ci sono decimi e decimi

Oggi parliamo dei decimi, cosa sono e a cosa servono.
Questo perché mi capita spesso di trovare una differenza nella valutazione dei decimi da quelli indicati da un collega o da un oculista... Nulla di strano: c'é un perché.

Cosa sono i decimi?


I decimi non sono da confondere con le diottrie: 
  • le diottrie sono una caratteristica delle lenti con le quali possiamo modificare la definizione dell'immagine.
  • i decimi servono a misurare la definizione percepita soggettivamente.
Si tratta di una unitá di misura che serve valutare la definizione delle immagini percepita.
É la piú usata per valutare lo status della visione, ma non tiene conto di abilitá come la percezione della profonditá, dei contrasti, dei colori, delle funzionalitá del campo visivo, dell'efficienza retinica o dell'efficienza dei movimenti oculari.
 
Andrebbe divisa in acutezza di visibilitá, risoluzione e localizzazione.
Per non complicare troppo le cose: con le lettere si valuta l'abilitá visiva di riconoscimento (acuitá morfoscopica).

L'unitá di misura é il MAR, che é l'acronimo di Minime Angle of Resolution, ovvero angolo di risoluzione minimo, che poi viene convertito in decimi. Si usa una misura angolare poiché, se parlassimo di misure in metri, dovremmo considerare la dimensione dei caratteri in funzione della distanza. Ecco che, in questo modo, 10/10 visti a 6 metri rimangono 10/10 visti anche a 30 metri.

Quello che viene misurato in decimi in realtá é un ciclo, equivalente a 2 MAR. Tenendo conto delle potenzialitá della retina si potrebbero dunque raggiungere, in condizioni ottimali, 20/10 (avviene raramente).

Cosa si usa per misurare i decimi.

Il nome della tabella usata é "Ottotipo". Vi sono molteplici varianti di tabelle ottotipiche
  • retroilluminate, a proiezione o a schermo
  • con lettere casuali o fisse
  • possono presentare diversi tipi di caratteri, con o senza grazie
  • possono presentare diverse spaziature e interlinee
  • distanza d'uso 
  • misurazioni in decimi ventesimi (optometria inglese) o logMAR

Tabelle ottotipiche a confronto

Tabella di Snellen
Di seguito potete vedere una tabella ottotipica con lettere di Snellen. Si noti che:
  • il carattere presenta delle grazie
  • le lettere sono inscritte in un quadrato 5x5
  • la misurazione é in ventesimi, convertibile in decimi (20/25= 0,8 = 8/10)
  • la scala in decimi non é lineare:
    1 - 2 - 2,8 - 4 - 5 6,6 - 8 - 10
  • la tabella va oltre i 10/10 (righe 9, 10 e 11)
  • lo spazio tra una riga e quella successiva é invariato





Nella successiva tabella, che ho preso in prestito da questo sito (link), potrete notare delle differenze.
  • il carattere non presenta grazie
  • le lettere sono iscrivibili in un rettangolo 5x4
  • la variazione in decimi é logaritmica:
    1,2 - 1,6 -2 - 2,5 - 3,2 - 4 - 5 - 6,3 - 8 - 10
  •  la tabella raggiunge i 16/10
  • lo spazio tra le lettere si riduce man mano che anche le lettere si riducono






Cosa cambia all'atto pratico? 

Misurando la capacitá morfoscopica, ovvero di riconoscimento delle lettere, se le lettere sono disegnate in un certo modo sono piú facilmente distinguibili che in un altro.
Avviene che se faccio una misurazione con la prima tabella i dati risultanti in decimi non sono confrontabili con la seconda tabella!
Nella prima le lettere sono piú facilmente riconoscibili, sia per il carattere dotato di grazie che per la spaziatura maggiore tra una lettera e l'altra.

Vi sono tabelle che a paritá di decimi sono piú difficoltose. Quelle con le C di Landolt ad esempio presentano dei cerchietti con una porzione aperta; l'apertura puó essere orientata in ben 8 direzioni! Risulta essere piú difficile in quanto non vi é una elaborazione da parte del cervello come quella che avviene in presenza di lettere. Inoltre ci é piú facile distingue le linee dritte rispetto a quelle curve ed in assenza di una immagine nitida tendiamo a chiudere quella piccola porzione del cerchio.
In pratica su una tabella con lettere si potrebbero distinguere 10/10, su una con le C di Landolt 7/10.

Non esiste una tabella piú giusta delle altre, semplicemente esse valutano la stessa abilitá di discriminazione ma in modo diverso, integrando o meno altre abilitá di elaborazione o orientamento. Se l'oculista vi dice che vedete 10/10 e l'optometrista ne rileva 8 potrebbe essere semplicemente che le due misurazioni sono state fatte con tabelle differenti. Per una questione di ripetibilitá é peró consigliabile rivolgersi sempre presso lo stesso professionista al fine di poter valutare ogni volta con la medesima tabella.

Ringrazio Wikipedia da cui ho preso un po' delle immagini usate in questo articolo.

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