l'importanza della DAV

Nel precedente post vi ho parlato dell'importanza di usare occhiali ben centrati e dei relativi valori di tolleranza. Uno dei dati fondamentali per una corretta centratura é la DAV.

Cosé la DAV?

Si tratta dell'acronimo di Distanza Assi Visuali ed identifica la distanza tra i due occhi in funzione di dove stiamo guardando. Il valore piú importante é la DAV che abbiamo quando si orsserva un oggetto a notevole distanza. Il valore a tutte le altre distanze puó essere ottenuto per interpolazione (calcolato). Ad esempio, guardando un oggetto a 40cm il valore della DAV si riduce del 6% circa.

Si differenza dalla IPD (distanza interpupillare) per una questione di precisione. Il centro dell'asse visivo risulta infatti leggermente disallineato dal centro pupilla.

A cosa serve?

Lo scopo principale per cui si usa questo parametro é la misurazione visiva (utile nell'OEP per calcoli su accomodazione e convergenza accomodativa) ed il corretto montaggio delle lenti negli occhiali.
Un uso piú recente é legato ai sistemi di realtá virtuale: conoscere la propria DAV é fondamentale anche per una corretta regolazione di questi ultimi.
Un settaggio non corretto puó rendere l'esperienza con questi strumenti piuttosto sgradevole.

Perché é importante?

Serve ad allineare le immagini ai nostri occhi. Se ad esempio monto delle lenti con una DAV non corretta, il decentramento genererá un effetto prismatico che devierá le immagini.

Allo stesso modo, nei dispositivi per realtá virtuale, una DAV errata costringe gli occhi a posizionarsi in modo innaturale. Il sistema visivo potrebbe riuscire ad allineare le immagini, tuttavia ne risulterebbe affaticato generando sensazione di nausea, occhi stanchi, mal di testa.
Curiositá: é uno dei principali motivi per cui sistemi di realtá virtuale piú economici, i "cardboard", nei quali non é possibile regolare la DAV hanno una bassa qualitá visiva e risultano piú scomodi.

Cosa c'é oltre alla DAV?

La DAV indica i valori di distanza su un asse orizzontale tra i due occhi, ma non é tutto.
Non sono da sottovalutare i valori sull'asse verticale
!

Con i sistemi di realtá virtuale sará sufficiente ruotare leggermente il visore per ottenere il migliore posizionamento possibile.

Per gli occhiali invece é necessario controllare questi valori di volta in volta, indossando gli occhiali e considerando la postura. Un differente appoggio sul naso e l'altezza stessa della montatura fa si che non possa esistere un valore di centratura verticale univoco (questo é il motivo per cui sconsiglio caldamente di acquistare occhiali graduati online).

Se teniamo conto anche della postura, asimmetrie del viso e l'appoggio dell'occhiale dovremmo introdurre anche la semi-DAV, che spezza la DAV in 2 valori distinti... Ma per ora non metterei troppa carne al fuoco.

Commenti

  1. Salve dottore, mi scusi per il disturbo, ho letto tanti dei suoi post trovandolo su Google cercando le lenti Loopas (che ho evitato grazie a lei, nemmeno sapevo cosa era il Dk/t) e trovo sia molto preparato a differenza di molti altri ottici ed è raro trovare persone come lei.

    Ho un problema con le lenti a contatto da anni ormai, quando le indosso vedo sfocato a volte da un occhio altre volte dall'altro, spesso anche entrambi.
    Sono miope e ho diottria -4. Non è un tipo di sfocatura dovuta alla miopia, ma è dovuta alle lenti a contatto.

    Inoltre, se strofino l'occhio sento una specie scricchiolio, difficile da spiegare, come se facesse "squeeze", a volte da un occhio altre volte dall'altro. Come se ci fosse del muco all'interno suppongo.

    Ho provato tanti tipi di lenti a contatto, dailies acqua comfort plus, acuvue oasys 1 day e quindicinali, topvue premium quindicinali e giornaliere, le frequency XC e altre che non ricordo ma il problema permane.

    Secondo lei cos'è? Sono stato da due ottici diversi e l'unica cosa che fanno è prescrivermi gocce inutili di tutti i tipi che userei anche se non avessi le lenti a contatto, tipt respilac e altre simili di altre marche ma non ho mai risolto, però danno un po' di sollievo all'occhio in generale.

    Grazie per aver aperto qu blog, mi ha aperto un mondo.

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    1. La ringrazio dei complimenti. Ci sono molti ottici e optometristi anche piú preparati di me. Il maggiore problema é che non lo comunicano!
      Non credo mi si possa chiamare dottore in quanto sono solo diplomato in optometria e non laureato (tra l'altro la laurea in optometria é in fisica, non in medicina.... i soliti casini all'italiana).

      Il problema che riferisce con le lenti a contatto é probabilmente legato alla lacrima. Vi sono molte situazioni in cui la lacrima é appena sufficiente, ma nel momento in cui si mettono le lenti non basta.

