Le domande a cui non posso rispondere.

Non sto scrivendo nel blog perché sto scrivendo nel blog.

É un fatto: ultimamente ho scritto pochi articoli.
Del resto ho un negozio e una vita privata, oltre al canale Youtube (e anche li pubblico raramente) e a qualcosa che scrivo su Instagram.

Tuttavia una cosa che mi sottrae molto tempo é rispondere alle domande poste all'interno del blog.

Cerco di rispondere a tutti e a tutto.
Anche se é fuori tema con l'articolo.
Mi leggo papiri di testo, prendo appunti.
Ho a che fare con on una marea di dati, impressioni e dettagli; riportati sempre in modi diversi.
Mi impegno al massimo
per comprendere e cercare di dare una risposta.

Tuttavia, mettetevi il cuore in pace, ci son domande a cui non potró mai dare una risposta:

  • mi hanno prescritto (xyz) che marca mi consiglia?
  • ho mal di testa quando uso gli occhiali come lo risolvo?
  • mi hanno fatto 8 ricette, quale uso?
  • ho il disturbo/patologia (xyz) che occhiali devo mettere?
  • non vedo bene con le progressive, cosa devo fare?

E questa é la versione breve: il piú delle volte le domande sono piú articolate...
qualcosa di questo tipo (ho scelto uno dei commenti anonimi):

Salve,
ho acquistato pochi giorni fa le mie prime lenti "Office Book Superbe" di una nota casa tedesca.

Alla consegna ho notato parecchia distorsione delle immagini nella zona per vicino, linee rette molto arcuate alle estremita' verso il basso. Qualche giorno dopo ho capito che l'angolo pantoscopico della montatura era completamente svanito, probabilmente a causa di alcuni movimenti fatti dall'ottico -- prima di prendere le misure con il "totem" per le lenti --per sistemare la montatura che non era del tutto dritta sul volto. Movimenti fatti sia sull'attacco frontale/astina che alla parte terminale dietro le orecchie.

Sono tornata dall'ottico che ha di nuovo toccato le astine restituendo alla montatura un angolo pantoscopico di circa 10 gradi, ma che non ha voluto riprendere le misure con il totem sostenendo che avrebbe dovuto smontare gli occhiali e per 5 gradi di differenza non poteva esserci nessun probema rispetto alla costruzione delle lenti.

Le distorsioni nella zona per vicino sono sensibilmente migliorate, ma ora mi resta il dubbio di avere delle lenti costruite per una distanza dall'apice corneale nella zona per vicino sensibilmente maggiore di quella attuale, dopo aver incrementato l'angolo pantoscopico.
E' corretto?

Devo richiedere nuove lenti o che almeno venga rifatta la misurazione?

L'angolo pantoscopico con cui sono state costruite le lenti risultava 4.9 e queste sono le misure riportate dalle bustine.
Cosa indicano i valori 1.HS e 2.HS?
La ringrazio anticipatamente.

OD Sfera Cil Add Dicke
1.25, 0 2.25 3.6

Lontano 1.HS 2.HS Achse Prisma Basis
2.28 2.34 19 1.77 271
Vicino 3.01 3.62 109

OS Sfera Cil Asse Add Dicke
0.50, 0.75 150 2.25 3.6
1.25 -0.75 60

Lontano 1.HS 2.HS Achse Prisma Basis
1.58 2.33 150 1.77 269
Vicino 2.86 3.04 120

Cosa faccio in questi casi?

Leggo, prendo appunti, controllo i listini, uso google translator per comprendere il tedesco.
Mi informo (mica so o ricordo  tutto), confronto i valori, faccio delle stime, riverifico i listini.
Cerco di scrivere una risposta spiegando il significato dei valori.
Alla risposta arrivano altre domande ecc.

Non mi sto lamentando del fatto che mi venga scritto. Anzi! Ne sono onorato.
Tuttavia sono convinto che la fuori ci siano professionisti piú validi del sottoscritto!
A questi professionisti, che vi hanno visto di persona, dovreste fare le domande:
Dovreste portle al vostro ottico!
O all'oculista! All'optometrista e all'ortottista!
Non a me.

