Made in cina e qualitá

Un tempo si diceva "i cinesi lavorano un sacco e a basso prezzo, ma non sanno produrre nulla di qualitá; quando arriveranno a fare prodotti di qualitá saremo spacciati".

Beh. É arrivato quel momento... ma non siamo spacciati.

Dovrei parlare di occhiali, ma il discorso che vado a fare puó essere esteso verso quasi qualunque altro genere merceologico e di servizio.
Inoltre usare altri prodotti conosciuti mi permetterá di creare degli esempi facilmente comprensibili.

Un po'di storia

Produrre in Cina costava decisamente meno.
Fino a poco tempo fa non c'era alcuna contrattazione collettiva tra la classe operaia e i relativi vertici.
Attorno agli anni 90 sono comparse delle ONG che puntavano a migliorare la situazione.
Questa negli ultimi 10 anni é in effetti nettamente cambiata! A riguardo potete leggere questo interessante articolo in cui Federica Scottellaro intervista Ivan Franceschini che ha vissuto in cina dal 2005 al 2015.

La Repubblica Popolare Cinese é in continua espansione economica ed evoluzione sociale.
Allo stato attuale i lavoratori sono comunque meno tutelati e la manodopera costa meno... ma le cose stanno cambiando.

Questo cambiamento lo si puó riscontrare nel ritorno alla produzione nei paesi di origine di chi l'aveva spostato all'estero.

Nell'occhialeria, alcune ditte che avevano delocalizzato la produzione  in Cina, stanno riportando la produzione in Italia.
Da un punto di vista puramente economico si potrebbe affermare che i benefit di una produzione dislocata si sono ridotti: considerando il costo di un bene e il suo trasporto  oggi comincia ad essere piú conveniente una produzione a km zero.

Parliamo di qualitá

Dobbiamo toglierci dalla testa che la cina generi solo prodotti scadenti ed economici.
Prendiamo come esempio l'Iphone 11 Pro: nel momento in cui scrivo l'articolo, questo prodotto, progettato a Cupertino ma prodotto in uno degli stabilimenti della Foxconn, costa la bellezza di 1189 euro! Ed é un prodotto ampiamente riconosciuto come "di qualitá".
Al fianco di questi prodotti di elite ve ne sono comunque di scadenti ma li si puó distinguere facilmente dal costo: visto che parliamo di smartphone, pensate ad uno che costa 50 euro, spedizione  e tasse incluse. Da questo smartphone non pretendereste mai le stesse prestazioni dell'Iphone!
Si puó affermare che il costo sia proporzionale alla qualitá, sia esso un prodotto Cinese, Americano o Europeo.

Parliamo i diritti umani

Visto che ho citato la Foxconn, continuiamo sulla stessa strada. La foxconn non é certo famosa per i diritti umani ed é stata al centro di diverse polemiche; quasi tutte incentrate sullo sfruttamento degli operai; anche se le cose stanno lentamente migliorando non si puó ancora affermare che la classe operaia cinese goda di grandi diritti: al di la degli orari, anche le condizioni di sicurezza sono piuttosto blande.
Tutte cose che abbattono i costi... ma a che prezzo? Ogni volta che acquistiamo ad un prezzo piú basso della media stiamo alimentando questo sistema.
Non vorrei tirare in ballo anche gli stipendi in quanto sarebbero da correlare con il costo della vita (e non ho dati a riguardo, ne le conoscenze economiche per gestire questi dati).

Parliamo di inquinamento

Ho visto un video su facebook (ma non trovo il link) di un tizio che sollevava diverse polemiche su Greta Thunberg a proposito dell'inquinamento e i cambiamenti climatici, affermando che é la cina ad inquinare di piú.