      La prima cosa da fare sarebbe ripristinare la corretta lacrimazione riequilibrando la lacrima nei suoi componenti. Pertanto é necessario bere piú acqua e tenere puliti gli occhi per evitare che si otturino le ghiandole di zeiss e di meibomio. Non é detto che sia sufficiente: determinati ambienti o abitudini possono portare ad un indebolimento delle ghiandole (il fumo e la polvere ad esempio o ambienti con determinati prodotti chimici o aria particolarmente secca). C'é da considerare l'alimentazione e i farmaci che vengono assunti (che possono interagire con la lacrima stessa). Infine lo stato emotivo: anche stress o momenti di difficoltá possono far funzionare peggio tutto il corpo.

      I sostituti lacrimali sono una buona strategia.... ma se la lacrima é eccessivamente scarsa si dovrá continuare a metterli (in giappone lo fanno).

      Una lacrima artificiale ben mirata puó funzionare meglio. A tal proposito ve ne sono di diversi tipi: monodose, multidose, che integrano la parte lipidica, mucinica e liquida.

      Una dottoressa una volta mi consiglió di partire sempre dalla parte lipidica della lacrima. Che il piú delle volte ci si azzecca. Ad un corso recente invece sostenevano che la parte lipidica sia l'ultima a dare problemi e di controllare il secreto delle ghiandole di meibonio previa spremitura (leggera pressione sulla palpebra). Vi sono parecchi test per valutare la qualitá della lacrima. Non é detto si debban fare tutti. Una buona osservazione (conoscendone le componenti) spesso é sufficiente.

      Un'altra strategia potrebbe essere optare per lenti con pochi liquidi e con superfici ad alta bagnabilitá. Le lenti che contengono siliconi sono un buon inizio.

      Le acqua comfort ad esempio sono lenti con molto liquido ma relativamente bassa disidratazione.
      O le oasys sono una scelta migliore: meno liquidi e meno disidratazione. Entrambe le hai giá provate e non hanno funzionato. Un ottimo silicone-hidrogel che mi ha risolto tanti problemi lo fa la Cooper Vision sulla linea Clarity.

      Il rumore "squeeze" mi fa pensare peró ad un altro fattore.
      Le lenti a contatto sono costruite su un valore di "cornea media". Cornee particolarmente piatte o curve o con valori di asfericitá che esulano dalla media possono non avere un buon appoggio sulla cornea, funzionando male.

      L'unica soluzione, in questo caso, sarebbero le lenti della markennovy. Hanno costi sopra la media ma é l'unica ditta che fa lenti morbide completamente su misura. (ho in programma di scriverne un articolo non appena ne avró il tempo)

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  2. Buongiorno, grazie per i suoi articoli sono sempre interessanti! A me la dav la prendono con l’interpupillometro e basta. Ricordo quando ero bambino che il mio vecchio ottico prendeva le misure anche in verticale con dei righelli sulla montatura se non ricordo male. Mi sono sempre chiesto se quella centratura fosse corretta ho un occhio più basso piu vicino al naso. Ho anche un orecchio più basso e gli occhiali tendono a modificarsi, non so mai se rimetterli in asse o lasciarli così e se questo altera la centratura. Secondo lei i miei dubbi sono fondati?

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    1. Dubbi fondatissimi.
      In linea di massima la cosa piú importante é che i centri siano allineati agli occhi.

      In caso di asimmetrie va prima posizionato l'occhiale in modo che sia allineato al viso e confortevole. Successivamente si valutano le centrature.

      La centratura con l'interpupillometro (somiglia a un binocolo) fornisce i dati di semi distanza degli occhi da un punto medio del naso.

      Una volta indossato l'occhiale la centratura a mano permette di capire se vi é una postura corretta o meno e ad adeguare le centrature.

      Una valutazione errata dei dati di altezza della centratura puó modificare la postura e, a lungo termine, generare asimmetrie. A tal proposito va tenuto presente che denti e postura possono modificare la visione come la visione puó modificare la postura (non so i denti).

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  3. Espongo il mio singolare problema per cercare di trovare una possibile soluzione. Ho appena rifatto le lenti progressive con CR39 e canale CSI 16 essendo ipermetrope +1.50 leggero astigmatismo +0.5 e presbite +2.50. L'anomalia riscontrata è la seguente: quando leggo con il mio tablet ho notato che i bordi del tablet non sono paralleli ma la parte inferiore del bordo sinistro del tablet converge maggiormente verso l'interno il lato destro appare invece dritto. Cosa mi consiglia di controllare? Grazie.

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    1. Le distorsioni che nota sono le aberrazioni generate al di fuori del canale di progressione.

      Le misure delle centrature dei progressivi vengono prese mentre si osserva a distanza infinita... e dovrebbero essere a posto. Si presuppone che, guardando da vicino, gli occhi convergano seguendo il canale di progressione; tuttavia assimmetrie del viso e/o posture non corrette potrebbero far si che gli occhi non passino precisamente al centro del canale di progressione.

