Lenti progressive a canale largo; lenti progressive a canale stretto.

Immagine estratta da questo testo
Le progressive sono un gran casino.
Anzi, mi correggo.
Le progressive, rapportate alle persone, sono un gran casino.

Le lenti in se hanno una struttura che potremmo semplificare (al solo scopo di spiegarle) in zona da lontano, da lettura, e canale di progressione in mezzo tra le due. Se sono tanto semplici cosa le rende complesse e difficili da gestire? Potremmo affermare che il maggiore responsabile sia ció che sta al di fuori del canale di progressione!

Cos'é il canale di progressione?

In una lente monofocale (non progressiva) nel centro ottico non siano presenti aberrazioni o effetti prismatici (deviazioni); man mano che ci si allontana dal centro ottico questi effetti si fanno sempre piú presenti ma rimangono distribuiti uniformemente. In questo caso il campo visivo periferico subisce una alterazione semplice e viene considerato ampio.

Il canale di progressione congiunge la zona ottica da lontano, di solito piuttosto ampia, con la zona ottica da vicino, meno ampia di quella da lontano. Il nome stesso "canale" lo definisce come una strettoia. Quanto stretta? Secondo il teorema di Minkwitz (pag. 20 della tesi linkata, afferma che il potere dell’astigmatismo nelle zone laterali di questo tipo di superficie progressiva aumenta del doppio rispetto all’addizione presente lungo il canale di progressione). Non a caso tutti gli studi sulle progressive sono incentrati nel cercare di ridurre tali astigmatismi.

Riassumendo in parole semplici: maggiore é l'addizione (differenza tra i valori lontano-vicino) e piú stretto sará il canale.

Comprendere "lungo" e "corto".

Un canale lungo ha una distanza tra il centro ottico da lontano e quello da vicino di 18mm
Un canale che possiamo considerare corto ha una escursione di 14mm. Ne esistono anche da 12 ma li sconsiglio. Piú é corto il canale a maggiormente accentuati saranno gli astigmatismi nelle zone laterali.
Le lenti progressive sono nate con il canale lungo; lo troviamo infatti in tutte le lenti "base".
Essendo lungo richiede ai nostri occhi di scorrere nella parte piú bassa della lente per vedere da vicino. Questa operazione puó risultare scomoda.
La lente a canale corto é nata per poter inserire lenti progressive anche nelle montature verticalmente strette, quelle che andavano di moda tra il 2000 e il 2010. Il canale corto sacrifica la zona intermedia ma puó rendere piú agevole la lettura in quanto non richiede di abbassare eccessivamente gli occhi.

Scegliere lungo o corto?

Dipende. Escludendo eventuali limiti della montatura, come punto di partenza terrei in considerazione un valore intermedio da 16mm: piú coerente con la postura di un 18mm e piú confortevole di un 14mm.
Se una persona porta giá lenti progressive il punto di partenza da considerare dovrebbe essere la lente che usa abitualmente.

Dal nostro punto di partenza andrebbe valutato l'angolo pantoscopico: se maggiore dell'abituale dovremmo, ad esempio, prendere una lente piú corta. 
Poi dovremmo considerare la distanza della lente dagli occhi: con una distanza maggiore dovró scegliere una lente piú lunga.

Grazie alle tecnologie "freeform" si dovrebbe riuscire a costruire qualunque lunghezza del canale di progressione e a personalizzare i poteri della lente.

Nota: non sempre il freeform é la strada corretta da seguire: Vi sono persone abituate alle aberrazioni delle lenti; ridurre tali aberrazioni, in alcuni casi, puó essere controproducente.

A tal proposito invito a "sposare" un ottico; l'ottico, imparando a conoscervi, saprá quali sono le situazioni che mettono in maggiore difficoltá il vostro sistema visivo e quali soluzioni adottare.

Commenti

  1. Buongiorno, finora ho lenti monofocali ma me li devo togliere continuamente per leggere o x guardare il cellulare. Tuttavia da vicino ci vedo bene e anzi mi darebbe fastidio leggere con gli occhiali. In questo caso ha senso o no fare le progressive? Ho 49 anni. Mi mancano 2 diottrie e 1,75, in casa sto per lo più senza occhiali. Grazie

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    1. Potrebbe avere senso. Dipende dall'uso che fa degli occhi.
      Le porteró un esempio piú pratico: mia madre.
      Ha diottrie simili e usa il progressivo con notevole soddisfazione. Guida e legge con gli stessi occhiali.

      I primi tempi (circa 25 anni fa) ha impiegato qualche mese ad abituarsi alle aberrazioni laterali... ma si é abituata perché ha continuato a portarli.

      Per una lettura prolungata trovo piú idoneo un monofocale (o nel suo caso l'assenza delle lenti). Il progressivo va bene per la vita di tutti i giorni, puó esser impegnativo per letture prolungate (ma non é detto) e non é il piú adatto di fronte ad un monitor.