Effettivamente inquina un sacco. ma Europa e America non sono certo da meno:
Come emissioni di CO2 la Cina produce il 22% delle emissioni globali, l'America il 18% e l'europa il 15%. (dati rilevati nel 2018)
Se mettiamo peró questi dati in rapporto con la popolazione le cose cambiano:
la popolazione cinese nel 2017 era di 1,386 miliardi, quella americana 325 milioni, quella europea 740 milioni (avrei voluto usare i dati del 2018 ma erano incompleti).
Dividendo le emissioni per la popolazione valutando l'inquinamento in un'ottica pro-capite, salgono in testa gli USA, seguiti da Europa e infine Cina.
Si puó presupporre che in America ed Europa le emissioni siano generate dai vizi di una popolazione ricca (uso smodato di riscaldamento, aria condizionata, consumismo), mentre in Cina i maggiori consumi sono probabilmente correlati alla produzione di beni ed energia e quest'ultima viene anche esportata a prezzi ridotti (dumping).

Inoltre, sempre parlando di inquinamento la Cina sta riducendo le proprie centrali a carbone, a favore di impianti fotovoltaici e altre fonti rinnovabili!

Ci sarebbe molto di piú da dire sull'inquinamento: la spazzatura ad esempio! Fino al 2018 la Cina importava (dietro compenso) gli scarti prodotti da mezzo modno. Adesso questa finisce nel sud-est asiaico. In pratica i paesi piú poveri vengono sommersi dalla spazzatura prodotta da quelli piú ricchi (e questo dovrebbe convincerci a far la spesa dal fruttivendolo invece di prendere le vaschette di zucchine avvolte nel cellophane).

Conclusioni

Trovo ingiusto parlare, generalizzando, di prodotti cinesi di bassa qualitá o con disprezzo; soprattutto se state leggendo questo articolo con un dispositivo Apple!
É certo che non potremo mai ottenere una qualitá elevata con pochi soldi, in nessun caso, in nessun luogo: anche gli operai devono essere formati e la specializzazione ha un costo.
Riguardo la questione dei diritti umani invece saremmo tenuti (ma é il mio pensiero) a non sfruttare queste persone che lavorano 12 ore al giorno, non per accumulare ricchezze, ma solo per poter vivere.

Tornando alla questione occhiali, quindi ad un prodotto specifico, in Italia li facciamo bene. Luxottica é la piú grande multinazionale dell'occhialeria che produce per tutto il mondo e il 40% della produzione é in Italia. Oltre a Luxottica abbiamo numerose realtá come DeRigo, che sta riportando la produzione nel nostro territorio, o Look che ha mantenuto una politica di sviluppo interna e verticalizzata (fanno tutto loro, dalla progettazione alla produzione). Quelli che ho riportato sono solo 3 nomi ma vi assicuro che sono molti, molti di piú.

Abbandoniamo quindi l'idea che il made in Cina sia un pessimo prodotto a prescindere.
Teniamo in considerazione invece che ad un prezzo basso non é possibile oggigiorno ottenere una buona qualitá. In nessun campo.

Se poi compriamo Italiano facciamo del bene alla nostra economia.

Commenti

  1. Buongiorno,

    Volevo chiederle se è possibile comrpare on line una qualsiasi montatura per occhiali da vista e poi rivolgersi ad un ottico per l'acquisto ed il montaggio delle sole lenti. In quel caso la montatura viene venduta senza vetri o monta dei vetri che poi l'ottico deve smontare?

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    1. Si, é possibile.
      Ma non su qualsiasi qualsiasi montatura.

      Ad esempio un premontato (gli occhiali da lettura giá pronti) sono spesso fatti di plastiche rigide e poco resistenti e rischiano di rompersi nell'inserimento delle lenti. Se non si rompesse in quell'occasione puó poi rompersi in seguito.

      Vi sono altri piccoli limiti legati a centratura, potere o forma della montatura.

      Se si optasse per l'acquisto separato di montatura e lenti bisogna ricordare che la montaturá non sará detraibile come spesa medica dalla denuncia dei redditi. La sola montatura non é ausilio medico ed ha IVA al 22%. Agli occhi dello stato, acquistare una montatura senza lenti é un semplice sfizio e non un ausilio medico.
      Le montature usualmente hanno installate delle "lenti di presentazione" su cui é spesso stampato il nome della linea. Si tratta di plastiche trasparenti, economiche e prive di potere diottrico. Spesso sono affette da aberrazioni e non le consiglierei nemmeno come lenti neutre; dovendo usare lenti neutre é meglio comunque sostituirle.

      Le lenti dotate di potere diottrico secondo prescrizione invece sono sempre detraibili.




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