Io non vi conosco di persona e non so nulla di voi che mi scrivete:

  • Non so come reagite durante i controlli.
  • Come vi muovete.
  • Quanto ammiccate.
  • Ignoro le vostre abitudini.
  • Non riesco a farvi domande mirate, atte a capire come usate la vista o quali sono le vostre necessitá.

Non é un caso se la maggior parte dei problemi nascono con persone che vedo per la prima volta. Ad esempio potrei affermare che il 100% dei mancati adattamenti alle lenti progressive é correlato a clienti che non conoscevo (nemmeno io sono infallibile, anzi!).

Per questo motivo ripeto sempre di "sposare" il vostro ottico (ma vale per tutte le professioni):
se trovate quello che per voi é bravo tenetevelo, ascoltatelo, seguite i suoi consigli.

Commenti

  1. Buonasera, complimenti per il blog.
    Sono capitato qui cercando su Google informazioni sulle lenti Lutina di Tokai.
    Vedendo solo da un occhio, qualche anno fa ho acquistato lenti neutre Crizal Prevencia di Essilor, per proteggere gli occhi dalla luce blu, soprattutto quando lavoro al PC. La mia oculista, che è una persona che reputo molto competente, mi ha consigliato di acquistare le lenti Lutina di Tokai, perché a suo dire sono le migliori in assoluto e quelle che a suo dire funzionano davvero. Sono stato da un ottico, ma il prezzo delle Lutina è altissimo! L'ottico in questione mi ha consigliato di passare alle Lutina (ma potrebbe esserci un conflitto d'interesse...), l'oculista pure (ma i soldi non sono suoi...). Cercavo quindi il parere di un esperto indipendente che potesse consigliarmi se fare o no questo investimento, o se le Lutina sono migliori "di poco" rispetto alle Prevencia, ma non da giustificare 500 euro di spesa. Grazie mille per l'aiuto che potrà darmi. Nicola

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    1. Premetto che ho uno spassionato amore per alcuni materiali prodotti da tokai (organiche con indice 1,700 e 1,76) ma non per le lenti lutina.

      Le lenti lutina nascono per proteggere la retina dai meccanismi di ossidazione generati in particolare dalle lunghezza d'onda corte (il blu). Normalmente la nostra retina utilizza la Luteina (o betacarotene) e la riusciamo a produrre per conto nostro. Non trovo la relativa ricerca.... ma l'assunzione di luteina in soggetti con una retina sana non ha dato alcun effetto. Ha invece dato risultati positivi in chi ha una retina danneggiata.

      Quindi il mio personale parere é il seguente: se la retina é sana non ha senso darle tutta questa super protezione.
      Vedi l'articolo (in cui rporto le fonti) http://www.ilmioamicoottico.it/2020/12/cosa-sappiamo-sulla-luce-blu-oggi-2020.html

      La retina è sana e vogliamo proteggerla lo stesso? Il trattamento Tokai TBC (total blue coating) secondo me é piú che sufficiente.

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    2. Buonasera Alberto, grazie mille per il tempo che mi ha dedicato. Proverò a cercare qualche informazione sul trattamento Tokai TBC, ma se simile al Crizal Prevencia mi tengo le lenti che ho già :) Ancora grazie e buona serata.

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    3. Il orevencia ha dei riflessi viola molto accesi.
      Il TBC lo definirei meno viola e meno acceso, tuttavia presenta dei riflessi blu.

      Credo che le prevencia che hai svolgano giá un buon lavoro di protezione.

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  2. Buongiorno,
    vorrei chiedere un consiglio riguardo ai migliori trattamenti superficiali per lenti monofocali per miopia in plastica 1.6.
    Tra Essilor Crizal Sapphire 360 e Hoya HighVision LongLife qual'e' migliore?
    Dalle informazioni riportate dai siti web dei produttori, mi pare di desumere che l'antiriflesso di Essilor sia migliore (quindi piu' protezione dai raggi UV riflessi) mentre Hoya garantisce 3 anni (quindi o l'indurente è realmente il migliore oppure e' una policy di marketing).
    Inoltre il riflesso residuo se non erro è verde per Hoya mentre Essilor di recente ha luce blu, o sbaglio?
    Grazie e complimenti per il blog.

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    1. Sono entrambe buone.
      Ho una preferenza personale per il giappone e andrei su Seiko...
      Ma si tratta di preferenze personali. Cambia poco dal punto di vista della qualitá su questi indici refrattivi e con queste marche... per il resto trovo che sia piú marketing che altro.

