quando il cristallino si distende gli occhi divergono per guardare da lontano. É un sistema a due vie: il fuoco influisce sulla posizione degli occhi la posizione degli occhi influisce sul fuoco Tenete a memoria questo concetto. Il logorio della vita moderna Una volta, con un occhiale bifocale, era possibile svolgere tutte le attivitá quotidiane. Poi venne il pr

i problemi di una eccessiva rigiditá

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La maggior parte dei problemi che un ottico deve affrontare sono legati alle abitudini (spesso poco virtuose) delle persone. Abitudini protratte per tanto tempo da divenire consolidate, fisse e rigide; tanto rigide da non consentire alcuna variazione. Ma di quali variazioni stiamo parlando? I concetti di base Prima di parlare degli occhiali, per capire meglio la questione, dobbiamo fare un passo indietro: considerare che il sistema visivo fa parte di un sistema piú complesso e che lavora in equilibrio con altri sottosistemi. La somma totale di tutti questi sistemi é l'essere umano preso nel suo insieme. Gli occhi infatti forniscono informazioni al cervello su come siamo posizionati nello spazio; il solo guardare l'orizzonte fornisce informazioni su dove sia il cielo e il terreno, il sopra e il sotto. In piedi a occhi chiusi oscilliamo, ad occhi aperti siamo piú stabili. Gli occhi contribuiscono non solo a decifrare cio che ci circonda ma permettono un migliore orientamento nell

I termini usati dagli ottici spiegati in breve

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Studiando optometria mi chiedevo perché dovessi sapere che la tal cosa ha quel nome e non un altro: mi risposero che conoscere i concetti é importante e che dargli un nome ci permette di comunicare con altre persone che conoscono gli stessi concetti. A tal proposito ho pensato di creare un piccolo vocabolario per capire cosa dicono gli ottici quando parlano ai clienti. Conoscendo questo vocabolario anche il cliente saprá cosa chiedere all'ottico. Termini sulle capacitá visive Decimi Spesso confusi con le diottire , i decimi indicano la capacitá di distinguere dettagli minuti a distanze elevate. In un occhio ideale e perfetto si potrebbe arrivare a 20/10. Personalmente non ho conosciuto nessuno con tali capacitá ma ho potuto vedere persone in grado di distinguere 16/10. La quantitá accettata come buona e che indica un ottimale stato visivo é quella di 10/10. Diottrie Definisce il potere di una lente . Maggiore é il numero espresso e piú spessa sará la lente. Diot

Quanti occhiali servono? Scopriamolo con Piergiangi.

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Sono finiti i tempi in cui bastava un occhiale per tutto e che sarebbe durato una vita. No, non dico che le montature di adesso o le lenti durino di meno; semplicemente sono cambiate le esigenze visive. Il progressivo con cui si fa tutto non basta piú. Prima dell'informatizzazione, negli anni 70, era tutto diverso: i lavori d'ufficio venivano svolti a  mano,  trascrivendo i dati uno ad uno, mantenendo una distanza di focalizzazione sempre uguale. Chi non lavorava su libri contabili concentrava la visione su distanze maggiori. Quando si faceva la spesa la si faceva nel negozio sotto casa e l'esigenza di leggere l'etichetta con gli ingredienti o le scadenze era pressoché nulla. I ritmi erano meno serrati e la miopia era meno diffusa. Se chiudiamo questa parentesi sul passato ci possiamo rendere conto che tutto é cambiato: abbiamo una scelta di prodotti per gli occhi piuttosto vasta... ma che non sfruttiamo appieno. Se ci pensate abbiamo molte scarpe: ci