Lenti decentrate: un rischio per la salute di tutto il corpo.

Cosa succede se i centri ottici delle lenti non sono allineati agli occhi?
Quali sono i limiti di tolleranza sui decentramenti?
Come al solito non posso scrivere una sola riga a riguardo.
Andiamo ad analizzare la questione punto per punto:

Cosa dice la legge?

misurazione al di fuori del centro ottico
Secondo la legge le lenti hanno un limite di tolleranza di mezza diottria prismatica in orizzontale e di un quarto di diottria prismatica in verticale.
Vi aspettavate un quantitativo in millimetri? La conversione é semplice:
é sufficiente prendere la diottria prismatica, dividerla per il potere della lente e moltiplicare per 10.
Ad esempio con delle lenti di +1 é tollerabile un decentramento di ben 5mm ((0,5dp/1d)*10)
La scelta di usare diottrie prismatiche e non direttamente i millimetri é in funzione del fatto che il potere della lente influisce sull'efficacia del decentramento; maggiore sará il potere e minore il margine di errore.

Verticalmente la tolleranza é minore in quanto il corpo umano riesce difficilmente a gestire i disallineamenti tra le immagini: oltre 3 diottrie prismatiche si vede doppio. In optometria si usano prismi da 6 diottrie prismatiche per ottenere visione doppia ed effettuare alcuni test (metodo Von Graefe).

Cosa dicono gli optometristi?

si noti l'effetto prismatico di 0,25, indicato anche dalla croce
spostata lateralmente. Anche se si tratta di uno spostamento notevole
in questo caso, l'effetto prismatico rimane esiguo.
Un optometrista direbbe tolleranza zero, ma é conscio che vi siano dei limiti in tale affermazione: gli occhi non stanno fermi a fissare il centro ottico ma si muovono (riprenderó questa affermazione poco piú avanti).

Il sistema visivo é dotato di funzioni che servono ad allineare gli assi visivi: come "hardware" abbiamo le riserve fusionali, come "software" abbiamo la disparitá di fissazione. Un optometrista sa che un decentramento, anche minimo, puó consumare le riserve fusionali e sovraccaricare la disparitá di fissazione.
Se la forza dei sopracitati meccanismi é esigua o mal distribuita si potrebbero scatenare mal di testa, visione doppia o affaticamento visivo. In presenza di decentramento si va comunque a generare uno squilibrio di forze che, alla lunga, puó comunque sfociare nei disturbi descritti.

E non é tutto.
Il decentramento verticale porta ad una variazione della postura; se simmetrico, ad esempio entrambi i centri verso il basso, la testa si inclinerá verso l'alto; se asimmetrico, ad esempio uno in alto e uno in basso, la testa si inclinerá lateralmente. Anche valori che possono sembrare irrisori, portati tutto il giorno, possono portare ad assimetrie strutturali di tutto il corpo (un osteopata potrebbe spiegarlo anche meglio).

Si usano invece dei decentramenti voluti, tramite i prismi, nei casi di visione doppia o per ripristinare  la fusione binoculare. In tal caso le ricette optometriche riportano il valore prismatico.

Cosa dice il corpo?

Il corpo, come accennato in precedenza, cercherá di allineare gli assi visivi ai centri ottici, siano essi giusti o sbagliati. Bisogna ricordare che gli occhi non stanno sempre dritti e fissi ma si muovono lateralmente e convergono, allontanandosi quindi dai centri ottici. In tal caso il centro ottico é il punto di maggior passaggio degli assi visivi.

Vi sono poi situazioni in cui i centri ottici corretti danno fastidio:
  • quando si é abituati a indossare occhiali con centri ottici non corretti 
  • se le riserve fusionali non riescono a compensare le variazioni di centratura dovute alla convergenza degli occhi.

Mentre il primo caso é facile da capire, perché siamo in presenza una abitudine e con i centri corretti ne andiamo contro, il secondo merita una spiegazione in piú: supponiamo che una persona abbia una miopia di  10 diottrie e che le lenti siano perfettamente centrate da lontano... tuttavia soffre di mal di testa; quando guarda da vicino (a 40 cm) infatti i suoi occhi convergono spostandosi dal centro della lente di circa 2 mm, equivalenti a 2 diottrie prismatiche per ogni occhio; ecco che il sistema visivo dovrá compensare ben 4 diottrie prismatiche totali (valore 8 volte superiore a quello considerato dalla legge) per non vedere doppio! Idealmente dovremmo averne circa 14 "di riserva" ma capita di trovarne una misura inferiore a causa di stress o pessime abitudini del sistema visivo (per lo piú allenabili con visual training).

