Come sono guarito dalla miopia

Come sono guarito dalla miopia

- una recensione critica

Ho appena finito di leggere Come sono guarito dalla miopia di Davide De Angelis, spinto dalla curiosità e dal confronto con il metodo Bates, di cui ho già espresso la mia opinione.

Perché non leggerlo

  1. Scrittura confusa e ripetitiva. Il testo è difficile da seguire: concetti ripetuti, spiegazioni poco chiare, e una struttura che rende la lettura faticosa.

  2. Errori grossolani e potenzialmente dannosi. Alcune pratiche suggerite possono peggiorare la vista, soprattutto nelle miopie elevate. (fonte 1, fonte 2, fonte 3)

Il libro comincia con un disclaimer: l’autore non è ottico, oculista o optometrista, e basa tutto sulla propria esperienza soggettiva. La prima metà del libro riporta studi spesso interpretati male, seguiti da esercizi e occhiali “terapeutici” privi di fondamento scientifico. La parte finale contiene domande e risposte di lettori, ma il tutto insiste sul metodo Power Vision System e presumo sulle relative consulenze a pagamento.

Analisi critica dei contenuti

Gli studi riportati sono reali (fonte 1, fonte 2), ma molti sono contestualizzati in maniera errata. Ad esempio, alcune ricerche mostrano che l’uso di lenti positive o negative in età precoce può influenzare lo sviluppo della vista, ma l’autore applica questi concetti a occhi adulti, dove non esistono metodi per ridurre il bulbo oculare già formato.

La convinzione che gli occhiali peggiorino la miopia è un mito (fonte): la correzione errata può avere effetti negativi, ma la sottocorrezione o la mancata correzione non rallentano la progressione. Allo stesso modo, l’idea che l’ambiente sia l’unica causa della miopia ignora il ruolo della genetica e dell’epigenetica (fonte , fonte 2)

Il libro propone esercizi basati sul defocus retinico e l’uso di lenti positive elevate (l'autore afferma di aver usato +4, +6) per “allenare i muscoli oculari”. In realtà, questi muscoli sono già sovradimensionati: il vero visual training mira a coordinare e ottimizzare il sistema visivo, non a forzarlo artificialmente (fonte1, fonte 2).

Alcuni consigli sono addirittura rischiosi: evitare occhiali da sole aumenta l’esposizione ai raggi UV, con conseguente rischio di cataratta a lungo termine. Inoltre, il libro manifesta scetticismo verso pratiche scientifiche consolidate, come studi in doppio cieco e valutazioni da professionisti. (fonte 1, fonte 2)

Conclusioni

Il libro ha lo stesso limite del metodo Bates: se funziona, è per caso o per autoconvincimento. Alcune pratiche innocue possono essere sperimentate, ma altre rischiano di peggiorare la miopia. Per difetti elevati, ogni errore aumenta il rischio di patologie oculari. (fonte)

  • Rivolgetevi sempre a professionisti:
  • Ottici per gli occhiali
  • Oculisti per la salute degli occhi
  • Optometristi per la misurazione delle diottrie
  • Ortottisti per il visual training

Cosa sappiamo oggi sulla prevenzione della miopia:

  • Lenti a defocus periferico rallentano la progressione, mantenendo visione nitida
  • Farmaci ciclopegici a basso dosaggio possono limitare la crescita del bulbo oculare
  • Correzioni errate oltre 0,25 diottrie peggiorano la vista
  • Vita all’aria aperta e luce naturale favoriscono uno sviluppo corretto

La comunità scientifica sta approfondendo ulteriori fattori, tra cui dieta, postura e il ruolo dei neurotrasmettitori. Con la miopia in aumento globale, la prevenzione resta l’arma più efficace.

Io resto aperto a nuove evidenze, ma l’esperienza quotidiana conferma ciò che già sappiamo: i metodi improvvisati non sostituiscono il lavoro dei professionisti.

PS: se cliccate sui link con scritto "fonte" potete trovare un paio (spesso ce ne sono di più) delle relative ricerche

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