Lenti a contatto progressive. Impariamo a conoscerle.

Le lenti a contatto esistono anche progressive, ovvero che permettono di vedere a fuoco sia da lontano che da vicino. Essendo lenti a contatto non generano distorsioni come le lenti progressive che si montano sugli occhiali, rendendo il primo impatto piú "soft"; sembrerebbero la soluzione a tutti i problemi.... ma anche qua ci sono dei compromessi che bisogna conoscere.

Come sono nate?

I produttori di lenti a contatto sono da sempre molto attenti al fenomeno del drop-out; si tratta dell'abbandono dell'uso delle lenti a contatto: in passato dovuto all'esaurimento corneale e ai problemi di lacrimazione, effetti oggi mitigati dalle lenti in silicone-hydrogel.
Rimane il problema del drop-out dovuto alla presbiopia.

Per arginare tale situazione (e conquistare un'altra fetta di mercato) sono state create le lenti a contatto progressive.

Come funzionano?

A differenza di quelle usate negli occhiali, con cui é sufficiente spostare gli occhi sulla lente per trovare la messa a fuoco, le lenti a contatto si spostano insieme agli occhi. Ecco che non ci é possibile selezionare il potere della lente a nostro piacimento.

esempio di geometria a cerchi concentrici della Cooper Vision
Le lenti a contatto progressive integrano il potere per focalizzare da lontano e quello da vicino sfruttando aberrazioni sferiche o alternando le zone di visione in cerchi concentrici. Questo tipo di geometrie servono ad aumentare la profonditá di campo ma introducono delle aberrazioni.

Ma funzionano?

Si.
Tuttavia le aberrazioni introducono un leggero deterioramento delle immagini... Per spiegarlo ho preparato un esempio modificando una paio di foto:

Nel primo esempio ho riportato la visione monofocale, ovvero con correzione a fuoco solo da vicino (a sinistra) o solo da lontano (a destra). Il nostro sistema visivo é in grado di passare alla visione da vicino a quella da lontano, e viceversa, automaticamente. In presenza di presbiopia (circa oltre i 45 anni) questo meccanismo perde la sua efficienza rendendo necessario l'uso di occhiali in almeno una delle due condizioni.


Di seguito ho riportato una simulazione di visione con lente progressiva.
L'immagine appare abbastanza nitida sia da lontano che da vicino. ma se ci fate caso noterete che non é perfetta: é infatti la sovrapposizione delle immagini precedenti. Sará compito del cervello concentrarsi sulle immagini ignorando la seconda immagine sfocata sovrapposta.


Il processo é simile a quello che avviene osservando una zanzariera: siamo in grado di scegliere se fare caso a ció che sta sulla sua superficie della zanzariera o ció che vi é oltre, ignorando gli altri dettagli.

Vanno bene per tutti? 

No.
Come tutte le lenti a contatto prima di applicarle bisogna escludere la presenza di patologie oculari con una visita oculistica; necessitano il supporto di una buona lacrimazione (punto fondamentale per tutte le lenti a contatto morbide) e della relativa manutenzione e profilassi per l'applicazione e la rimozione.

Vi sono inoltre situazioni dove si da una visione piú efficiente sul lontano ad un occhio e sul vicino all'altro. Se non vi é visione binoculare questo risulta impossibile.
Come accennato prima il cervello dovrá fare uno sforzo per decifrare una immagine dotata di maggiore profonditá di campo ma minore messa a fuoco.
É normale infatti rilevare con tali lenti una riduzione della nitidezza generale: se con le monofocali si riesce a leggere la riga dei 10/10 mi aspetto che con le lenti a contatto progressive si abbassi ad 8/10 (ma vi assicuro che i decimi non sono tutto: la visione é composta da molte abilitá e l'acuitá visiva, descritta appunto dai decimi, é solo una di queste).
Se l'aspettativa é di vederci esattamente come con gli occhiali o con le lenti a contatto monofocali potreste quindi rimanerne delusi.
Infine la qualitá dell'immagine puó variare in funzione della luce (non le consiglierei ad un tassista che fa il turno di notte); a tal proposito ne suggerirei la prima applicazione in estate e primavera in quanto sono i periodi dell'anno ove vi é luce diurna durante un arco di tempo maggiore.