Se la cosa non vi sembra chiara faró una similitudine con la palestra: se riuscite a sollevare un massimale 140kg (14 diottrie prismatiche di riserva) per quanto tempo riuscireste a sostenere 40kg (4 diottrie di convergenza)? Potreste farlo per un'ora senza pause (ad esempio se leggeste per un'ora)?

Conclusioni

Tirando le somme é importante che la centratura sia corretta.
I margini di legge sono un buon punto di partenza ma non tengono conto di occhiali centrati da lontano e usati sia da lontano che da vicino.
Bisogna pensare alle tolleranze soggettive che vanno misurate e tenute in considerazione.


Commenti

  1. Ti ho appena scoperto sono uno studente di optometria.
    bellissimo articolo che spiega in breve la situazione.
    anche se poi di norma riusciamo ad usare gli occhiali con piccole imperfezioni è sempre bene cercare la perfezione... va pure ricordato che molti ottici della vecchia scuola... non le centrano mai in altezza e con poteri oltre il -1 è facile uscire dalle tolleranze... poveri noi

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    1. Ti ringrazio del commento.
      La ricerca della perfezione ci deve sempre essere... Raggiungerla sarà impossibile a causa di molteplici fattori (ad esempio può succedere che dopo mille valutazioni e istruzioni si scopre che l'occhiale viene usato in tutt'altro modo) ma se miro al centro bersaglio sarà maggiore la possibilità di centrarlo che non mirando altrove ;-)

      Mi è capitato anche di vedere occhiali acquistati online con conformità incomplete, centrature troppo basse e firmate da un optometrista (credo sia l'ottico a dover firmare le conformità)... e mi chiedo "che tipo di optometrista approva certi valori?" In questo caso lo definirei commerciante e non professionista. :-(

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  2. Ciao, la ringrazio per il suo articolo molto dettagliato, io mi sono fatto fare un occhiali con lenti prismatiche per vedere meglio visto la mia esoforia ma mi chiedevo se le lenti prismatiche devono per forza essere usati su entrambi gli occhi anche se un occhio è normale?.

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    1. i prismi correggono solo l'allineamento. Anche se la tendenza all'abbandono della posizione puó essere riscontrata principalmente da parte di un occhio é il disallineamento di entrambi che puó causare il fastidio. Per coniugare le immagini sulle retine abbiamo quindi bisogno di un prisma totale di un certo valore.
      La distribuzione del prisma sulle due lenti puó avvenire sia per una questione estetica che per bilanciamento posturale.
      Per la mera funzione visiva é poco influente su quale occhio venga usato il prisma (a parte casi particolari).
      Questo perché in linea di massima entrambi gli occhi sono normali.... quella di deviare uno o l'altro (escludendo cause prettamente muscolari) é solo una scelta che fa il cervello.

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  3. Salve, complimenti per l'interessante articolo. Sono miope con -2,5 entrambi occhi. Mi pare di capire che dovendo scegliere il male minore, è preferibile sbagliare di 1mm la centratura in verticale rispetto a quella orizzontale (ovvero sbagliare di 1mm la distanza interpupillare). Giusto?
    Nel mio caso con interpupillometro a volte mi misurano 62, a volte 62,5, a volte 63. Dovendo scegliere è meglio sbagliare per eccesso (63) o per difetto (62)? 62,5 non fattibile in quanto 31,25 per occhio non misurabile. 31-31 si.
    Quando leggo o lavoro al pc tolgo gli occhiali. Puo capitare che non li tolga per leggere rapidamente lo smartphone. Grazie.

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    2. Aggiungo: lenti monofocali sferiche. Montatura con angolo pantoscopico 10 gradi, per cui centrerei qualche mm sotto la linea delle pupille.

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    3. Per rispondere a tutte le domande: Si, no, dipende.
      Viste le diottrie un decentramento orizzontale di 1 mm dovrebbe rientrare nei valori di tolleranza. Meglio sbagliare per eccesso o per difetto? dipende dalle forie e dalle riserve fusionali (ma in linea di massima é statisticamente poco influente). Si potrebbe anche considerare l'uso: per un camionista metterei le centrature piú ampie, per un commercialista quelle piú strette, in funzione delle distanze di uso.

      Togliendo gli occhiali lavorando al pc l'occhio potrebbe impigrirsi... se hai sollievo nella visione ravvicinata senza gli occhiali si potrebbe ipotizzare che siano sovracorretti o che ci sia un eccesso di convergenza trascinata dall'accomodazione.

      Le centrature verticali possono influire comunque sulla postura, non le prenderei sotto gamba.