      Va bene, risolve molte situazioni (e talvolta richiede un po'di impegno all'inizio) ma non é obbligatorio (a parte in certi casi che puó essere prescritto per la gestione di situazioni particolari, ad esempio per gestire una marcata esoforia)

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  2. Buonasera, volevo riportare la mia esperienza con le lenti progressive.
    Ho 47 anni e circa 3 anni ho iniziato la mia avventura con le progressive, abbandonata dopo circa 1 mese causa mancanza di adattamento, specialmente nel lontano ed errori dell'ottico.
    Ora a causa di un peggioramento della miopia e ormai stanco di dover continuamente cambiare occhiali ho deciso di ritentare.
    Ho cambiato ottico, scegliendone uno con esperienza (oltre 30 anni) e che avesse le migliori marche di lenti.
    La mia prescrizione è la seguente:
    OD: Sph. -8,25 Cyl. -0,50 Ax 40 Add 2.00
    OS: Sph. -7,50 Cyl. -0,50 Ax 150 Add 2.00

    Ho scelto il top di gamma Hoya, le ID MyStyle V+ per cercare di avere la lente migliore possibile.
    I miei utilizzi principali sono alla guida (nei vecchi occhiali progressivi avevo fortissime distorsioni laterali e non riuscivo a mettere a fuoco gli specchietti) e al pc, dato che lavoro 8 ore al giorno davanti a un monitor.
    L'ottico mi ha preso le misure con il VisiOffice di Essilor (e già qua la cosa mi suona strana, non so se i parametri presi in questo modo siano completamente trasportabili sul sistema Hoya) e poi ha deciso per un canale da 13mm.
    Ritirati gli occhiali ho avuto le seguenti impressioni:
    - il lontano lo vedo abbastanza bene, senza praticamente distorsioni laterali.
    - l'intermedio è quasi inutilizzabile, dato che per mettere a fuoco il monitor alla distanza di circa 65 cm devo piegare la testa all'indietro di almeno 10° e comunque vedo a fuoco una piccola area.
    - il vicino lo devo andare a cercare in fondo alla lente, riesco a leggere per qualche minuto, dopo mi viene il mal di testa.

    La cosa strana è che tutte le zone mi sembrano spostate in basso, nel senso che nel lontano per vedere perfettamente a fuoco devo alzare leggermente la testa, stessa cosa per vedere a fuoco il cruscotto dell'auto.
    Guardando perfettamente davanti a me vedo leggermente sfuocato, e di sera vedo le luci sdoppiate, una reale bianca e una leggermente sotto in blu.
    La distanza tra queste immagini sdoppiate si riduce fino ad annullarsi e quindi vedere perfettamente inclinando leggermente la testa all'indietro.

    Ho fatto presente questi problemi all'ottico, il quale sostiene che ha già alzato al massimo l'inizio del canale e non può alzarlo di più (la montatura è alta circa 40mm) o allungarlo, altrimenti il vicino si sposterebbe ancora più in basso, e il fenomeno delle immagini sdoppiate è dovuto ad un effetto prismatico delle lenti, che ha cercato di correggere, senza successo, aumentando l'angolo pantoscopico della montatura.

    Io sono comunque convinto che l'errore sia nella centratura verticale e che il canale da 13mm sia troppo corto.

    Sono circa 10 giorni che porto questi lenti, forse devo solo abituarmi...

    Le lenti Varilux Serie X o le Zeiss Individual sono migliori in quanto a larghezza della zona intermedia rispetto alle mie Hoya?

    I parametri di personalizzazione presi con lo strumento Essilor possono essere utilizzati per lenti Hoya?

    Grazie per il supporto.

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    1. Cominciando rispondendo alle domande:
      Sono meglio le varilux o le hoya? Le Zeiss o le Seiko? ecc.
      Le lenti sono tutte uguali e tutte diverse. Devono seguire le leggi della fisica ottica e li non si scappa. Il teorema di minkwitz descrive bene il fenomeno degli astigmatismi laterali in funzione dell'addizione, poi diverse ditte fanno diverse scelte su come gestire queste aberrazioni..... ma piú o meno arrivano tutte alle stesse conclusioni. Ci sono, ad esempio, grosse differenze tra le scelte che vengono fatte su una progressiva Office e rispetto ad una progressiva Tradizionale: in una abbiamo il campo visivo piú stretto da distante, nell'altra da vicino. Un altro esempio sono le drive della Zeiss che, se non ricordo male, stringono il campo visivo da vicino, lasciando l'intermedi piú largo. La Seiko ha delle lenti per cui richiede la compilazione di un questionario per valutare come distribuire queste zone in funzione delle abitudini.
      Per rispondere nel dettaglio alla tua domanda le specifiche lenti che nomini sono, a mio parere, molto simili.

      Gli strimenti per le misurazioni come quello della Essilor forniscono dati di centratura (x e y), distanza apice corneale (asse z) e angoli di curvatura della montatura (pantoscopico, panoramico, ecc). Sono dati uguali per tutti. Con questi alcuni possono poi valutare anche il centro di rotazione degli occhi e cose di questo tipo.

      Il dover ruotare la testa indietro é normale sulle lenti progressive. Fisicamente c'é una progressione. Serve quindi uno spazio fisico in cui metterla. Alla fine della progressione si raggiunge la diottria da vicino. Le lenti occupazionali/office/job le hanno inventate perché con l'uso dei pc il progressivo é scomodo.

      Se si compattasse la zona di progressione aumenterebbero le aberrazioni laterali, il vicino si alzerebbe ma diventerebbe piú difficile la gestione sulla distanza intermedia. Ammesso che non sia giá la lente piú "corta" a disposizione (non ho le hoya e non so a cosa si riferisca quel 13mm, se si considera alche la zona neutra di 4mm, la progressione effettiva risulterebbe essere di appena 9mm!)

