Profonditá di campo.

Che cos'é la profonditá di campo?
Da cosa dipende?
Come la sfrutta il nostro occhio?
Come cambia la visione al variare della luce?

Il seguente video dovrebbe potervi fornire le risposte.


Commenti

  1. Buonasera Dott. Gieri

    Le scrivo per chiederle un parere riguardo una anomalia che ho riscontrato nell'utilizzo delle lenti a contatto.

    Su indicazione del mio oculista di fiducia, il mio ottico di fiducia ha recentemente modificato correzione dei miei occhiali da vista in


    Asse Sx 10 Asse Dx 170

    Cil Sx -1.00 Cil Dx -1.25

    Sfera Sx -7.00 Sfera Dx -7.50


    Mettendo a punto i nuovi occhiali con un sistema di video-centratura.


    Ho tratto un notevole beneficio da questa correzione, ma purtroppo non posso dire lo stesso per le nuove LAC.


    Le LAC prescrittemi in abbinamento ai nuovi occhiali sono


    Asse Sx 10 Asse Dx 170

    Cil Sx -0.75 Cil Dx -0.75

    Sfera Sx -6.00 Sfera Dx -6.50


    Con queste ultime mi trovo malissimo, vedo abbastanza male e sento come delle vertigini.


    Continuo invece a trovarmi benissimo con delle lenti a contatto, la cui gradazione e prescrizione, mi venne fornita oramai 10 anni fa ed è la seguente


    Asse Sx 180 Asse Dx 180

    Cil Sx -0.75 Cil Dx -0.75

    Sfera Sx -6.00 Sfera Dx -6.00


    che immagino non sia affatto in linea con il nuovo paio di occhiali da vista, ma che mi permette una visione quasi ottimale.

    Il quasi è dovuto ad una leggera sfocatura da lontano (es. guidando nel leggere i cartelli stradali), ma niente di che.

    Mi farebbe molto piacere ascoltare un parere esperto ed accreditato come il suo, anche se con tutti i limiti che la distanza impone

    Grazie mille,

    A presto.

    Vito Martini

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    Risposte
    1. Buongiorno.
      Grazie per il dottore ma non sono dottore in quanto ho diversi diplomi ma nessuna laurea. Detto questo.

      Stando alla matematica pura le lenti che porta abitualmente sono sottocorrette: il -7, portato sugli occhiali (tenendo conto di circa 11 mm di distanza tra lente e cornea) andrebbe convertito ad un -6,50. L'occhio destro che ha un -7,50 dovrebbe diventare come lente a contatto un -7,00.

      Fine della matematica: passiamo alla percezione soggettiva:
      Se il sistema visivo si é abituato a vedere con questa situazione da 10 anni, cambiarla potrebbe infastidirlo. Con la "vecchia" combinazione di lenti il sistema é sottocorretto ma le immagini che arrivano sulla retina, grazie alle lenti a contatto, sono di grandi dimensioni: e agevolano il sistema nella loro gestione.

      La sottocorrezione (che genera una leggera sfocatura da lontano) avvantaggia nella visione prossimale (da vicino); in tale situazione la vecchia correzione avvantaggia ulteriormente l'occhio destro da vicino ma accentua la visione sfocata da lontano. Potrei da questo dedurre che ha passato i 40 anni e che quello che le sta dando fastidio sia un principio di presbiopia.
      Non escludo la presenza di forie e la mancanza di riserve fusionali per compensarle.

      Ma queste sono solo ipotesi.
      Senza misurazioni son solo chiacchiere. Le misurazioni che potrebbero dare qualche risposta sono il protocollo MKH e quelle su accomodazione e forie.

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    2. Grazie mille per la celere risposta sig. Gieri.

      Ho compreso perfettamente il suo discorso legato alle forie.

      L'unica cosa che ancora mi preoccupa un pò è la differenza tra gli assi delle lenti a contatto


      Asse Sx 180 Asse Dx 180


      e quelli degli occhiali


      Asse Sx 10 Asse Dx 170


      E' plausibile anche questa differenza?

      Potrebbe essere anche tale differenza legata al suo discorso sulle forie?

      Grazie mille del supporto.

      Cordiali saluti, a presto.


      P.S. Ho "solo" 32 anni.

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    3. E' plausibile anche questa differenza?
      Si, lo é. Un cilindro di 0,75 ha comunque un po'di margine di rotazione prima di far percepire una sfocatura. Talvolta é opportuno mettere l'astigmatismo a 180 o 90 per allinearlo meglio all'orizzonte visibile e ridurre le alterazioni di forma delle immagini che arrivano agli occhi. Non tutti sono sensibili o ne vengono infastiditi da queste alterazioni e va detto che una lente a contatto non genera comunque tali alterazioni.


      Potrebbe essere anche tale differenza legata al suo discorso sulle forie?
      Non escludo mai nulla, ma é decisamente poco probabile. Quindi direi di no.

      Una lente da 7 diottrie negative genera degli effetti prismatici a base interna quando gli occhi convergono. In pratica stimolano gli occhi a divergere leggermente e inibiscono quindi l'accomodazione.

      Una lente a contatto no, perché la lente si muove insieme all'occhio. Il fatto che sia sottocorretta dovrebbe far vedere sfocato da lontano e inibire comunque l'accomodazione da vicino.

      Vista l'etá il mio consiglio potrebbe essere (uso il condizionale perché non ho tutti i dati a disposizione) di usare le diottrie giuste: -7 e -6,50 con i relativi astigmatismi. Sarebbe utile per avere un quadro generale misurare le forie e le riserve fusionali con occhiali e lenti a contatto, da lontano e da vicino. Una analisi completa dovrebbe comunque includere anche i dati accomodativi.

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