Prevenzione agli occhiali.

Oggi vorrei fare una riflessione.
Una riflessione che, almeno nella parte iniziale, definirei controtendenza rispetto al mio lavoro di "venditore di occhiali".
Viviamo in una societá che bada molto all'estetica. E non é un male ne una novitá.

Le scelte estetiche, dall'abbigliamento all'atteggiamento, servono a darci una identitá sia come singoli che nell'ambito di un gruppo di appartenenza. Ad esempio un punk é identificabile facilmente come tale, ma conserva delle scelte individuali nell'acconciatura e in cosa indossa.

In questo frangente, all'interno del nostro ambito sociale, badiamo molto a cio che consideriamo antiestetico e facciamo di tutto per nasconderlo... ma spesso non consideriamo cosa abbai causato questi inestetismi.

Chi professa la vita sportiva e il mangiar sano potrebbe ad esempio (e ripeto che é solo un vago esempio) potrebbe detestare portare gli occhiali e vederli come una barriera tra se e il resto del mondo; un accessorio scomodo, da cui dipende, e che deve pulire di continuo! Uno strumento di cui si libererebbe volentieri.

Tuttavia in me nasce una domanda:

Si poteva evitare di arrivare a portare gli occhiali?

La risposta é forse. Un forse grande come una casa! Anzi: un forse immenso come un continente!
Qui entrano in gioco un paio di fattori (semplificando notevolmente): ambiente, e genetica.
  • La genetica definisce la predisposizione a sviluppare miopie.
  • L'ambiente é invece ció che stimola o meno lo sviluppo.
Costanza, ottica nel negozio in Piazza dei Signori a Vicenza, ha partecipato ad una missione come volontaria in FAFFAFA. Era in un villaggio in cui non si potevano permettere di andare in cittá a fare le visite mediche. Mi ha raccontato peró, dopo averli visitati, che non c'erano miopi, a parte qualche sporadico caso con valori elevati. Il problema maggiore era per gli anziani che non riuscivano a leggere, qualche leggera ipermetropia e patologie tipiche di una elevata esposizione agli UV (Pterigio e cataratta).

Tralasciando per un attimo la predisposizione, come si spiega l'assenza di miopi (se non in sporadici casi estremi e probabilmente patologici)?
Si spiega con l'ambiente: bassa scolarizzazione, poco impegno nella visione prossimale e ampi spazi aperti. A riguardo vi sono diversi studi epidemiologici e statistici che correlano scolarizzazione e industrializzazione ad un aumento della miopia.

Non é solo la scolarizzazione

Stiamo vivendo in un periodo di esplosione tecnologica impressionante, con i suoi pro e contro. Dal punto di vista optometrico i contro sono legati alla diffusione di pc e cellulari.

Il primo problema nasce giá durante l'infanzia: ai bambini, perché si calmino, viene spesso dato in mano il cellulare o il tablet dei genitori; un dispositivo certamente attrattivo e interattivo che riproduce suoni e colori ma che é piatto e mantenuto a distanza eccessivamente ravvicinata (spesso al di sotto di 20 cm). Guardare a distanza ravvicinata coinvolge un uso elevato di accomodazione e convergenza; oltre a stimolare la miopizzazione questi comportamenti possono anche generare disturbi della binocularitá.

Inoltre i bambini passano molto piú tempo in luoghi circoscritti: mi ricordo che una volta si usciva a giocare e ci si trovava tra ragazzi delle case limitrofe. Oggi vedo i miei nipoti sempre a casa; del resto non si puó scendere a giocare in strada con il traffico che c'é!

Poi i ragazzi crescono e per mantenere i rapporti con i compagni si appoggiano sempre piú spesso a chat e social network. Queste interazioni avvengono piú sullo smartphone personale che tramite il pc! Oltre ai problemi di vista (che possiamo considerare un adattamento alla visione prossimale) si sviluppano anche i problemi posturali (cifosi).

La natura ci ha dato una buona visione da lontano con l'opzione di mettere a fuoco da vicino; ma si tratta di una opzione e se viene sfruttata eccessivamente l'occhio si adatta alla visione da vicino causando la miopia. Attualmente la situazione sta degenerando perché si sta registrando un aumento dei casi di insufficienza di convergenza con conseguente mal di testa, diplopia, soppressione.