      Poi va a gusti. Tra le due opzioni che metti in gioco le Zeiss hanno un antiriflesso cromaticamente piú "neutro".

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    2. Molte grazie per il consiglio.
      Mi sono informato sulle Seiko ed ero orientato a prendere quelle, ma poi ho visto che filtrano in 1.6 solo 395nm, dunque non avrei UV400 come per le Hoya o Essilor. Credo che la protezione UV sia importante anche per un vista.
      Il colore dell'antiriflesso in effetti incide sulla scelta. L'ottico mi ha detto che quello di Essilor è un blu viola che si nota a 1Km di distanza. Non so se sia così o abbia qualcosa contro Essilor.
      Mi ha mostrato quello di Zeiss che è il piu' neutro ma non l'ho preso in considerazione per il prezzo decisamente superiore.

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    3. in linea teorica tutte le lenti 1,600 hanno un buon assorbimento UV. Consideriamo non solo la lunghezza d'onda che viene assorbita ma anche la quantitá di luce. Di fronte a un monitor é bassa, al sole é alta. Tuttavia anche se non vi é una protezione totale al pieno sole con una lente trasparente succede un altro fenomeno (piú precisamente comportamento): si socchiudono gli occhi e si distoglie lo sguardo dalla fonte luminosa...
      Come si evita questo fastidioso effetto? con lenti scure; in questo caso é fondamentale che blocchino il 100% di UV

      I trattamenti di essilor sono particolarmente blu/viola

      Quelli di Zeiss piú sul blu. Ma hanno anche una lente che lavora per assorbimento invece che per riflessione: quindi senza riflessi blu.

      Anche Hoya e Opto in con indice 1,600 e trattamento per la luce blu lavorano per assorbimento.

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    4. Molto chiaro. Ma chiedo, che significato ha l'indice di protezione solare vantato da Essilor Crizal Sapphire360, pari a E-SPF 35?
      Ovvero, come descrive, tutti i maggiori produttori di lenti 1.6 trasparenti indicano UV400 (380-400nm). Questo anche senza trattamenti antiriflesso. E credo corrisponda ad un certo fattore E-SPF che non so quantificare (supponiamo 10).
      Con l'aggiunta dell'antiriflesso (meglio se sui 2 lati) il fattore di protezione aumenta (a quanto? A 20, a 30?).
      Sembrerebbe che l'antiriflesso Crizal360 lo porti a 35.
      Non sapendo pero' il valore E-SPF di un antiriflesso 1.6 Zeiss, Seiko o Hoya, sembra difficile capire se ci sia effettivamente un vantaggio protettivo con Crizal 360 oppure se sia puro marketing.

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    5. ho scritto qualcosa qua
      http://www.ilmioamicoottico.it/2021/07/spf-uv400-e-occhiali.html

      La protezione é virtualmente SPF-infinito
      L'antiriflesso interno protegge dai raggi uv che entrano di lato, sopra o sotto e "rimbalzano" sulla lente.
      L'antiriflesso sulla superficie esterna ha utilitá piú estetiche. Il contrario dell'antiriflesso è la specchiatura: viene sfruttata negli occhiai da ghiacciaio perchè cio che viene riflesso non passa attraverso la lente.

      Zeiss mette il trattamento UV400 su tutte le lenti.
      le 1,500 tagliano a 380nm
      le 1,600 e il policerbonato a 400.
      in generale tutte le lenti infrangibili da 1,600 di indice refrattivo in su bloccano le lunghezze d'onda a 400nm.

      Come fa zeiss, si possono fare trattamenti sulle lenti affinché taglino gli uv anche se non è nella natura del materiale. Sul vetro bloccare gli UV è fondamentale.... per il semplice fatto che il vetro oftalmico non lo fa.

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    6. Per qualche strano motivo Hoya non offre in Italia (europa?) il loro trattamento migliore, EX3+.

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    7. Sicuri?
      Non tratto Hoya quindi non ho accesso al loro listino.
      Potrebbe essere che in Europa sia distribuito con un altro nome o che sia concesso in licenza a qualche gruppo (sempre con altri nomi ovviamente). O forse non é un loro trattamento e hanno i diritti di distribuzione solo fuori dall'europa.