      Si puó fare tutto con un occhiale? Si. Ma ci sono dei limiti.
      Io affiancherei un occhiale office/job/occupazionale/degressivo per il lavoro al PC; soprattutto se al PC ci passiamo parecchio tempo. avevo scritto questo http://www.ilmioamicoottico.it/2018/09/quanti-occhiali-servono-scopriamolo-con.html

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    2. Grazie per la completa risposta. Un paio di settimane fa sono tornato dall'ottico per esporgli i problemi e alla fine abbiamo riscontrato un problema nell'altezza di montaggio, dovuto a 2 errori:
      1) la prima volta l'ottico aveva misurato un'altezza di montaggio di 26 mm, quindi ha ordinato le lenti con tale altezza, ma misurandola poi sulle lenti è risultata di circa 24 mm, probabilmente dovuto ad un differente metodo di misurazione tra ottico e produttore.
      2) la misurazione iniziale dell'altezza di montaggio è stata probabilmente eseguita tenendo la testa in una posizione un po' troppo verticale, sull'attenti, diversa da quella abituale.
      Questi 2 errori hanno portato a una differenza di circa 4 mm sull'altezza di montaggio, pertanto l'ottico ha ordinato le nuove lenti con altezza pari a 30 mm.
      E' da un paio di giorni che porto le nuove lenti e la situazione è migliorata notevolmente, soprattutto nell'intermedio e nel vicino, ora posti in zone molto più confortevoli e naturali, forse si è ristretto un po' il campo di visione laterale nel lontano, ma mi abituerò.

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    3. Avendo alzato tutta la struttura potrebbe effettivamente far percepire un campo visivo piú stretto (ma non di molto) da lontano.

      Non che sia effettivamente piú stretto. Ma spostando piú in alto anche le aberrazioni laterali queste possono essere percepite maggiormente anche in direzione di sguardo primaria.
      Insomma tutto normale.

      Lieto che sia stata trovata la soluzione.

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  3. Buongiorno, le tue spiegazioni sono sempre precisissime.
    Io sono passata da lenti progressive +1 a progressive +1,50 senza nessun problema. Ora l'oculista (senza nemmeno farmi leggere, ma basandosi solo sulla mia età, cioè 52 anni) mi ha prescritto un'addizione di +2,25.
    Io sono ipermetrope, perciò da lontano ho +4,75.
    Con le nuove lenti vedo moltissime aberrazioni, tant'è che in pratica continuo a tenere i vecchi occhiali. Ho sempre lo stesso tipo di lenti, ovvero x series di essilor, e ho usato una montatura che avevo già, quindi non è un problema legato al cambio di montatura.
    Leggo qui sopra che maggiore è l'addizione e maggiori sono le aberrazioni, quindi mi chiedo: avendo io un canale corto (14 mm) non sarebbe magari meglio allungarlo un po', visto che ho aumentato di molto l'addizione? Sarei curiosa di provare un canale 16 mm.

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    1. Allungare la progressione potrebbe aiutare.
      Il canale corto é comodo ma genera piú aberrazioni dei canali lunghi (affermazione forse un po'troppo semplicistica, ma non siamo a un corso di laurea)

      Non escluderei il fatto di rivedere il valore di addizione: personalmente opterei per una retinoscopia dinamica a 40 cm e bilanciamento tra Accomodazione relativa positiva e negativa (ARP - ARN) ma ci sono molti altri test che possono essere fatti, ad esempio con i cilindri crociati.

      i test vengono fatti a 40 cm. ma non tutti leggono alla stessa distanza, quindi il valore va poi messo in rapporto con l'effettiva distanza di lettura.

      Una volta stabilito il valore minimo di addizione per una funzionalitá confortevole bisogna domandarsi "come uso gli occhiali?". Alla guida? Passo 8 ore al pc?
      A seconda delle situazioni potrebbe essere piú efficiente un occhiale dedicato: lenti occupazionali per il lavoro d'ufficio, progressive lunghe per la guida, monofocali per passeggiate in montagna ecc.

      Nota finale: ipotizzando che addizione, canale e tutto quanto sia corretto, per abituarsi alle aberrazioni (e con l'impegno ci si abitua a tutto) bisogna portare gli occhiali il piú possibile. Ci sono situazioni in cui ho dovuto insistere con alcuni clienti anche per un mese: le tempistiche possono essere molto soggettive, ma piú invecchiamo e meno siamo elastici e radicati nelle nostre abitudini e tali tempistiche si allungano.

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    2. Ciao, grazie per la tua risposta. Alla fine ho deciso di tornare dall'ottico che mi aveva seguita anni fa (che ha cambiato posto di lavoro e quindi è un po' lontano) per vedere insieme a lui. Mi sono detta che, in fin dei conti, se anche sottocorreggo la presbiopia non rischio niente: al limite dovrò allontanare un po' le cose da leggere. Non è come sottocorreggere l'ipermetropia. Quindi, insieme a lui, sapendo che io sono ipermetrope di 5,25 ma corretta sempre a 4,75 per lontano, abbiamo pensato di fare 5 per lontano e +2 per vicino, recuperando quindi lo 0,25 in questo modo. Ho fatto anche un canale un po' più lungo dell'altro e ti dirò che non vedo grossi cambiamenti né in meglio né in peggio.
      Vedo, quello sì, le fastidiose aberrazioni laterali, ma quello credo che sia purtroppo dovuto al restringimento del canale. Comunque ho messo gli occhiali per andare in giro e guidare e non ho problemi. Devo ancora regolarli un po' perché li preferisco leggermente più avvolgenti, non proprio diritti.
      Per il computer, ormai da anni ho degli occhiali appositi perché con le progressive non riuscivo ad avere un campo visivo abbastanza largo e, lavorandoci tutto il giorno, era una tortura. Sono l'acquisto migliore che abbia mai fatto!