      Si presuppone che chi ti ha fatto le centrature queste cose le abbia considerate... A tal proposito ti suggerirei di lasciare a lui la scelta.

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    4. Non sono sicuro di aver capito in quanto le domande erano 2 e vedo 3 risposte. Mi è chiara la risposta dipende riguardo ad errare per difetto od eccesso. Diciamo che non guido spesso, però quando è vorrei vederci al top. Mentre in ufficio spendo molto tempo ma non è cosi' fondamentale l'acuità visiva. Per leggere tolgo gli occhiali. Al PC in realtà porto occhiali con correzione inferiore a -2,50.

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    5. Riguardo alla mia prima domanda invece, mi sembra contradditoria rispetto all'articolo. Ovvero: se la tolleranza per una decentratura verticale è inferiore (0,25D) a quella orizzontale (0,5D), allora dovrebbe essere preferibile che la misura sia precisissima nel centraggio verticale, mentre nella centratura orizzontale l'ottico puo' sbagliare di 1mm (che è il mio caso infatti).
      Fino a qui ho inteso giusto?
      Di conseguenza, la centratura verticale dovrebbe essere accurata a meno di 1 millimetro. Tra gli ottici c'è chi considera l'angolo pantoscopico per lenti sferiche e chi no.

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    6. Inoltre, tra gli ottici c'è chi misura la distanza verticale della pupilla dal bordo della montatura sulla perpendicolare; e chi invece la misura rispetto alla tangente orizzontale alla montatura (dunque al bordo più basso).
      In occhiali a goccia è palese che tali due misure sono diverse. Chi ha ragione?
      Per cui perdonami ma lasciare questa decisione all'ottico non mi lascia tranquillo.

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    7. rispondo rispettivamente alle tre cose che hai scritto

      -ti invito a parlarne con il tuo ottico, perché é lui che ti preparerá gli occhiali. Non quel tizio su internet con un blog ma che non hai mai visto (sto parlando di me)

      -la tolleranza verticale é inferiore: si stima che il sistema visivo non riesca a compensare piú di 3 diottrie prismatiche di differenza verticale tra i due occhi.... in orizzontale abbiamo un margine piú elevato: una decina di diottrie in convergenza (e altrettante in divergenza); ho arrotondato i valori per esprimere un concetto. Ovviamente dobbiamo stare distanti da questi valori limite per ottenere un occhiale confortevole. Se entrambe le lenti hanno lo stesso potere e sno entrambe montate (per ipotesi) 5 mm piú basse, la differenza in effetto prismatico sarebbe zero... altererebbe la postura? Forse. Ma non te ne renderesti conto. Invece se montiamo una lente alta e una bassa ti darebbe fastidio. Inoltre devi considerare che non sei di legno: ovvero che ti muovi. Il centro ottico rappresenta il punto di maggior passaggio della direzione di sguardo... ma ad ogni passo che fai i tuoi occhi oscillano verticalmente (altrimenti vedresti tutto che si muove come in una ripresa video senza stabilizzatore). Quindi si, si deve essere precisi e attenti, considerare la postura ecc... ma bisogna ricordare anche che é impossibile avere una misurazione assoluta. In tal frangente mi auguro che chi prende le misure e chi monta gli occhiali sappia quello che sta facendo (si presuppone sia cosí in quanto c'é un diploma da conseguire per diventare ottici).

      -l'altezza di montaggio é sempre la stessa: viene fatta una croce nella posizione primaria di sguardo. Quello che cambia e che descrivi é il metodo di valutazione. Il primo é influenzato dalla centratura orizzontale, il secondo no. In genere viene usato il secondo. La cosa impoertante é che venga comunque usato lo stesso metodo anche quando i dati vengono riportati nella mola per tagliare le lenti: se si usa lo stesso metro l'errore non sussiste.

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    9. Innanzitutto grazie.
      In generale gli ottici, specie a gestione familiare, sono degni di fiducia. Nel mio caso ho avuto esperienze non positive. Ad esempio ho la semidistanza sx minore della destra (4-5mm di differenza), ma l'ottico di fiducia ai tempi della scuola mi ha fatto il contrario esatto. O meglio la dx era giusta ma la sx l'ha fatta piu' larga della dx!
      Ho portato quegli occhiali dai 17 ai 22 anni senza fastidi. Ora li ho recuperati da un cassetto, fatti misurare e ho constatato l'errore di misura di quell'ottico. Mi avrà causato scompensi? Spero di no, fatto sta che a distanza di 25 anni mi hanno rilevato esometria all'occhio dx e non so se c'era da sempre o no.