      Non sono abbastanza dentro alle aziende per poter affermare nulla con certezza.

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  3. Salve Alberto
    Avrei un dubbio (scusa per l'OT). Ho trovato molto comode alcune clip, di quelle che è possibile sovrapporre alle lenti degli occhiali utilizzando una piccola molla con gommini in silicone. Mi evitano per un utilizzo veramente saltuario di dover fare un nuovo paio di occhiali ad hoc.
    Mi chiedevo però se alla lunga possono danneggiare la lente (o il trattamento antiriflesso), per via del contatto fisico, pur se "mitigato" da silicone piuttosto morbido", e per via della pressione sulla lente.
    Si possono utilizzare secondo te con una relativa tranquillità, o in linea di massima sarebbero da evitare?

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    1. Se i supporti appoggiano sulle lenti, alla lunga possono lasciare il segno nei punti di contatto. Anche senza sfregare attivamente, le vibrazioni (le stesse che fanno svitare le viti e di cui nemmeno ci accorgiamo) creano una abrasione

      Se hanno la molletta che si apre e chiude la zona di appoggio é un punto. Se bisogna farle scivolare dall'alto diventa una linea. Se sono magnetiche bisogna montare la lente in posizione arretrata affinché non tocchi la clip col centro ottico.

      Mentre nei primi casi i punti di contatto possono alterarsi ma non dovrebbero dare fastidio, nel terzo caso, corrispondendo col centro ottico potrebbero farsi notare.
      In generale si possono usare con tranquillitá. sapendo che possono alterare i trattamenti di superficie nei punti specificati

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  4. Salve,
    Se mi presentassi da te con questa prescrizione (OS -1,25 cyl -0.50 ax70, OD +0,25 cyl -1,25 ax15, add 0,75) e ti dicessi che non voglio delle progressive ma delle bifocali invisibili, tipo le Shamir Duo o IOT Bfree, cosa mi consiglieresti (possibilmente un paio di alternative)? Occhiale unico per utilizzo a qualsiasi distanza: non ho problemi col pc (80cm) con o senza occhiali e da vicino (30-40) vedo mooolto meglio senza lenti, ma non perfettamente.
    Poiché sono un geek mi sono spulciato datasheet e simili senza ottenere tutte le risposte che cercavo.
    Ho già avuto alcuni pareri contrastanti, ma purtroppo non ho un ottico di fiducia per cui sono ancora molto indeciso. Mi sembra di aver descritto tutto, altrimenti chiedi pure.
    E grazie in anticipo per il tuo tempo.

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    1. Andrei a cercare le shamir duo.
      Vedrei che sono come le "circoletto invisibile" della opto-in e ti proporrei quelle.

      Poi ti mostrerei che vedi meglio con un occhio da lontano e meglio con l'altro da vicino... e che con le giuste correzioni a seconda della distanza di uso dovresti vedere a parimerito tra i due occhi. A questo punto cercherei di farti capire che se mantieni una visione binoculare invece che fare vedere un occhio meglio dell'altro avresti una visione e una postura piú bilanciata.

      Detto questo credo che ti suggerirei caldamente di approcciare delle lenti a supporto accomodativo... ma se proprio vuoi delle bifocali ti do le bifocali.

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    2. Grazie mille per la risposta fulminea.
      Le correzioni sono giuste fortunatamente, solo che l'età avanza (44). In realtà, col destro vedo male sia da vicino che da lontano, è sempre stato pigro e ormai non può migliorare più. Con quelle diottrie nel trabicolo mi sembra tutto a posto da entrambi gli occhi.

      Venendo alle lenti, invece, è proprio un terno al lotto. Sto collezionando pareri: 2 vorrebbero spingermi a fare subito delle costosissime progressive freeform (magari da cambiare tra 1-2 anni), 1 mi ha suggerito le Hoya Sync (da 0.95 che 0.57 è troppo poco), che tu non tratti, 1 ha detto che le lenti con boost oltre 0.75 fanno tutte schifo. Già che ci siamo, tu quali mi consiglieresti, tenendo presente che non voglio superare gli 0.75 di ADD? E perché? Vorrei vederci meglio (pun intended).