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    3. Sono felice che abbia trovato una soluzione accettabile.

      Purtroppo con le aberrazioni dobbiamo conviverci... almeno per ora (se i visori passthrough continuano ad avanzare ci potrebbero essere delle nuove opzioni per il futuro)

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  4. Buongiorno, ho 69 anni, sono ipermetrope, presbite e astigmatica e uso lenti progressive. Ho numerosi problemi con questo tipo di lenti, ad es. il fuoco per vicino è diverso per i due occhi e non converge, quindi, se non avvicino tantissimo gli occhiali all'occhio, sono costretta a mettere a fuoco un occhio per volta. Altro problema è che per lontano mi sembra di essere miope: ad es. se il televisore è lontano vedo sfocato. Questo penso sia dovuto al fatto che il mio ottico dice che la differenza tra correzione per lontano e vicino non dev'essere più di 2,50, se la prescrizione dell'oculista la richiede maggiore, lui "corregge" tale prescrizione limando un po' il lontano e un po' il vicino in modo da non superare i 2,50. Le chiedo: è normale fare questo? Grazie

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    1. Il tuo ottico non ha tutti i torti: se una persona vede bene da lontano, da vicino a 40 cm ne serve un valore superiore a 2,50.
      giusto per mettere le cose in chiaro, esclludendo l'accomodazione e la profondità di campo e consideraimo la vista corretta perfettamente da lontano i valori per le distanze andrebbero calcolati con una semplice formula 1/m=d
      esempio:
      lettura a 40 cm (1/0,4m=2,5)
      50 cm (1/0.5=2,00)
      30cm (1/0.3=3,333 arrotondado in diottrie 3,25/)

      in campo oculistico l'addizione viene spesso assegnata in base all'età (ci sono delle tabelle) presumendo che l'acuità sia più bassa e la persona tenga la lettura più vicino

      visti i sintomi che riporta (da lontano sfocato, da vicino deve avvicinare tantissimo) possono essere correalti a sovracorrezione e, se vede doppio, diplopia.

      la prima cosa da verificare sarebbe quindi la correzione per la visione da lontano.
      Se aumentando o diminendo non migliora allora è giusta (in questo caso potrebbe veder male la tv per un problema di postura con la progrogressiva e non a causa di diottrie errate).

      è normale rivedere i dati dell'oculista? Si e no.
      In teoria si dovrebbe fare quello che dice l'oculista e basta. Sempre in teoria, se le cose non funzionano, si dovrebbe andare dall'oculista... che però di ottica e di lenti non è detto che sappia molto, il quale dirà che l'ottico le ha centrate male. L'ottico affermerà di averle centrate bene. ecc.

      Io preferisco ricontrollare i dati dell'oculista: se la persona afferma di vederci meglio con le checchie diottrie o ha disturbi con le nuove diottrie allora prendo in mano la cosa. e gli propongo di fare una valutazione optometrica. Eventualmente se le cose con questa valutazione non funzionassero me ne prendo la responsabilità.

      Essendo che l'ottico (che dovrebbe essere anche optometrista se vi è astigmatismo) ha preso in mano la situazione si è quindi reso responsabile sia delle modifiche che delle conseguenze. Quindi in primis chiederei a lui esponendo le diufficoltà che sta riscontrando.

      Se è la prima volta che usa lenti progressive è normale riscontrare problemi (soprattutto cominciando con una addizione da 2,50). Anche in questo caso ne parli con calma col suo ottico.

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  5. Buongiorno.
    In un miope presbite con anisometropia (-3 -5
    +2 )le aberrazioni laterali nella lente pal dipendono solo o prevalentemente dell'addizione o conta anche significativamente la maggiore miopia in un occhio rispetto all'altro? Togliendo uno 0.25 di addizione c'è una riduzione percepibile delle aberrazioni laterali? Ridurre l'addizione nel solo occhio con più aberrazioni può avere senso? Grazie

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    1. ci sono diversi livelli di aberrazioni (polinomi di zernike)

      I poteri -3 e -5 influiscono in modo differente l'aberrazione sferica: in pratica la lente da -5 riduce maggiormente le immagini e incurva le linee nel campo visivo periferico più della -3.
      In bibliografia, fino a 3 diottrie di differenza tra i due occhi sono tollerabili. Bibliografia a parte, ci dovresti essere giá abituato.

      Poi c'è il "coma" che è la differenza di potere tra la parte superiore e quella inferiore (in questo caso coincidente con il valore di addizione +2)

      La somma di queste aberrazioni (in realtà è una versione molto semplificata quella che sto buttando giu) da vita al canale di progressione. Minkwitz ne ha fatto un teorema che dice che all'aumentare dall'addizione il canale si stringe.

      Cosa succede al di fuori del canale? Possiamo avere una immagine nitida ma estremamente deformata o una immagine sfocata ma perfettamente dritta. I produttori di lenti progressive lo sanno. Hanno fatto le loro analisi statistiche e deciso la strategia migliore per gestirle.

      Ridurre l'addizione solo su un occhio è sconsigliato: sarebbe come camminare con una scarpa col tacco alto e una col tacco basso (scomodo, inefficiente, non funzionale). Se la vuoi ridurre riducila su enntrambi gli occhi.