      Dunque con questo blog cerco di imparare la teoria, a cosa stare attento, e posso anche far domande a un ottico ed in base alle risposte capire se è preparato. Fiducia cieca non ne ho, per mia esperienza personale.

      Dunque seguito tua risposta, ho chiesto al nuovo ottico se misura altezze da punto piu' basso (caso + frequente) o dal punto sulla perpendicolare. Mi ha giurato che sulla perpendicolare. Ha montato le nuove lenti. Faccio misurare perchè non mi fido. Ed infatti i centri sono piu' bassi di quanto pattuito coll'ottico di alcuni mm. Dunque come sospettavo la macchina recepisce dal punto piu' basso, nonostante l'ottico giurava che no, che la sua macchina è diversa, e di aver inserito i dati pattuiti, e che c'è tolleranza. Che fare?

      Dici che il problema c'è nel caso di differenti altezze. Una differenza di 0,5mm tra dx e sx l'ho misurata. E' tanto?

      Ma oltre a cio', c'è anche il fatto che i centri ora sono piu' bassi di circa 4mm rispetto alle pupille. Secondo la teoria, c'è pure un effetto indotto di cilindro a 180 da considerare. Un astigmatismo mai corretto di 0,25 ce l'ho, ma non so in che direzione, dunque non credo mi arrechi benefici, anzi.

      Dunque al di là che io sia flessibile, perchè ora devo sottoporre a stress il mio sistema visivo, per un errore di misura dell'ottico?
      Se secondo te lo stress è minimo, posso tenermeli così. Altrimenti me li faccio rifare. Capisco che si parla di qualche mm, tuttavia prese le misure pensavo fosse banale trasferirle ad una macchina ed eseguirle.

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    10. Siamo sicuri che fosse realmente un errore? Potrebbe essere che quando gli occhiali sono stati preparati, a 17 anni, il valore era giusto. Poi crescendo la postura puó cambiare... come variano le semidistanze! Se le semidistanze variano ma non variamo le centrature degli occhiali possono essere introdotte delle alterazioni della postura del sistema visivo.

      l'esometria non so cosa sia, potrebbe essere una esoforia. E non é detto che generi dei problemi (ma va comunque considerata).

      Riguardo le misurazioni: spesso devo correggere la postura dei miei clienti in quanto c'é l'attitudine (inconscia) a mettersi sull'attenti. Quindi, anche se la centratura é allineata agli occhi la testa risulta leggermente inclinata indietro e i centri, di conseguenza, abbassati. Poi bisogna vedere in che modo é stata presa la seconda centratura.

      La differenza di 0,5mm é ampiamente entro i valori di tolleranza (é da vedere se poi gli occhi sono perfettamente allineati). Non dovrebbero generare stress visivo (termine decisamente ampio). Il fatto che siano 4mm sotto la pupilla potrebbe alterare la postura... Tuttavia ci sono lenti che vanno abbassate in funzione del centro di rotazione degli occhi e dell'angolo pantoscopico (lenti asferiche).

      Quale professionista puó valutare la postura in funzione delle lenti? l'osteopata con una pedana stabilometrica. Tuttavia non escludo la presenza di effetti placebo/nocebo a riguardo che possono stravolgere le valutazioni.

      Tornando un attimo alle centrature: queste sono riportate nel foglio di conformitá e dovrebbero combaciare con quelle dell'occhiale (del resto il foglio di conformitá é una sorta di carta d'identitá dell'ausilio medico in questione). Attenzione al tipo di lente e al metodo di misurazione (parte dal box o dal bordo montatura? ecc).

      Riguardo gli ottici a conduzione familiare rispetto alle catene va fatta una considerazione: sono esseri umani. Dobbiamo fare uno sforzo e valutare le singole persone e non il relativo gruppo di appartenenza (famiglia vs catena in questo caso). É una "trappola cognitiva", una semplificazione in cui cadiamo spesso (io per primo).

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    11. Mi correggo, infatti parlavo di esoforia, grazie.
      A 17 anni penso che le semidistanze fossero come a 22, quando hanno assunto il valore attuale. Semmai erano minori (PD cresce nel tempo fino, cala dopo i 45/50 ma di pochissimo).

      Per quanto riguarda le misurazioni, infatti mi è stato chiesto di mettermi sull'attenti cosi da prendere i centri quando il frontale sta perpendicolare al terreno. Essendo lenti sferiche, questo è un errore o no? Mentre nelle asferiche porta visione migliore, nelle sferiche porta benefici o solo effetti prismatici (cilindri)?

      Le distanze le han prese dal bordo interno, almeno su questo sono tutti concordi.
      Nel foglio di conformità leggo altezza 28mm, ma poi misurando trovo 25,5mm circa. Rientra nella tolleranza?

