Cosa cambia tra una lente di una marca e un'altra?

Cosa cambia tra una lente di una marca e un'altra?

risposta breve: niente, forse qualcosa.

Quali basi scientifiche ha questa affermazione?

Prima di tutto dobbiamo considerare cosa è una lente:
è un oggetto di materiale trasparente le cui superfici hanno lo scopo di rifrangere la luce.
quindi abbiamo un materiale e due superfici che lo delimitano.

Come possiamo controllare come viene rifratta la luce?
variando la superficie anteriore della nostra lente, quella posteriore e il materiale di cui è fatta.

Dei tizi che non aveva niente di meglio da fare hanno scritto questa formula (Lensmaker's Equation), basandosi sugli studi di altra gente che bighellonava (Christiaan Huygens e Isaac Newton):

  • "P" è il potere che vogliamo ottenere
  • "n" è l'indice di refrazione del materiale di cui è fatta la lente
  • "R1" è il raggio di curvatura della superficie (diottro) anteriore
  • "R2" è il raggio di curvatura della superficie (diottro) posteriore

Tutto l'universo e ogni costruttore di lente deve sottostare a queste regole di fisica ottica.

Che sia Zeiss, Essilor, Opto-in o un pincopallino qualsiasi non c'è via di fuga: la formula è sempre la stessa... Allora sono i materiali a fare la differenza! Non proprio.

I materiali che le ditte hanno a disposizione sono sempre gli stessi:

  • Vetro crown IR 1,523
  • Titanio IR 1,700
  • Lantanio IR 1,800 e 1,900
  • CR39 IR 1,500
  • CR7 IR 1,600
  • Policarbonato IR 1,591
  • Trivex IR 1,530
  • MR8 IR 1,670
  • Uretano IR 1,74
  • Brevetto Tokai IR 1,70 (prodotto solo per le lenti Tokai)
  • Brevetto Tokai IR 1,76 (prodotto solo per le lenti Tokai)

IR indica l'indice refrattivo: più alto sarà e minore sarà la differenza tra i diottri per ottenere il potere desiderato (quindi lenti più sottili).

Le uniche di cui non conosco il polimero sono quelle della Tokai; si tratta di un caso a parte, il resto del mondo usa gli stessi materiali.
Quindi non c'è nessuna differenza tra un produttore e l'altro? Per la costruzione della lente potenzialmente no. Dico potenzialmente perchè qua e la ci sono scelte di mercato, studi ed elaborazioni che hanno generato alcune scelte differenti; schelte che determinano la programmazione della disponibilità di lenti al pubblico o la cessione a terzi di determinati brevetti.

Cosa cambia allora?

La maggiore differenza è come vengono gestiti i materiali e i trattamenti sulla superficie delle lenti.
Sta all'ottico conoscere le differenze tra una lente e l'altra e proporre la soluzione migliore a seconda della situazione. Porto alcuni esempi:

  • Con poche diottrie suggerisco spesso il CR39 della Opto-in: costa qualcosa in meno di altri fornitori e i trattamenti antiriflesso rimangono ben adesi alle superfici.
  • in presenza di diottrie elevate (ad esempio una miopia da -8) suggerisco lenti in Uretano con IR 1.74; se voglio un antiriflesso che duri nel tempo opto per Tokai (1,76) o Seiko e Zeiss che fanno ottimi trattamenti antiriflesso e che reputo più resistenti rispetto a quelli fatti dalla concorrenza.
  • Se il cliente vuole lenti selettive per la luce blu ma senza la presenza dei riflessi blu sulla superficie, rimango su Opto-in (se non erro anche hoya produce lenti con IR 1,600 con medesime caratteristiche)
  • Devo fare lenti con colori particolari? La mia prima scelta va su Seiko perchè mi lascia molte più opzioni di scelta su colori, trattamenti (ad esempio le specchiature) e materiali.
  • Devo appaiare diottrie molto differenti tra un occhio e l'altro? Lenti custom prodotte da Zeiss è sono una ottima scelta
  • ecc.

Quindi tutti i produttori di lenti costruiscono le lenti allo stesso modo?

Più o meno si... ma bisogna stare attenti a quelle lenti che costano troppo poco per essere vero!

Ci sono offerte in cui sembra che ci regalino le lenti da quanto economiche sono (ad esempio quelle dei premontati)... ma come fanno a ottenere tali prezzi?

  • risparmiando sui trattamenti (ad esempio antiriflesso pessimi)
  • sfruttando eccessivamente stampi per la produzione o usando stampi di seconda mano
  • iniettando il materiale negli stampi a temperature troppo elevate
Queste pratiche riducono drasticamente il costo di produzione delle lenti ma ne alterano la qualità.
Una lente mal costruita, anche se ben momtata in soggetti sensibili può dare disturbi come mal di testa o nausea.
In soggetti meno sensibili (o con meno srumenti comunicativi, ad esempio un bambino) possono protrarsi altre problematiche a lungo termine.

Come ci si può salvaguardare?

Evitare offerte troppo allettanti e confidare nel proprio ottico di fiducia.
Fiducia è la parola chiave: dovrete però valutare voi stessi se vi sembra che il professionista che avete davanti vi sta parlando con passione per il proprio lavoro o stia solo cercando di vendervi il prodotto che risulta più renumerativo per l'azienda.

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