      I produttori di lenti hanno anche progressive customizzate che prendono in considerazioni le differenze tra i due occhi: in tal senso forse la piú efficente è Zeiss.

      Se vuoi cominciare con una addizione bassa prova le office: sono progettateper coprire vicino e intermedio. Il raggio d'azione limitato (con una addizione che viene tagliata da lontano) permette loro un campo visivo più ampio e risultano ottime anche come training iniziale per le progressive.

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  6. Grazie per la risposta molto interessante.
    Ho omesso alcune informazioni per non mettere troppa carne al fuoco. Ma lo faccio ora. Il valore -3 -5 (e add +2) mi è stato prescritto soli tre mesi fa dall'oculista (a voce mi ha detto che il sinistro sarebbe quasi da -5.25).
    Con quei valori (che ho già sulle monofocali da qualche anno) ho voluto provare la prima lente progressiva della mia vita (confesso: Oakley otd advanced plus prese online con valori forniti da me, ma ho acquisito una discreta conoscenza e capacità di fare le misurazioni comprese vertex tilt semipd semialtezze). Forse ho avuto fortuna ma non ho avuto alcun problema di adattamento. Mi sono abituato in 5 minuti e il senso stereoscopico e di profondità era perfetto (nessun fastidio a scendere le scale - salvo che guardando in basso i gradini ovviamente c'è un po' di sotto correzione essendo la zona per lettura). Notavo fin da subito che offuscamento laterale era maggiore a sinistra (-5). Da qui la mia domanda che ti ho fatto sopra.
    Nel frattempo ho fatto anche un occhiale office con profondità campo 150cm. Tuttavia con questo occhiale leggo perfettamente il monitor PC (a circa 75cm) con un occhio destro ma col sinistro non riesco praticamente a leggere le lettere e percepisco soggettivamente un'evidente sottocorrezione.
    Faccio quindi una valutazione con due diversi optometristi: una mi dice di portare a -5.25 e uno a -5.50.
    Rifaccio fare la lente sinistra a -5.50 (sempre add +2) e finalmente vedo abbastanza anche col sinistro ma non bene come col destro (ho ancora la percezione soggettiva di leggera sottocorrezione). Visto che entrambi gli optometristi mi hanno detto che a sx sono tra -5.25 e -5.50 non mi spiego la cosa e da qui l'idea (probabilmente sbagliata)di ridurre l'addizione nel solo occhio sinistro ( cosa che volevo provare anche sulla lente progressiva dove ipotizzo che il maggiore sfuocamento laterale sia dovuto in realtà ad una sottocorrezione).
    Comunque l'informazione molto interessante che hai dato nella tua gentilezza risposta ("Possiamo avere una immagine nitida ma estremamente deformata o una immagine sfocata ma perfettamente dritta"). Ho pensato che io sulla progressive ho una immagine dritta ed ho un ottimo senso stereoscopico (e se non fosse per le sfuocature laterali soprattutto a sx e che mi preoccupano un po' soprattutto per la guida auto notturna, le porto volentieri, il che mi stupisce a fronte delle recenti esperienze negative di vari conoscenti). Ho pensato alle ultime super pubblicizzate lenti con campo ampliato e mi domando se il prezzo da pagare per l'immagine più nitida lateralmente siano delle deformazioni (che sinceramente non vorrei in un ambiente esterno per camminare fare sport scendere i gradini ecc.).
    Grazie per tutte le informazioni




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    1. Le lenti oakley è probabile siano come le essilor. Idem per le rayban. Questi marchi sono inglfatti proprietà di essilux (fusione di essilor e luxottica).

      Le Zeiss potrebbero essere calcolate meglio... Tuttavia quella variazione di 0,25 potrebbe essere coinvolta

      Non posso nemmeno escludere un problema di centratura: se il canale di progressione è spostato, è probabile che l'occhio passi in zone ove vi sono più aberrazioni.

      La stereopsi è comunque un fenomeno complesso in cui il cervello da diverse priorità ai fattori che la compongono.

      In definitiva.
      1-assolutamente non vanno messe addizionindifferenti
      2-eventualmente introdurre la variazione di 0,25... Tuttavia potrebbe alterare gli attuali equilibri binoculari
      3-non sottovalutare le centrature (che dovrebbe essere semplice controllare)
      4-infine non escludere il fatto che i due occhi possono avere un potenziale visivo differente l'uno dall'altro! Succede spesso che possa avvenire in presenza di differenze marcate tra i due occhi

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  7. Grazie. Cortesemente puoi spiegare cosa si intende per "potenziale visivo differente dei due occhi"?
    La centratura dovrebbe essere giusta. È una mia opinione che deriva da vari fattori: anche se vedo più offuscato nel sinistro (probabilmente per la sottocorrezione) soggettivamente quando indosso l'occhiale mi sento subito a mio agio e il senso di profondità /stereoscopico è molto buono. Provando sul monitor PC a guardare (tenendo ferma la testa e coprendo alternativamente i due occhi) cercando il punto più stretto del canale (in sostanza guardando le lettere più a fuoco di un testo) destra e sinistra sono perfettamente coincidenti (mettono a fuoco la stessa zona della riga). I valori di centratura inoltre coincidono sostanzialmente con quelli che mi aveva rilevato un bravo ottico (ora in pensione) sulla stessa montatura per lenti sport.
    Ho capito il messaggio (grazie!) di non mettere due addizioni diverse, ma non capisco sul piano teorico che differenza c'è tra un leggero sbilanciamento (tra i due occhi) del potere positivo rispetto al negativo. Cioè se invece di mettere gli ipotetici valori reali di -3 e -5.50 (+2 su entrambi) metto -3.00 dx -5.25 sx (con +2 dx e +1.75 sx) perché il cervello dovrebbe avere problemi ad abituarsi, posto che già ora da lontano ho un occhiale sbilanciato con leggera sottocorrezione a sx (-5.00). Inoltre quando tolgo gli occhiali e leggo senza di fatto sono costretto a leggere con un solo occhio (visto che l'anisometropia non mi permette di leggere contemporaneamente con entrambi), quindi purtroppo convivo già con situazioni di sbilanciamento.