      Riguardo agli ottici forse son stato frainteso. Concordo che sia la persona, il professionista, il criterio di scelta cui mi attengo.

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    12. Sulle semidistanze hai detto che la sx era minore della dx. Quindi ho pensato che in passato fosse minore e che l'attuale centratura fosse maggiore. Per questo dicevo che variano: in genere, come dici tu, aumentano con la crescita.

      Le centrature sulle lenti sferiche vanno prese in posizione primaria di sguardo. Non sull'attenti! Il centro ottico dovrebbe essere posizionato nel punto di maggiore passaggio degli occhi. Questi si muovono ma si presuppone che per buona parte del tempo guarderai in avanti. La postura dovrebbe essere quella abituale: se stai sull'attenti tutto il giorno va bene prendere quel dato. Se stai gobbo tutto il giorno si cerca di prendere le centrature "da gobbo". É importante osservare il comportamento e la postura delle persone dal momento che entrano in negozio per rendere affidabili le valutazioni sulle centrature.

      A meno che non si decida di sfruttare l'effetto prismatico, in accordo con un osteopata, per alterare la postura volontariamente.

      In genere l'angolo pantoscopico di una montatura indossata dovrebbe essere di circa 7 gradi. Se l'angolo fosse diverso o la distanza tra cornea e lente fosse diversa e i poteri delle lenti fossero elevati (>4) potrebbe essere opportuno riconsiderare il potere delle lenti (i laboratori hanno i mezzi per ricalcolarle).

      Se le lenti sono asferiche vanno montate sul centro di rotazione, in funzione della distanza, dell'angolo pantoscopico ecc. Se l'angolo pantoscopico fosse a zero andrebbero allineate al centro. In genere, considerando un pantoscopico standard e assenza di anomalie, un paio di mm in meno sulla centratura vanno bene.

      Se le distanze sono considerate dal bordo interno ma nella conformitá viene considerato il box allora ci possono essere queste discrepanze.

      Riguardo le tolleranze di legge: si parla di diottrie prismatiche ma non si specifica se é sulla centratura totale o sulla differenza dei centri ottici in altezza.

      Riguardo le tolleranze sulla centratura tra i due occhi ci siamo dentro (affermazione basata sui dati che mi riporti).

      Riguardo la tolleranza sulle centrature generali: potrebbero influenzare la postura, il modo di camminare ecc. (andrebbe interpellato un osteopata).

      Sul discorso ottici era solo una puntualizzazione. Se poi si suppone che il negozio a conduzione familiare sia migliore non posso che esserne felice ;)

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    14. Grazie. A me con lenti sferiche mi hanno messo sull'attenti, come se fossero asferiche. Ho chiesto come mai (non essendo ne progressive ne asferiche) ma mi hanno risposto che è giusto fare cosi' (ovvero tener contro dell'angolo pantoscopico) anche con le sferiche.
      Leggendo qua e la su internet anche nelle tesi universitarie pubbliche, mi sono fatto l'idea che non ci sia parere univoco su questo tema. C'è chi come te non considera l'angolo pantoscopico per le sferiche e chi lo considera. I miei occhiali ce l'hanno di 10 gradi per cui se le lenti fossero asferiche i fuochi li dovrei abbassare rispetto alla posizione primaria di sguardo (lontano) di ben 4,5mm.
      Per come me li han fatti, sono piu bassi di 3,5mm su un occhio e di 4mm per l'altro.
      Attenzione che le misure che riporto non sono precisissime, in quanto misurando 2 volte, i valori erano un poco diversi.
      Il motivo è che nella prima misura hanno usato la macchinetta in sala che ha messo i 3 puntini rossi in una zona. Poi col dito ho cancellato per errore i puntini, e li hanno rifatti usando pero' la macchinetta del laboratorio, che ha segnato i puntini in una zona un pelo diversa sulla verticale. In generale non so perchè ma le macchinette non mi sembrano affidabilissime o sbaglio?
      Intendo la macchina che mette i puntini rossi sui fuochi.

      Dunque la differenza di altezza potrebbe essere 1 mm tra dx e sx. Quando guardo il sole, vedo due puntini colorati dx e sx (i fuochi) uno piu su e uno piu giu, ma di poco. Anche 1mm sarebbe in tolleranza senza affaticare il sistema visivo?

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    15. Da quel che so: l'angolo pantoscopico di solito dovrebbe essere di circa 7 gradi, e funzionale alla vista. Andrebbe considerata una rivalutazione dei valori diottrici (ma non delle centrature) se l'angolo fosse particolarmente differente o le diottrie elevate.

