Raggi UV e Covid-19


Non sono laureato in fisica o in medicina... ma qualcosina, come ottico e optometrista, l'ho studiata pure io.
Anche perché con la luce ci lavoro!

Premessa:

Per capire cosa sono gli UV dobbiamo capire cosa sia la luce.
La luce é energia; piú precisamente onde elettromagnetiche. Una parte di queste onde possiamo percepirla tramite gli occhi e prende il nome di "spettro elettromagnetico visibile e corrisponde (sembra superfluo e rindondante dirlo) a ció che vediamo.

Al di fuori del visibile c'é la parte non visibile. Le lunghezze d'onda piú ampie sono infrarossi e onde radio e pare non abbiano grandi effetti sugli esseri viventi. Le lunghezze d'onda piú corte sono invece cariche di energia e corrispondono ad ultravioletti, raggi x e raggi gamma. Per fortuna sulla terra non arrivano i raggi gamma... ma un po'di ultravioletti si. Per la precisione UVA e una porzione di UVB.

Effetti dei raggi UV

É risaputo che i raggi UVC alerano DNA e RNA. Lo alterano tanto da essere usati per sterilizzare strumenti e siuperfici.
Attenzione peró! Sterilizzano solo in superficie: le aree non esposte alla luce UV diretta potrebbero rimanere contaminate.

L'alterazione del DNA e dell'RNA significa anche che i raggi UVC sono cancerogeni.

Vi sono prove che anche i raggi UVA e UVB siano cancerogeni (vedi melanoma cutaneo e in campo oculistico pterigio), ma richiedono esposizioni piú elevate (per questo motivo dovreste usare creme solari e occhiali da sole).

Cosa centrano gli UVA e UVB con il coronavirus?

Un recente studio dell’Inaf e dell’Università di Milano cerca di spiegare l'aggressivitá del virus mettendola in correlazione con l'esposizione al sole della terra. Pare infatti che nell'emisfero maggiormente esposto al sole, ove adesso é estate, si stia registrando un calo delle infezioni, mentre nell'emisfero sud, che volge all'inverno, stiano aumentando.

Ma siamo sicuri che siano i raggi UV?
É infatti ragionevole pensare che vi siano altri fattori a concorrere alla riduzione delle infezioni. In estate si tende a passare meno tempo in luoghi chiusi, favorendo quindi la dispersione ed una notevole diluizione di tutti gli agenti contaminanti. D'inverno fa freddo; per mantenere le temperature si arieggiano meno le case e si passa molto tempo al chiuso com naggiori rischi di contaminazione.

Attualmente non vi sono studi che dimostrino una correlazione diretta tra raggi UVA/ UVB e alterazioni del coronavirus. Anche l'OMS e il ministero della salute mettono in guardia sulle pratiche che coinvolgono i raggi UV, con particolare attenzione verso gli UVC e relative fonti.

Conclusioni

Non essendoci ancora delle prove concrete sull'efficacia dei raggi UV per l'eliminazione del virus denominato Sars-COV-2 dobbiamo rimanere in allerta, mantenendo il distanziamento sociale e l'uso delle mascherine.

Vista invece la comprovata pericolositá dei raggi UV per la salute umana é importante proteggere la pelle con le creme solari e gli occhi con lenti idonee.

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