Quanti occhiali servono? Scopriamolo con Piergiangi.

Sono finiti i tempi in cui bastava un occhiale per tutto e che sarebbe durato una vita.
No, non dico che le montature di adesso o le lenti durino di meno; semplicemente sono cambiate le esigenze visive. Il progressivo con cui si fa tutto non basta piú.

Prima dell'informatizzazione, negli anni 70, era tutto diverso: i lavori d'ufficio venivano svolti a  mano,  trascrivendo i dati uno ad uno, mantenendo una distanza di focalizzazione sempre uguale. Chi non lavorava su libri contabili concentrava la visione su distanze maggiori. Quando si faceva la spesa la si faceva nel negozio sotto casa e l'esigenza di leggere l'etichetta con gli ingredienti o le scadenze era pressoché nulla. I ritmi erano meno serrati e la miopia era meno diffusa.

Se chiudiamo questa parentesi sul passato ci possiamo rendere conto che tutto é cambiato: abbiamo una scelta di prodotti per gli occhi piuttosto vasta... ma che non sfruttiamo appieno.

Se ci pensate abbiamo molte scarpe:

  • ci sono quelle comode per tutti i giorni
  • abbiamo un paio di eleganti per le occasioni importanti
  • un paio da ginnastica
  • le pantofole quando siamo a casa
Perché ostinarsi ad avere un solo paio di occhiali con cui fare tutto?

Secondo me il parco occhiali ideale dev'essere composto da molteplici prodotti, al fine di avere il giusto utensile per ogni occasione! Per una volta lasciamo stare la moda: non parleró di differenti modelli di montature ma di diversi tipi di lenti.

Analizziamo la giornata di Piergiangi un impiegato miope di 50 anni che lavora allo sportello di una banca

Si alza la mattina, indossa i suoi occhiali con lenti progressive, litiga con i figli che non hanno voglia di alzarsi e fa colazione. La lente progressiva gli permettere di guardare il TG e di vedere nitidamente cosa sta mangiando.

Va a lavorare a bordo del suo suv. Da quando ha comprato il suv peró col progressivo ha qualche difficoltá alla guida: la posizione piú alta e la seduta sportiva lo costringono a guardare nella parte della lente dedicata alla distanza intermedia. Per questo motivo il suo ottico gli ha consigliato delle lenti drive montate in modo inusuale ma ideale per la posizione di guida. Si trova cosí bene con quelle lenti che ne ha fatte un paio di polarizzate per la guida.

Piergiangi arriva in ufficio. Mette da parte i suoi occhiali da guida, apre un cassetto ed estrae quelli da ufficio su cui ha fatto montare lenti occupazionali. Sono simili alle lenti progressive ma hanno il campo visivo da vicino molto piú aperto e sono limitate ad una messa a fuoco fino a 2 metri; in questo modo riesce a vedere comodamente i documenti, il monitor del PC mantenendo una postura confortevole. Riesce anche a vedere nitidamente i clienti al di la dello sportello. Quando si muove per l'ufficio non ha una visione nitida sulle lunghe distanze.... ma nemmeno ne sente l'esigienza.

Dopo otto ore di lavoro finalmente Piergiangi puó tornare a casa. É stanco dopo la giornata lavorativa e per rilassarsi decide di fare un giro in bici. Indossa i suoi occhiali sportivi dedicati alla visione da distante estrae la bici dal garage e per un paio di ore non lo vediamo piú.

Torna a casa sfinito e dopo pranzo decide di guardare un po di tv con sua moglie Marcuzia. Stare stravaccato sul divano con le lenti progressive gli ha sempre dato un po'di fastidio. Per fortuna ha i suoi vecchi occhiali che usava prima dei progressivi e che gli vengono comodi per guardare la TV anche in posizioni tanto comode quanto inusuali e poco ergonomiche!

La giornata di Piergiangi volge al termine ma soffre un po' di insonnia. Prima di dormire legge sempre uno o due capitoli dei libri di Asimov. Marcuzia giá dorme e per non disturbarla utilizza una lampada da lettura agganciata al libro stesso. L'illuminazione non é l'ideale, ma non trova difficoltá perché sfrutta degli occhiali dedicari alla lettura a 30 cm.

Se li avete contati, sono 7 occhiali in totale.
Non dico che tutti debbano avere un parco occhiali di tale estensione... in effetti, a Piergiangi, ne basterebbero 3:
  • progressivo per la vita quotidiana
  • occupazionale per il lavoro
  • uno extra per quelle cose che non riuscite proprio a fare con gli altri 2
Vi sono poi mille variabili e le situazioni presentate sono solo d'esempio: Un tassista avrá esigenze diverse da un impiegato o da un insegnante!