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    1. Per potenziale massimo intendo ciò che un occhio può vedere con la migliore delle correzioni: Ad esempio un occhio arriva a 10/10 e l'altro a 8/10.

      I casini avvengono quando un occhio vede 12/10 o 16/10 e l'altro 10..... tuttavia il test usato magari si fermava a 10.

      Riguardo la stereopsi ci sono diversi test per valutarla ed invito ad evitare il giudizio soggettivo (ci ingannano facilmente la prospettiva e il parallasse).

      Le centrature a volte sono errate non per errore di misurazione ma di montaggio (capita piú spesso di quanto si creda che le ditte stampino in modo sbagliato e che non siano allineati a quelli della lente).

      Se metto poteri troppo dissimili tra loro a un occhio viene proiettata una immagine piú grande su una retina (-3) e più piccola sull'altra (-5.50)(aniseiconia generata dalla correzione della anisometropia)
      Se mettiamo due valori troppo dissimili da quello effettivo vedremo sfocato da una parte e a fuoco dall'altra.
      In entrambi i casi si rischia discomfort e soppressione retinica parziale o totale.

      Due canali di progressione differenti introducono entrambe le variabili contemporaneamente: non ci sará linearitá nel potere verticale e vi saranno differenze maggiori nei campi visivi laterali.

      È anche vero che il sistema visivo si puó abituare a quasi tutto.... Come usare una scarpa col tacco alto e una infradito; mi ci posso abituare; posso anche imparare a correre con una situazione del genere! Saró comunque più lento, meno efficiente e da anziano diventeró tutto storto!

      Le lenti a contatto non generano alcuna aniseiconia.
      Una correzione ideale potrebbe essere lenti a contatto + occhiale per computer e lettura.

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  8. Se le lenti costassero meno (magari con delle versioni di prova senza antiriflesso a basso costo) sarebbe bello poter provare e trovare ciò che è più adatto al singolo individuo. Nel mio caso è emersa una differenza tra occhiale reale e valori prescritti a sx (per l'oculista -5 per un optometrista -5.25 per un secondo optometrista -5.50). Credo (valutazione esperienza soggettiva - forse sbagliata) che mentre nel monofocale cambia poco (tranne di notte) nell'occhiale office e progressivi la differenza (di mezza diottria scarsa) viene in qualche modo notevolmente evidenziata (spiegherebbe perché riesco ancora ad usare -5 nel monofocale ma non riesco a leggere le lettere sul monitor PC con -5 office).
    Nel mio caso la progressiva è stata un tentativo (sconsigliato dall'oculista che mi consigliava solo gli office - salvo crearmi problemi con la ricetta sottocorretta a sx) e devo dire che se entrambi gli occhi fossero come il destro ne sarei contento. Valuterò se provare a rifarlo ma i costi sono elevati.
    Le lenti a contatto (almeno le giornaliere) non riesco a portarle più di circa 5 ore per cui apparentemente non sono una possibilità per me.
    Ho imparato a vedere le micro incisioni sulle lenti e in teoria le Oakley sono perfette (le taglia e monta direttamente Luxottica in laboratorio). Non sapevo che possono però addirittura sbagliare la stampa.
    Esiste anche l'opzione intervento laser ma sono dell'idea che è sempre prudente evitare la chirurgia quando possibile.
    Ancora grazie a chi mette a disposizione di tutti la sua professionalità su internet

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    1. Proprio perché le monta luxottica mi fido meno 😅

      Comunque è più probabile che il problema sia sulle diottrie. Ci sono metodi per controllare stereopsi e aniseiconia. Con quelli si dovrebbe essere più sicuri e sapere se sottocorreggere o meno.

      Riguardo le lenti a contatto: è probabile che quelle che hai provato non si adattassero ai tuoi occhi. Probabilmente il materiale assorbe troppa lacrima. Se c'è lacrima un modo di portare le lenti a contatto si trova.

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    2. Comunque, visto che ho imparato a vedere in controluce le incisioni sulla lente (i due cerchietti posti a 34mm) e sapendo che la mia PD è 64 con una differenza di 1 mm dx sx (31.5. 32.5) (e 1 mm di differenza dx sx anche in altezza), devo dire che la migliore perfetta centratura (che ha realmente rispettato questi valori e differenze dx sx al millimetro) è stata proprio quella di Luxottica/Oakley (progressive prese online), mentre sia il negozio di ottica (rinomato) sia un altro negozio italiano online (per me una novità che in Italia si mandano lenti correttive online) non hanno rispettato i valori e le differenze dx sx. (Di fatto misuro 63mm di PD e tutto simmetrico uguale dx sx)
      Presumo che forse Luxottica abbia dei macchinari che in automatico riescono a fare un lavoro preciso senza intervento umano (mia teoria).
      Per cui per me Luxottica promossa 😄

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    3. Felice per te che abbia funzionato.
      Probabilmente c'è stata anche una buona dose di fortuna... anche nell'azzeccare le centrature: nei siti on line ci si deve affidare alle centrature fatte in casa che spesso non sono precise. Ciò non significa che le centrature fatte nei negozi siano sempre perfette: dipende molto dall'operatore che le fa e dal metodo di misurazione che usa (io uso 3 metodi per le progressive, assicurandomi che i dati siano coerenti tra di loro); statisticamente parlando è molto più probabile riscontrare misurazioni errate con i metodi fatti in casa.