      PS: le Shamir Duo non sono identiche alle bifocali invisibili, sono una via di mezzo tra queste e le supporto accomodativo. C'è un sacco di confusione e marketing fuffallero su questo tipo di lenti.
      PPS: per circoletto invisibile intendi lenti tipo queste
      https://www.iot.es/lens-design/special/#special-rsg
      vero? Che sul sito della opto-in non dicono nulla.

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    3. Non so a quale "trabiccolo" ti stia riferendo... ma se é a posto con entrambi gli occhi posso supporre che vada tutto bene.

      Prima di tutto chiariamo che il "supporto accomodativo" nasce per chi da vicino ci vede comunque bene: il supporto va fatto per alleggerire lo stress accomodativo (che genera problemi sulla visione da distante, mal di testa ecc.)

      In presenza di una lieve presbiopia (addizione bassa, come in questo caso), si possono comunque usare le lenti a supporto accomodativo che costano meno delle lenti progressive... ma sono delle progressive vere e proprie! Ció che le rende piú confortevole é il valore di addizione: piú basso e limitato rispetto a quello che troviamo nelle lenti che a listino vengono indicate come progressive. In generale: maggiore é l'addizione e maggiore saranno le aberrazioni laterali (vedi teorema di Minkwitz).

      Quindi le lenti con addizione maggiore di 0,75 avranno piú aberrazioni di quelle con addizione inferiore a 0,75... da qui a dire che con add superiore a 0,75 facciano tutte schifo mi pare eccessivo.

      Vista l'addizione bassa funzionano tutte abbastanza bene... difficilmente riscontro problemi con lenti con addizione inferiore a 1,25.

      Le "circoletto invisibile" hanno un raccordo "soft" tra la lunetta circolare e la lente. sono circa 2 mm su tutto il perimetro. In questa sottile area vi sono aberrazioni, non é utile alla visione ma permette di mascherare il bordo della lente (e le fanno con add a partire da 0,75).

      Cosa sceglierei io come addizione? vorrei vedere almeno i dati di retinoscopia dinamica, e i test #16 #17 #20 #21 dell'OEP.
      Supponendo che chi ha fatto la misurazione abbia tenuto conto di questi fattori metterei +0,75

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    4. Trabbicolo mi riferivo agli occhiali di prova con le varie lenti sovrapposte :)
      Diciamo che io da vicino vorrei vederci almeno come *senza lenti*. Ecco, questa è una prova che NON ho fatto. La farò al momento di ordinare le lenti.

      Non ti chiedevo cosa sceglieresti tu come addizione, visto che quei dati non li hai, ma quale brand (ecco perché ho posto il mio quesito sotto questo post ;) ). "Una vale l'altra" non mi piace come risposta :D Le giapponesi, poi, le hai solo tu o quasi :D

      Per concludere, oggi sono stato dall'ultimo ottico del mio giro, mi ha fatto proprio la retinoscopia dinamica e mi ha fatto provare anche lui 0.75 e 1.00 di add (non vedevo grosse differenze, mentre in precedenza ho preferito la 0.75). Se non altro, mi sono tolto il dubbio che potesse bastarmi anche meno - non è così. Questo restringe il ventaglio di lenti con boost che fanno al caso mio, resterò tra 0.75 e 1. Io vorrei mantenermi il più basso possibile per non far perdere agli occhi l'accomodazione naturale... E' per quello che stavo considerando le bifocali ma la reperibilità è troppo ridotta e il raccordo potrebbe anche darmi fastidio, quindi mi sto orientando verso le baby progressive (a me piace questo nome).
      L'ottico in questione, che tratta esclusivamente Rodenstock (sarà una moda milanese quella dei monomarca? boh), mi ha consigliato lenti con add di 0.80 (adesso arrivano fino a +1) disponibili in versione aberrometrica oppure normale e mi ha fatto vedere i valori rilevati dalla macchina sul lontano e sul vicino: circa 0.8 per l'occhio sinistro e 0.8/0.3 per il destro che infatti è quello pigro. La differenza di prezzo è di 75€. Avrebbe senso fare solo la lente destra aberrometrica? O consigli entrambe?

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    5. le lenti andrebbero sempre fatte in coppia, altrimenti sarebbe come avere due scarpe diverse; magari della misura giusta, ma una da ginnastica e l'altra elegante. Non ci si cammina bene!