      Le lenti asferiche hanno una variazione di potere man mano che ci si allontana dal centro ottico e sviluppano poterie aberrazioni in modo diverso dalla lente standard, per cui vanno gestite considerando il centro di rotazione dell'occhio.

      non so di quali "macchinette" si stia parlando. Centratore elettronico a colonna? Interpupillomoetro? Autorefrattometro?
      Sono tutti affidabili, se si conosce cosa stanno misurando esattamente. Ad esempio: a mano si valutano i centri pupillari mentre certi strumenti valutano la distanza degli assi visuali. Durante le misurazioni l'operatore deve verificare se il paziente si muove e come si muove.

      Parli di affaticare il sistema visivo. Ma ti dan fastidio gli occhiali quando li porti? In questo caso piú che dell'affaticamento mi preoccupano la postura e gli effetti a lungo termine.

      Quando guarda il sole.... LA SMETTA SUBITO DI GUARDARE IL SOLE! Scritto in maiuscolo perché é una pratica pericolosa e inutile allo scopo di valutare le centrature (valutazione che va fatta oggettivamente e non soggettivamente: le proprie impressioni potrebbero ingannare)

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    16. L'angolo pantoscopico dipende dalla specifica montatura e da come calza. Nel mio caso abbiamo misurato e sono 9-10 gradi.
      Per macchinette intendo quei microscopi con cui l'ottico, a cui do un occhiale che non conosce, misura potere delle lenti e dove sono i fuochi.
      Ovvero, una volta che si è stabilito dove fare i centri, le lenti vengono tagliate e montate. Io che ricevo l'occhiale finito, come verifico se quello che mi consegnano corrisponde a quanto scritto sul foglietto (diottrie e posizione centri)? Faccio mettere col pennarello i puntini in corrispondenza dei fuochi.
      Facendo cosi, ho misurato che stanno piu' in basso di quanto scritto nel foglietto quando abbiamo preso insieme le misure. Ed inoltre, guardandomi allo specchio, noto che tali puntini stanno sotto di 4mm rispetto al centro pupille in posizione primaria di sguardo.

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    17. Tornaimo all'angolo considerato medio: ovvero 7 gradi. 9 non dista molto da quei 7 considerati standard, quindi, a mio parere le lenti vanno centrate sui centri ottici; eventualmente si puó agire sull'assetto dell'occhiale per portarlo a 7.

      Ho fatto abbassamenti a persone particolarmente alte in quanto passano piú tempo ad osservare verso il basso, perché il mondo attorno a loro é costruito per persone di statura media.

      Ho decentrato delle lenti verso il basso a una persona a cui avrei dovuto fare delle lenti costruite con un decentramento per far collimare diametro, centro e forma.... ma voleva spender meno: ho avvisato di rischi e conseguenze e fatto firmare uno scarico di responsabilitá a riguardo.

      E questo é come la penso io sulle centrature.

      Lo strumenti che descrivi é il frontifocometro: serve a misurare i valori prismatici e la focale delle lenti (le diottrie). Dove il valore prismatico é zero si trova il centro ottico della lente. É uno strumento preciso e obbiettivo.

      Le imprecisioni sulle centrature sono quasi tutte dovute a errori umani in fase di misurazione (per questo le prendo con diversi metodi e li confronto: per minimizzare tale errore). Anche guardarsi allo specchio per osservare se le centrature sono allineate puó portare a degli errori di valutazione (La postura é allineata? Sto osservando nel punto giusto? Sto inducendo un errore perché non é la postura abituale? ecc) In genere tutte le autoanalisi sono soggette a bias cognitivi (il motivo per cui non mi faccio le lenti da solo ma vado dall'oculista per avere i dati oggettivi e dall'optometrista per valutazioni sulle forie)

      Se ti dicono che le hanno decentrate verso il basso "perché si fa cosí con le lenti sferiche", a me la cosa non torna. Forse hanno qualche altro motivo (vedi i due esempi che ho fatto)

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    18. Grazie. Mi han detto che si fa cosi anche con le sferiche, infatti.
      E volevano abbassare rispetto ai centri ottici di 4mm.
      In effetti in letteratura la questione è aperta. Guarda per esempio questo link
      https://it.scribd.com/document/169785358/Esercitazioni-lenti-oftalmiche-ANGOLO-PANTOSCOPICO-pdf
      Si dice che è indispensabile per asferiche, ma non dice che non vada applicato anche alle sferiche.
      Io in modo salomonico ho detto che al limite avrei accettato 2mm (a metà strada).
      Poi il risultato finale è stato purtroppo 4mm, ma la giustificazione è stata "ho inserito i dati nella macchina tagliatrice affinche' i centri stessero sotto di 2mm, invece non so perchè ma è venuto cosi".
      Io del perchè mi sono fatto un'idea (la macchina misura dal punto piu basso della montatura; l'ottico pensava invece dal punto sulla perpendicolare).
      Tuttavia rifarmeli fare comporterebbe all'ottico di andare in perdita. E' vero che è colpa sua, pero' mi dispiacerebbe di cio'.
      Quindi non so bene che fare. Fatto sta che i centri sono sotto di 4mm rispetto alla mia posizione primaria. In altri occhiali che uso, sono invece in linea o al limite sotto di 1mm.