      Riguardo al montaggio: le macchine che tagliano le lenti sono sempre le stesse: frese per le grandi produzioni, mole per quelle piú piccole. Le frese possono fare delle lavorazioni/forme particolari ma sono entrambe precise purchè l'operatore immetta i dati giusti; a tal proposito ho visto che ogni tanto le stampe delle centrature delle lenti sono imprecise rispetto alle microincisioni (e mi è capitato con tutti i marchi, anche quelli piú rinomati) e non escluderei che un operatore non attento ai dettagli possa fare errori.

      Purtroppo, sia per montaggio che per misurazioni, ci sono personaggi che operano nel settore e non prendono a cuore il loro lavoro (e a volte abbiamo pure noi le giornatacce: siamo esseri umani in fondo).

      Insomma, le cose che possono andare storte sono parecchie e l'acquisto con misurazioni dal vivo, allo stato attuale, ha una maggiore percentuale di successo. Per questo vorrei scoraggiare gli acquisti di occhiali da vista on line. Legalmente in italia non si potrebbe nemmeno fare questo tipo di vendita... ma fatta la legge si trova il modo di aggirarla (ad esempio con sedi o collaborazioni all'estero).

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    4. Sono d'accordo su tutto. Anch'io lo sconsiglierei ad un utente medio. Nel mio caso è diventata un po' una curiosità e mi piace imparare cose nuove. Per la centratura di fatto faccio anch'io una sorta di video centratura in casa con fotocamera. Avendo tempo si riesce a fare un ottimo lavoro (credo).
      Riesco ormai a calcolarmi in casa anche vertex e angolo pantoscopico. L'altro problema dell'online sta nel venditore che non è abituato a richieste personalizzate.
      Io ad esempio con le lenti progressive Oakley ho trovato in UK un venditore disposto a inserire i miei parametri personalizzati di vertex (dx e sx), tilt, semi PD altezze dx e sx. Ovviamente avevo già in casa quella montatura. Quando indosso quell'occhiale mi sento bene (rilassato e senso di profondità perfetto - per cui ritengo di aver fatto una centratura corretta) ma come spiegavo ho visione più offuscata a sx a causa di una sottocorrezione di 0.5 (causa oculista). Cerco di imparare cose come la centratura su monofocali, sferiche, asferiche, progressive. Il tutto da quando un ottico mi ha deluso col suo comportamento ("devi avituarti") quando gli ho detto che le lenti a supporto accomodativo (personalizzate Hoya - 600€) mi davano forte disagio e senso quasi di nausea. Col senno di poi c'era già una sottocorrezione a sx , probabilmente una centratura non perfetta, e doveva spiegarmi che quel tipo di lente comunque un po' di astigmatismi indotti laterali li causa. Tutte cose che ho capito dopo grazie ad ore spese su internet.
      Comunque a persone con difetti come il mio sono il primo a sconsigliare il fai da tè online. Il risparmio a parità di prodotto è comunque relativo. Io pago volentieri un ottico se è serio competente e mi dà un valore aggiunto. In futuro proverò a cambiare ottico e anche oculista. Ma è sempre un terno al lotto.

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    5. Ogni cosa è un terno al lotto!
      Non proprio un terno al lotto.... diciamo che trovare l'ottico o l'oculista, nelle statistiche è più simile al lancio di una moneta. 50 e 50% di possibilità (poi con un po' di sfortuna esce "croce" 5 volte di fila! ma questa è un'altra storia)

      e pensare che proprio ieri a una signora ho detto proprio che "si deve adattare"; prima di dirlo ho ricontrollato tutto: poteri, acuità ecc. Tutto in linea con i controlli fatti e vedeva meglio (9/10) che con i vecchi occhiali... non le faceva girare la testa o disturbi particolari, solo che voleva vederci di più (in questo caso specifico è impossibile a causa di patologie dell'occhio: la correzione migliore permette di vedere meglio non solo i test/ambiente ma anche anche le anomale del vitreo).

      Diciamo che ci sono cose a cui ciu si deve addestrare più che adattare. E ci sono cose che invece vanno corrette bene e basta; se non sono corrette è quasi impossibile abituarsi. Ho visto anche persone adattarsi a centrature sballate e trovarsi scomodi con le centrature corrette (tano era radicato negli anni l'adattamento).

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    6. La differenza fondamentale e la serietà sta proprio nella tua frase "prima di dirlo ho ricontrollato tutto"

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  9. Erano le 1-day acuvue moist e oasys con BC 9 (l'oculista mi diceva che erano le uniche giornaliere adatte al mio occhio per via del BC 9). Usate in qualche occasione di sport dove erano preferibili ad un occhiale

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    1. Mah.... Se le puoi usare 5 ore non sono così adatte.. Su tratta di idrogel e (considerato il materiale) il fastidio che sentivi è probabile fosse dovuto al fatto che la lente si è bevuta la lacrima.