      Riguardo le lenti aberrometriche ci metto un bel "mah" di che aberrazioni stiamo parlando? perché se compensassi veramente le aberrazioni di un occhio le compenserei in una sola posizione di sguardo; appena giro gli ochhi va tutto a sultane. In realtá si fa un calcolo medio; secondo me, se sono le lenti che intendo io, hanno senso in presenza di aberrazioni (ad esempio se si ha un keratocono).

      Ma potrebbe essere che le lenti che chiamano aberrometriche siano solo delle lenti che cercano di allineare (affinché vengano percepite meno) le aberrazioni generate dai differenti poteri delle lenti. Ma sono ipotesi... il marketing tende a confondere i termini. E non so che sia quel 0.8 rilevato dalla macchina (presumo un aberrometro che da un punteggio basandosi sull'analisi di Zernike).

      Delle Rodenstock di solito ne sento parlar bene. Ma pure delle zeiss e delle Essilor. Io ovviamente parlo bene anche delle Opto in, Seiko e Tokai. Ma se guardiamo la fisica ottica devono sottostare tutti alle stesse leggi.

      Il consiglio finale é: non scegliere la lente.... scegli l'ottico che ti é piú affine (simpatico, professionale, bello, dotto... scegli te le caratteristiche che piú gradisci) ;)

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    6. 0.8 su una scala da 0.01 a 1, scusa.
      Sono quelle realizzate con tecnologia freeform digitale secondo me. Ogni ditta le chiama a modo suo (es. Zeiss Individual).

      Mah, non c'è stato feeling con nessun ottico. Quest'ultimo ha il vantaggio di essere raggiungibile a piedi e conosce le montature della mia marca. Forse avrei scelto la ragazza che vende le Hoya, ma 0.95D mi sembra un po' altina per iniziare.

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    7. io credo che mi affiderei a quello con il retinoscopio ;-)

      Quelli che usano solo strumenti automatici sono semplici guidatori su auto con cambio automatico.
      Quelli che usano il retinoscopio sono Piloti con auto con cambio manuale che fanno i numeri e le acrobazie.

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    8. Hmm, il "retinoscopio" era semi-automatico, è quello che loro chiamano DNEye Scanner
      https://www.rodenstock.com/it/it/dneye-scanner.html

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    9. quel coso li é probabilmente un autorefrattometro e topografo (lo si riconosce dal disco di placido). Di sicuro valuta le aberrazioni sull'epitelio corneale. Altre aberrazioni non saprei ma puó essere.

      Li uso pure io l'autorefrattometro e il topografo. Ma sono coscente dietro agli occhi elettronici ci sono dei software con le loro potenzialitá (rapidi e veloci) e le loro debolezze (parametri inaspettati dal software, stimolo visivo monoculare e a breve distanza).

      Non é un retinoscopio. Neanche lontanamente.
      Non esistono i retinoscopi semi-automatici.
      Il retinoscopio (o schiascopio) é un manico con una batteria, su cui é posta una lampadina che, grazie a una lente e uno specchio, proietta una luce. Losservazione del movimento della luce proiettata sulla retina permette di valutare la focale.

      Se lo cerchi su google vedrai che é molto differente. Di solito é usato con un forottero o con le stecche per retinoscopia.

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    10. Ho googlato. Penso che qualcosa del genere l'ha usato la mia oculista.
      Comunque, al di là degli strumenti, voglio rifare la prova di lettura con +1, +0.75 e senza occhiali e con maggiore calma.
      Ho letto da qualche parte che è meglio farlo di mattina. E' vero?

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    11. Quello usato dagli oculisti é uno strumento simile: si chiama oftalmoscopio. Condivide con il retinoscopio solo il manico. Serve a guardare direttamente la retina (in generale l'interno dell'occhio) ed é fondamentale per la valutazione e la diagnosi.

      Il retinoscopio serve a vedere il riflesso retinico per valutazione refrattiva.

      Riguardo a fare le prove di mattina, pomeriggio o sera... si, si possono rilevare parametri leggermente diversi. Del resto la misurazione é la valutazione di una reazione ad un determinato stimolo. Comunque non dovrebbero variare di molto considerando sia le tolleranze che i meccanismi che girano attorno ai processi accomodativi e di convergenza.