Io, senza aver esigenze particolari, ho 3 occhiali. 
  • Uno per ridurre l'accomodazione prossimale
  • Uno per le emergenze, in caso di visione sfocata da distante (sempre a causa dell'accomodazione prossimale, se dimentico di usare i primi)
  • Uno con lenti selettive per luce blu dedicate al VR (e qua dovrei aprire un capitolo a parte)
Quando andate dall'ottico parlate anche delle vostre difficoltá visive: potreste scoprire che vi sono molte soluzioni che possono semplificarvi la vita!

Commenti

  1. Buongiorno, ho 53 anni, presbiopia occhio destro 2, presbiopia occhio sinistro 2,75, ipermetropia occhio sinistro 0,75.
    Devo stare molte ore davanti al computer (almeno 9 al giorno) mi consiglia il computer fisso, magari con una schermo 27 pollici, oppure il portatile (scelta da me preferita) 15 pollici? Ho provato le lenti office ma non mi sono trovato bene pur provando a metterle per 6 mesi. Quali lenti mi consiglia? Cordialità

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno.
      Le posso dire che un computer con uno schermo piccolo richiede meno movimenti degli occhi per esplorare lo schermo ma i caratteri risulteranno, ovviamente, di dimensione minore. Questa é una scelta che spetta a lei in funzione delle proprie necessitá.

      Se preferisce il 15" opti per quello.

      Valuti poi le distanze di lavoro: prenda un metro e misuri a che distanza usa il computer. con quella misura numero potrá chiedere al suo ottico di interpolare i dati della ricetta per estrarre quelli inerenti alla sua distanza di utilizzo (sono paroloni ma é una procedura piuttosto semplice).

      Se utilizza piú distanze di lavoro (40cm - 80 cm) puó optare per un bifocale.

      RIguardo gli office, se posso chiederlo, che tipo di difficoltá ha avuto? E che tipo di office erano? Ce ne sono che lavorano su distanze ampie (da 4 metri a 40cm, talvolta difficili da gestire) ed altre che permettono una escursione piú limitata (da 80 a 40cm, molto piú simili ad un monofocale)
      Faccio questa domanda perché da quando ho aperto il negozio ho avuto solo pochi casi di persone che non si sono abituate a questo tipo di lente. In genere si trattava di persone che lavoravano con schermi piuttosto grandi e con posture ed esigenze molto rigide.

      Da non sottovalutare l'aspetto posturale e le abitudini pregresse.

      Butto li una ipotesi:
      Vedo che nella foto del profilo non indossa occhiali, dunque presumo che non abbia l'abitudine di non indossarli, nonostante l'ipermetropia (lieve) presente nell'occhio sinistro; la correzione di tale ipermetropia dovrebbe migliorare l'acuitá, tuttavia potrebbe recare disturbo ad un sistema visivo abituato da anni ad orientarsi senza avere differenze tra i due occhi nel campo periferico. La presenza di asimmetria verticale nelle distorsioni di una lente office potrebbe essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso rendendo l'occhiale di difficile utilizzo.

      L'attuale escursione tra il lontano e il vicino si attesta a 2 diottrie di addizione. Questo indica che per una visione a 40 cm il sistema visivo dispone ancora di una mezza diottria di accomodazione: la si potrebbe sfruttare per fare un monofocale che permetta la visione a 80 cm rilassando l'accomodazione e a 50 cm contraendo sul cristallino. Tutte queste ipotesi andrebbero valutate tenendo conto delle riserve fusionali e controllando che non vadano in conflitto con i rapporti tra convergenza e accomodazione.

      Le soluzioni che si potrebbero prendere in considerazione sono molte. Purtroppo senza una analisi completa (comprensiva di anamnesi) non sono in grado di dare una risposta piú precisa.

      Da qua il suggerimento di parlare col proprio ottico (meglio se anche optometrista) esprimendo le proprie necessitá. Come in ogni professione, esistono professionisti piú o meno preparati; purtroppo per trovare il piú preparato (nemmeno io lo sono in tutti i campi) non ho una guida.

      Elimina

Posta un commento

Grazie per il commento. Risponderó appena me ne accorgo (ultimamente non mi arrivano piú le notifiche dei nuovi commenti)