      In molti casi si può optare anche per altri raggi di curvatura a patto che la lente si fletta abbastanza (esistono anche diversi moduli di rigidità).

      In alternativa si possono fare le lenti su misura (le fa la mark'ennovy)

      Ps: sulle lenti bisogna considerare la correzione massima e attuare le regole di ricalcolo del potere per lente corneale.

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  10. Circa il mio problema a vedere bene a sx (con lenti a supporto accomodativo Sync Hoya, prima, e ora con lenti office 150 Shamir, queste ultime pur avendo migliorato ma non pareggiato la visione aumentando le diottrie. E anche con lenti progressive Oakley, ma in questo caso senza fastidi, ma solo visione peggiore a sx), ho trovato un articolo di ottica che in sostanza afferma che capita frequentemente che soggetti con anisometropia, anche non eccessiva, abbiano problemi con le lenti progressive o degressive. Sembra un po' la mia situazione. Se posso metto link all'articolo. In effetti la mia esperienza è che le lenti office, a supporto accomodativo e progressive (credo asferiche) sembrano ampliare la difficoltà dell'occhio sx (rispetto alle monofocali, in cui le differenze emergono solo col buio).


    https://www.mieducation.com/pages/lens-performance-and-the-relevance-of-measurements-anisometropia-and-aspheric-single-vision-lenses

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    1. Nulla di nuovo in realtá: sono cose che si studiano nei corsi di ottica e optometria.
      Con le lenti progressive muoviamo gli occhi in verticale per trovare il potere corretto per la distanza a cui ci troviamo dal target. In presenza di anisometropie abbiamo 2 poteri di partenza diversi che spostandoci verticalmente, generano un effetto prismatico verticale (fanno anche uno orizzontale ma nella progressiva non ci interessa molto); quindi i due occhi, se non inserito un prisma di compensazione, si sposteranno a due differenti altezze nel canale di progressione.

      Quello che riporti peró è un po' differente da quello che mi aspetterei come "sintomi". Tuttavia il sistema visivo e le relative sensazioni sono molto soggettive. quindi tutto è possibile.

      L'ideale per una anisometropia è pareggiare i valori con lenti a contatto ed eventualmente abbinare una addizione da vicino con office o progressive.

      Non escluderei a ppriori l'uso di bifocali ma ti suggerirei di confrontarti sempre col tuo ottico a riguardo ed eventualmente metterlo in comunicazione con l'oculista che ti segue.

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  11. Ho appena visto un video YouTube di Laramy-K Optical e continuo a non capire una cosa fondamentale: le distorsioni laterali in una lente progressiva aumentano conseguentemente all'aumento di potere di addizione (questo mi è chiaro - teorema di Minkwitz ).
    Ma aumentano anche contemporaneamente all'aumentare della correzione miopica?
    Mi pare che questo dica il video

    https://youtu.be/DI0dgEZ84VI?si=4kJP583QvO2aj8ct

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    1. risposta breve: si ma non ci interessa.
      La risposta lunga è nei polinomi di Zernike: sto tizio (che evidentemente non aveva niente da fare) si è messo a classificare le aberrazioni; le ha scomposte e ne ha fatto una piramide... in cima non c'è nulla. al secondo livello ci sono gli effetti prismatici, al terzo valori sferici e astigmatismi e più si scende verso la base e più diventano complessi.

      Quindi le correzioni di miopia, ipermetropia e astigmatismo stanno in alto (Z2)e sono fondamentali per mettere a fuoco. Generano delle distorsioni nell'immagine ma sono regolari e gestibili. All'aumentare del potere aumentano. ma sempre in modo lineare.

      l'addizione in se rientra nei valori sferici. ma se la integriamo in una progressione dal valore da lontano e il valore da vicino otteniamo una differenza di potere tra sopra e sotto, detto "coma" che si trova un piano sotto della piramide Z3

      è una semplificazione ma ci fa capire come più scendiamo verso la base e più complesse sono le cose che deve affrontare il sistema visivo.

      Z2 non ci interessa perchè non fa stringere il canale di progressione; canale che potrermmo definire come la somma di alcuni polinomi di Zernike. Z3 invece influisce notevolmente. Poi in mezzo non c'è solo il coma verticale perchè dobbiamo considerare la convergenza, l'inclinazione delle lenti e molti altri fattori.... ma questi sono più problemi per i laboratori e per chi progetta le lenti (che queste cose le conoscono molto meglio di me).

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  12. Allora continuo ad avere speranza che la mia cattiva visione all'occhio sinistro derivi sostanzialmente da una sotto correzione. Adesso, come già scritto, ho in mano un occhiale progressivo con a sx -5 (ma due ottici mi hanno detto che in realtà mi servirebbe -5.25 o - 5.50. Anche il primo comunque mi ha detto che sono tra i due valori).
    Se come prova metto una lac giornaliera da -0.5 (indossando l'occhiale progressivo) dovrei farmi un'idea attendibile (a livello di distorsioni) del risultato che avrei con una lente corretta a -5.50? Prima di rifare la spesa delle progressive vorrei capire se ne vale la pena.
    Se lo rifaccio la mia idea sarebbe anche quella di ridurre l'addizione (sacrificando un po' il vicino) per ridurre il "blurry" laterale.

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    1. è una prova che si può fare; va considerato che -0,50 in più come lente a contatto o sulla lente oftalmica hanno effetti diversi... tuttavia le differenze dovrebbero essere irrisorie e il test potrebbe fugare un po' di dubbi

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