      Se poi funzionasse di mattina potrebbe non andare bene per il pomeriggio o la sera (e viceversa).

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    12. La mia retina fortunatamente sta benissimo :)

      Il fatto è che nelle TRE prove di lettura da vicino che ho fatto in una ho preferito +0.75D e nell'altra +1D. (la prima era 1.25 contro 1.00).
      Ho il sospetto che la lente +1 nella seconda prova avesse qualche difetto o fosse stata orientata male perché mi creava un po' di sfocatura sulle lettere più grandi, cosa che non è successo le altre volte.
      Come dicevo ieri, sono convinto che a me serve un'addizione compresa tra quei due valori, probabilmente 0.80-0.85 per essere prudenti.
      Scommetto che se vado da un altro ottico, questi mi consiglierà le Eyezen boost da +0.85. Mancano alla collezione di preventivi. Nah, non penso di farlo veramente, e non mi piacciono le politiche commerciali di E.
      Oggi però mi riposo. Domani è un altro giorno :)

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    13. in linea di massima facendo 10 misurazioni otterremo 10 risultati diversi. Perché, come detto in precedenza, misuriamo la risposta a uno stimolo.

      Per ridurre le variabili abbiamo bisogno che lo stimolo sia sempre identico. Altrimenti una misurazione non e' confrontabile con un'altra.
      Con la lettura basta cambiare di 10 cm la distanza per ottenere una variazione di 0,50.

      Va considerato anche il rapporto AC/A ovvero di convergenza accomodativa e accomodazione.

      Quando mettiamo a fuoco da vicino i nostri occhi convergono; in media per ogni diottria di accomodazione ne mettiamo 4 di convergenza.
      Alterazioni di 0,25D possono quindi generare l'effetto prismatico di 1DP.

      Aggiungere 0,25 di troppo costringerebbe i tuoi occhi a rilassare l'accomodazione portandoli a divergere di 1DP. Puó succedere che piuttosto di vedere doppio (effetto altamente disturbante) il sistema visivo preferisca vedere sfocato (fastidioso ma non ingestibile come la visione doppia).

      Per conoscere quali siano i margini del sistema visivo nell'OEP si confrontano i valori dei test di accomodazione relativa e delle riserve fusionali. I dati di foria ci permettono giá di intuire qualcosa.

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    14. Ho cercato di tenere il foglio alla distanza abituale e ho provato anche a tirar fuori il cellulare, che è solitamente un po' più vicino. Senza addizione è un disastro (testo estremamente sfocato) e lo era anche con gli occhiali vecchi.
      Non ricordo di aver MAI visto doppio, se non provando lenti sbagliate durante un controllo della vista, molti ma molti anni fa.

      Quei dati non li ho, e anche se li avessi non saprei interpretarli, quindi giocoforza mi devo fidare dei professionisti che mi hanno visto. Ho una fiducia completa nelle diottrie che mi ha prescritto l'oculista, che mi conosce da 20 anni e non ha mai sbagliato.

      Tuttavia, voglio restare un po' sotto l'addizione di +1 per tutti i motivi esposti in precedenza. Ti aggiorno stasera dopo aver ordinato le lenti, che magari ci sarà qualche anneddoto che potrebbe incuriosirti.

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    15. Rifatti i test di lettura con la calma necessaria e le differenze sono veramente minime tra occhio nudo (in cui lavora solo il sinistro) +0.75 e +1.00. L'addizione maggiore migliora soltanto la nitidezza della penultima riga. L'ultima non la leggo comunque e col cellulare (tenuto leggermente più vicino) le differenze non sono percebibili perché il testo non è (quasi) mai così piccolo.
      Ho ordinato le 0.80 freeform e buonanotte (tranquillo, l'ottico ha preso le misure della montatura).

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    16. Aspetto news sull'utilizzo di questa nuova lente con add 0.80 allora.