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    19. Ho consultato colleghi (metto sempre in discussione le mie conoscenze) e controllato i libri di testo:
      -la lente sferica va allineata al centro ottico
      -la lente asferica va abbassata (come descritto nel link)

      Gli strumenti vanno calibrati e controllati. Se si nota un decentramento ripetuto in una direzione lo si puó compensare inserendo i dati (scendono sempre di 2mm? aggiungo 2mm quando inserisco i dati).

      In mezzo ci puó essere l'errore umano: nelle misurazioni, nell'inserimento dei dati, nell'acer scelto un adesivo di bloccaggio non adatto a quel tipo di lente ecc.

      su -2,5D 1mm di decentramento genera 0,25 diottrie prismatiche.
      4mm generano 1 diottria prismatica con base alta (spostamento dell'immagine di un cm alla distanza di un metro). Non molto... ma portato a lungo puó alterare la postura.

      Come giá detto gli errori capitano; siamo pur sempre esseri umani! E a mio parere gli errori si pagano, altrimenti non avrebbe senso imparare dai nostri errori! Un paio di monofocali extra penso siano una spesa che un ottico possa affrontare ogni tanto.

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    20. Grazie. Riguardo al frontifocometro, è dunque preciso?
      Per lo stesso occhiale, ho fatto segnare i punti dei fuochi in due negozi diversi, e la posizione è diversa (parlo di mm ma diversa).

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    21. lo strumento é preciso.
      é piú probabile che siano disallineati i marcatori (3 mini pennarellini che lasciano il segno sulla lente. Uno centrale e 2 laterali) che lo strumento sia scalibrato.

      Quelli di adesso sono elettronici rapidi e con bassi margini di errore.

      Quelli di un tempo erano analogici e la misurazione poteva essere piú impegnativa e lenta (ne ho ancora uno di scorta a cui dovrei cambiare la lampadina).

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  5. Salve e grazie per il blog.
    Ho fatto fare un paio di lenti monofocali da sole per diottrie -2.50.
    Distanza interpupillare 62.
    Alla consegna ho chiesto (memore dei commenti precedenti) di marcare i fuochi con frontifocometro elettronico a 3 pennarellini. Ho misurato e la distanza è 66mm. In particolare l'errore sembra piu' marcato sulla lente sx.
    L'ottico si è giustificato dicendo che il frontifocometro della sala non era tarato, così è andato nel retrobottega, ha fatto due segni ed è riapparso. Rimisuriamo ed erano 64.5mm.
    Mi ha detto che stiamo in tolleranza (2.5mm).
    Domanda 1: è proprio cosi'? O mi conviene insistere nel rifare almeno la lente sx?
    Domanda 2 (meno importante): in generale come funziona? Leggendo i vari post ho appreso che gli occhiali hanno una carta d'identita con le misure. I miei nella loro carta hanno scritto 62mm, pero' la realtà è diversa. Alla consegna il cliente come verifica se la carta è veritiera? Certo l'ottico è in buona fede, tuttavia se sbaglia (errare humanum est) secondo me è forte la tentazione di ingannare il cliente, specie per le catene, anzichè rifare le lenti a proprie spese. Ho recuperato occhiali dell'adolescenza dell'ottico bottega di fiducia del paese: fatti misurare per curiosità, PD di 5mm maggiore della mia. Ai fini di prendere il centro geometrico della montatura anzichè la posizione delle pupille.
    Al di là di questa divagazione, mi preme un parere oggettivo sulla domanda 1, legata alla salute degli occhi. Grazie.