Ridurre il rischi

Un corretto uso degli occhi riduce notevolmente i rischi di sviluppare alterazioni e adattamenti non desiderati. Sono pratiche che rientrano in quella che viene comunemente chiamata Igiene Visiva.

Partendo dalla prima infanzia.
I giochi per i bambini hanno indicato sulle scatole un range di etá consigliata. Anche se vostro figlio di 3 anni é intelligentissimo continuate a dargli i giochi corrispondenti alla sua etá. Perché i giochi per neonati sono grossi e colorati? Servono a dare stimoli visivi forti e di facile elaborazione. Se al bambino di 3 anni regalo il lego con i mattoncini piccoli magari riuscirá a montarlo, ma metterá sotto sforzo il sistema visivo per elaborare forme e colori: meglio usare i mattoni grossi e strutture semplici! A quell'etá deve giocare, non essere un ingegnere! Evitate di dargli il cellulare. Seguitelo ed educatelo dandogli attenzione e non abbandonandolo alla compagnia di un display. Se possibile portateli al parco a giocare all'aria aperta, non abbiate paura che prendano freddo o che sudino! Si ammalano di piú stando a casa! (qua mi piacerebbe ci fosse l'intervento di un pediatra)

Quando il bambino cresce e diventa un ragazzo le cose si fanno complesse. Non possiamo toglier loro i cellulari: é anacronistico e rischiamo di isolarli dal tessuto sociale! I ragazzi vanno educati ad un uso con coscienza di questi dispositivi e comunque stimolati ad uscire di casa e incoraggiati in attivitá sportive all'aria aperta. Si parla tanto di stress digitale e di occhiali per proteggerci da esso... ma basterebbe lasciarlo in tasca spento e lo stress digitale si ridurrebbe. La Oneplus ha introdotto nei suoi ultimi cellulari la Zen Mode che limita per 20 minuti l'uso del telefono: solo chiamate in ricezione, di emergenza e la fotocamera rimangono attive. Tale modalitá é nata "per concentrare la propria attenzione su qualcos'altro" e non é una idea malvagia ma dovremmo farlo per piú di 20 minuti al giorno (adulti compresi)!

É importante fare anche le visite oculistiche: La pima dovrebbe essere fatta entro i 5-6 anni di etá; prima se vi fossero evidenze di problematiche visive.

Estetica degli occhiali

Quando si comincia a portare gli occhiali per correggere una miopia spesso (ma non sempre) é giá tardi; si puó peró cercare di contenerla/rallentrala con i sistemi di controllo della miopia. Ma di questo avevo giá scritto.
Dovendo portarli possiamo comunque trarne dei vantaggi. Gli occhiali oggi, se ben gestiti, possono diventare sinonimo di stile, sensualitá e intelligenza: sta nell'atteggiamento di chi li porta far risaltare uno o l'altro aspetto.

Avete presente quelle persone che stanno bene qualunque occhiale indossino? E ce ne sono altre che non si sentono bene con nessun tipo di montatura. Sta tutto nell'atteggiamento e nell'essere in confidenza con se stessi! Ho visto anche persone stare benissimo con gli occhiali ma non accettarsi.
E ve ne sono altre che fanno montare le lenti neutre per avere un occhiale come accessorio da sfoggiare, magari abbinato all'abbigliamento o ad altri accessori.

L'unico suggerimento che posso darvi, al di la delle scelte estetiche soggettive, dei consigli che possono dare i fashion blogger, é questo: siate fieri di voi e dei vostri occhiali.
Prendetevene cura perché se sono malconci anche voi lo sembrerete; se sono storti anche voi lo diventerete (ne avevo parlato qua di visione e postura). Quando ne avete occasione fate un salto dall'ottico a farli controllare!

Siamo lontani dai tempi in cui chi portava gli occhiali veniva discriminato e indicato come quattrocchi; oggigiorno disponiamo anche di lenti a contatto, trattamenti (ortocheratologia e ciclopegia) e diversi tipi di chirurgia refrattiva con cui gestire la visione sfocata.

Godiamoci questi tempi moderni.

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