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    17. Dunque, sto portando gli occhiali nuovi da qualche giorno.
      I dati delle lenti sono questi:
      Multigr MP 2 PO.0 1.60 Solitaire Protect Plus 2
      OD +0,27, -1,24, 15^
      OS -1,33. -0,60, 70^
      che è la risultante della prescrizione assieme ai dati rilevati dalla macchina.
      La cosa che ho notato per prima è la luminosità: tutto appare molto più contrastato, anche il monitor del PC. Sarà che le vecchie lenti avevano 9 anni sul groppone e si erano un po' ingiallite o sarà l'antiriflesso nuovo più performante o sta fantomatica tecnologia aberrometrica, fatto sta che è così.
      Altri aspetti positivi: da lontano vedo benissimo e senza distorsioni, da vicino l'area non è enorme (arriva quasi al limite di un foglio A4), però l'addizione funziona. L'area mi sembra proprio ridotta al bordo inferiore, lo schermo intero del cellulare quasi non c'entra e devo muovere un po' la testa. Per fortuna le scale non creano problemi, basta abbassare la testa, mentre per leggere devo abbassare lo sguardo.
      Le distanze intermedie invece non mi fanno impazzire. Non c'è nulla di sfocato ma boh, ci metto un po' ad abituarmi. Non sono ancora al punto in cui indossare gli occhiali è come mettere le mutande, come succedeva con quelli precedenti monofocali :)
      L'unico vero difetto è che se giro la testa guardando fisso in un punto abbastanza vicino (diciamo da 1 a 2m?) si deforma la geometria tipo barile sulle dune. Non oso pensare a quello che farebbero delle progressive con un'addizione importante, e non sono sicuro di volerci arrivare.

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    18. Le lenti a supporto accomodativo sono vere e proprie progressive.
      E lo sono anche le Office
      In generale sono tutte multifocali e come tali sono soggette ad alcune regole di fisica ottica.
      É il modo in cui gestiscono queste regole che le fa rientrare in una categoria o un'altra.

      Le impressioni che riporti sono molto simili a quelle di una lente progressiva standard in cui il valore da vicino é concentrato in basso e ci sono delle difficoltá alle distanze intermedie (area in cui c'é una strettoia).

      La larghezza nella visione da vicino, che riporti essere quanto un foglio A4, é ampia. Considera che una persona che usa per la prima volta un progressivo con addizione 2,50 solitamente percepisce correttamente poche parole di una riga (piú o meno la larghezza di una colonna di testo di un quotidiano). Con il tempo il cervello impara a gestire meglio anche le zone laterali della lente allargando il campo visivo.

      Non ho idea di come sia un barile sulle dune... ma il fatto di approcciare una lente a supporto accomodativo (o comunque con una addizione relativamente bassa) rende le cose piú facili rispetto all'uso di una lente con una addizione maggiore.

      Una volta abituato pienamente a questa situazione sará meno drammatico approcciare lenti con addizioni maggiori.

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    19. La zona di add è nitida diciamo per 3/4 di un foglio A4 in orizzontale e un 10 centimetri in verticale. Speravo qualcosina in più ma funziona e quello è l'importante. Dover togliere gli occhiali per leggere dei numeri piccoli era assolutamente odioso.
      Già così crea l'effetto barile, cioè tipo un'onda. Cercare una cosa nel cassettone delle posate è un'esperienza mistica. Probabilmente sarebbe stato peggio con una bifocale in cui il salto è netto.

      Una precisazione: la visione dello schermo del PC (a 70-80cm) non era perfetta coi vecchi occhiali ed era pessima senza. Mi da l'impressione che potrebbe essere meglio, e ci metto 1-2 ore per abituarmi. Considera che io uso schermi grandi e che non voglio assolutamente un secondo paio di occhiali :D (a parte quelli da sole, che farò la prossima primavera - con lenti rigorosamente monofocali che costano la metà).

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    20. I monitor grandi sono diventati un problema: con le lenti office un 15" stava dentro al campo visivo senza problemi.
      Adesso sono da almeno 24", le lenti generano le stesse alterazioni di prima ma lazona da considerare é diventata piú ampia e gli utenti si lamentano di avere difficoltá a leggere l'orologio in basso a dx.

      Ad ogni modo il cervello impara a gestire tutto.
      Qualcuno lo fa velocemente.
      Qualcuno piú lentamente.
      Sono rari i casi in cui non ci si riesce ad adattare; in genere ho notato che é un fattore legato a diverse rigiditá, sia posturali che di abitudini.

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    21. Eh, pensa che io ho un 32 e passerò a breve a un 34 oppure 38 widescreen. Per non parlare di chi ha multimonitor, e infatti hanno fatto delle lenti office apposite.

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