      Probabilmente sono comunque abbastanza allineate da permettere una visione nitida e quello che percepisce (l'angolo storto) sia legato alle normali aberrazioni che si sviluppano in tutti i progressivi. La percezione di tali distorsioni puó variare da persona a persona.

      Ovviamente anche la lente influisce.
      Se non ha mai portato lenti progressive prima é normale notare queste cose.
      Se portava giá progressive e ma queste avevano geometria e/o addizione e/o montatura diversa, allora é solo effetto legato al cambiamento di uno dei precedenti fattori.

      Purtroppo senza vedere come si muove e non sapendo da quale abitudine pregressa "proviene", non posso sbilanciarmi ulteriormente.

      Spero di averla rassicurata, almeno un po', a riguardo.

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  4. Salve dottore, avrei una domanda.
    Per le lenti monofocali (del tipo Tokai 1,76) , è necessario considerare anche l'altezza di montaggio, o è sufficiente solo considerare la distanza interpupillare?

    Sono appena tornato dall'ottico, che mi ha garantito che per delle lenti monofocali, non c'è alcuna necessità di considerare le altezze di montaggio.

    Ciò mi ha lasciato un po perplesso.

    Grazie mille,
    Cordiali saluti.

    Vito Lamaddalena

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    1. Anche io sono perplesso. Anche la centratura verticale è importante.
      Diventa maggiormente importante se vi sono importanti diifferenze di diottrie tra un occhio e l'altro.
      É importante per la postura (tendiamo a guardare principalmente attraverso i centri ottici, se sono piú bassi tenderemo, ad esempio, ad alzare la testa).

      In linea di massima sulle lenti monofocali possiamoconcederci piú margine rispetto alle multifocali... tuttavia se punti alle 1,76 mi verrebbe da pensare che le diottrie che devi portare siano valori superiori a 2... quindi il margine é comunque ridotto.

      Ad essere pignoli con diottrie elevate si possono prendere in considerazione anche l'angolo di avvolgimento, quello pantoscopico e la distanza tra cornea e lente.

      Incrociando i dati di semidistanza, altezza e calibro della lente permette di valutare anche il diametro della lente!

      Spero quindi si sia solo espresso male l' ottico in questione.

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    2. Dottore grazie mille per le delucidazioni!

      Cerco di bloccare immediatamente la produzione degli occhiali!

      Purtroppo non mi mancano solo 2 diottrie, ma soffro di -6 e -6,5 gradi di miopia, più 1,5 gradi di astigmatismo ad entrambi gli occhi.

      Purtroppo trovare un professionista serio al giorno d'oggi si fa sempre più difficile.

      Fortunatamente però ci sono persone come lei che aiutano a chiarire eventuali dubbi di noi non esperti nel settore.

      Grazie mille.

      P.S. Non penso l'ottico si sia sbagliato ad esprimere, non avendomi preso alcuna misurazione con gli occhiali in viso!

      La montatura è sempre rimasta nella sua custodia durante tutta la "visita", tanto che ho pensato: A questo tanto vale, faccio le lenti "online"!

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    3. La ringrazio per il "dottore" ma non sono dottore. Preferisco precisare che non ho conseguito una laurea ma un diploma come optometrista.

      Sono dispiaciuto che un rivenditore di lenti Tokai (che sono ottime) dimentichi di fare le centrature. Ammetto che qualche volta é successo anche a me di dimenticarmene: me ne rendo conto nell'inserimento dei dati nella scheda occhiale e sono costretto a far tornare il cliente.

      Se effettivamente questo ottico non avesse l'abitudine di prendere le centrature non solo risulterebbe poco professionale ma screditerebbe l'intera categoria come giá avviene nella vendita on-line :(
      Mi tenga aggiornato sugli sviluppi.

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    4. Le assicuro che non è una laurea a determinare la professionalità di qualcuno!
      L'ottico che non ha preso la centratura è infatti laureato.

      Comunque ho immediatamente bloccato l'ordine, sono andato a riprendermi la montatura e non metterò mai più piede nel loro centro ottico.

      Non si è trattato di una svista anche perchè mi sono state dette le seguenti frasi

      "La centratura delle lenti monofocali sarebbe la stessa sia per lei che per la sua amica"

      "Prendere la centratura per le lenti monofocali è totalmente inutile, è solo scena"

      ...Comunque, la ringrazio molto, mi ha dato una conferma di ciò che sospettavo.

      Peccato solo che non lavori a Bari!
      Sarei venuto da lei immediatamente!

      P.S. Non è che ha qualche collega preparato anche qui a Bari?

      Grazie mille!

      Vito

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    5. La ringrazio per la fiducia.

      Mi spiace che a causa di questi commercianti (non posso definirli ottici) ne risenta l'immagine di tutta la categoria.

      Sono solo un ottico come tanti altri: sono pertanto convinto che anche nella sua zona potrá trovare un buon professionista (purtroppo, per questioni logistiche, non ho contatti a Bari).

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