Sono comunque un ottimo compromesso, utile nelle normali attivitá quotidiane. Per le situazioni piú complesse possono essere affiancate da un paio di occhiali (+/-0,50) per migliorare le prestazioni in determinate condizioni.

Chi le ha provate cosa ne pensa?
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Commenti

  1. Ho 45 anni e sono miope. Da un po' di tempo faccio fatica a vedere da vicino. Su consiglio del mio ottico di fiducia sto provando le lenti a contatto multifocali. Ne avrò provate almeno 4-5 ma non ho ancora trovato quelle giuste! Lavorando tutto il giorno al computer, quando porto gli occhiali per la miopia è un continuo toglierli e metterli, perché se devo leggere un foglio o devo scrivere appunti a mano faccio fatica a mettere a fuoco. Se tolgo gli occhiali che mi correggono la miopia, da vicino vedo benissimo. Per me sta diventando un disagio non indifferente.

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    1. Le lenti a contatto multifocali per alcune persone sono complesse da gestire e talvolta le aspettative o le richieste visive sono troppo elevate per essere gestite con questo tipo di ausilio.
      Si va per tentativi: aumentando o riducendo l'addizione o spostando la zona da distante a vicino o viceversa. Un occhiale di supporto puó aiutare: si potrebbe migliorare il vicino e peggiorare leggermente il valore da lontano introducendo unocchiale di -0,5 per la guida se vi fossero delle difficoltá.

      Da non sottovalutare la centratura: la maggior parte delle lenti a contatto é simile ad una "maglietta elasticizzata taglia unica"... si applicano, stanno sull'occhio, ma talvolta si muovono troppo o sono decentrate... e su una lente multifocale puó essere un problema! L'unica ditta che fa lenti morbide su misura e che coprono tutte le ametropie é la Mark'ennovy.
      Non é comunque detto che sia la soluzione giusta.

      Se il lavoro che svolge é prevalentemente ad una scrivania e le lenti a contatto multifocali non danno i risultati sperati suggerirei un occhiale con lenti job: pc a fuoco, documenti e appunti a fuoco.

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  2. Ho 47 anni e un’ipermetropia solo sul destro, adesso da vicino non vedo per niente e uso occhiali con lenti progressive alternati ad occhiali solo per vicino; vorrei sapere se avendo questa differenza tra i due occhi, sono indicate pere me le lenti a contatto multifocali che fanno scegliere N o D, come le biofinity, o sono più indicate altre tipologie di lenti a contatto multifocali?

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    1. Dopo aver fatto molteplici corsi ed esperienze ti posso assicurare che non esiste alcuna certezza: sono indicate per lei? dipende da come risponderá il suo sistema visivo. Di sicuro la proiezione delle immagini sulla retina non sará puntuale come con gli occhiali.

      Quale lente scegliere? Si affidi a un contattologo. Si fanno delle valutazioni e poi si provano; a lenti indossate si fanno ulteriori valutazioni, si cerca di correggere il tiro e poi si provano di nuovo.

      Non é detto si riesca a trovare la soluzione perfetta ma si prova ad avvicinarcisi. Ne parli faccia a faccia col suo ottico/contattologo

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  3. Buongioro, leggendo mi sono ritrovata nella stessa situazione. Per l'ufficio ho un occhiale di tipo office. Per il tempo libero ho un progressivo ( miope e presbite). Le lenti a contatto multifocali le ho provate tutte ( le porto da quando avevo 16 anni ero miope) ma non riesco a trovare una gradazione. Mi trovo abbastanza bene diminuendo un po' la visione da lontano ma da vicino faccio fatica. Volevo chiedere non sarebbe meglio corregggere solo la miopia ed utilizzare un occhiale per la lettura?
    Grazie.

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    1. Dipende da come usiamo la vista: se pensa che per lei possa essere una soluzione pratica, perché no? si possono cominare anche piú soluzioni: lenti a contatto + office ad esempio (ovviamente riprogettati per l'uso con lenti a contatto). Se l'uso é sporadico va bene anche un premontato.

      Come accennato nell'articolo le lenti a contatto multifocali non sono per tutti (ed i miopi sono particolarmente esigenti in termini di nitidezza).

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