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    1. sarebbe da calcolare sulle singole semidistanze e poteri delle lenti; tuttavia ragioniamo sui numeri che abbiamo:
      DAV 62,
      IPD Dell'occhiale 66
      ovvero 4 mm di differenza

      Ora consideraimo il valore di tolleranza di 0,5 diottrie prismatiche e calcoliamo a quanti mm corrispondono.
      ((0,5dp/2,5d)*10) = 2 mm

      purtroppo la legge non specifica se la tolleranza sia riferita alla semidistanza interpupillare considerando la distanza di ogni occhio dal relativo centro ottico (2mm e sarebbe borderline ma tollerato) o se si tratta del valore totale (4mm non in tolleranza)

      Al di la della tolleranza legale delle centrature, sarebbero da considerare gli effetti sul sistema visivo: si potrebbe ridurre la stereopsi, potrebbero generare diplopia, visione sfocata, affaticata e mal di testa.

      Riguardo gli occhiali usati durante l'adolescenza, 5 mm in eccesso, per me, non sono tollerabili. Anche se i valori fossero stati inferiori e quindi entro i limiti di legge, preferirei allineare correttamente i centri per dare all'adolescente che sta crescendo la piú vantaggiosa condizione per il corretto sviluppo del sistema visivo.

      In mezzo ci dobbiamo mettere le abitudini: un sistema visivo abituato a degli effetti prismatici tollererá tutti gli errori che si avvicinano peró alla sua abitudine. É giusto seguire tali errori o correggerli? Dipende da caso a caso.

      Per concludere:

      La storia del frontifocometro mal tarato mi pare strana... ma non me la sento di dare giudizi: non conosco lo stato della strumentazione di questo ottico, non ho potuto fare misurazioni, non posso confutare prove di alcun tipo, non conosco le ragioni delle scelte che sono state fatte.

      Se peró nella conformitá c'è scritto che l'occhiale è centrato a 62 mm mi aspetto che sia a 62, non 66 o 64,5 ...Inoltre, se un documento è fatto bene, dovrebbe riportare semidistanze e altezze di montaggio separate per entrambi gli occhi; dovrebbe anche riportare anomalie (es: decentramento) e soluzioni (ad esempio se fosse in tolleranza)

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  6. Grazie. In effetti nel foglietto ci sono le semidistanze orizzontali e le altezze. Occhio sx 30.5 occhio destro 32. Misura reale 65 (quindi 2.5mm di differenza globale). L'errore è piu' marcato sul sx, quindi diciamo almeno 1.5mm di errore sul sinistro. Le altezze mi sembrano coerenti.
    La tolleranza orizzontale pensavo fosse 1 diottria prismatica (e 0,5 invece in altezza).
    Se invece è 0,5 diottrie prismatiche, che corrisponde a 2mm dunque, al di là del valore legale che non specifica, ai fini pratici on mi è chiaro se questi 2 mm di errore massimo sono sul totale (che invece nel mio caso è maggiore: 2,5mm) oppure per occhio (dunque per ciascun occhio l'errore non supera i 2mm per cui starei nella tolleranza). Grazie per l'ulteriore chiarimento.

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    1. L'articolo é del 2019.... ma non mi pare abbiano aggiornatole leggi. le tolleranze sono di 0,50dp in orizzontale e 0,25dp in verticale.

      Come accennato non é chiaro se tali tolleranze sono rispetto alle semidistanze, alla distanza totale fra i duce centri o a cos'altro.

      Sembra banale ma per quanto riguarda forie e riserve fusionali é fondamentale: se entrambi i centri fossero spostati di 2 mm nella stessa direzione la distanza pupillare totale non cambierebbe; se fossero in direzioni contrapposte invece avremmo un errore totale di 4 mm e il sistema dovrebbeconsumare una parte di riserve fusionali.

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    2. Dando per buona la dispensa sarebbero 2mm per semidistanza nel mio caso?

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    3. Tuttavia anche nel caso di errore di 2mm su entrambi nello stesso verso (con PD totale invariata) secondo me sarebbe un montaggio errato e il sistema visivo deve compensare.

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    4. un errore di 2 mm nello stesso senso di direzione non dovrebbe dare fastidio al sistema visivo; tuttavia, a lungo termine, potrebbe darne al sistema posturale.
      Per fare un esempio pensiamo a una deviazione di 20 diottrie prismatiche. in pratica qualunque cosa a 1 metro di distanza risulta spostata di 20 cm di lato: per vedere quell'oggetto davanti a noi dovremmo quindi ruotare testa e occhi e modificheremo tutti gli equilibri muscolari.

      20 diottrie sono tante. Ma consideriamone solo 1dp... sarebbe poca cosa.... ma quel poco, protratto nel tempo genererebbe comunque uno squilibrio.

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    5. Chiarissimo, grazie.

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  7. Ho trovato questa dispensa, in effetti sono 0,5 diottrie prismatiche in orizzontale. Secondo la dispensa, per occhio.
    http://win.galilux.edu.it/storico/attachments/article/114/Dispense%20lenti%20oftalmiche-2017.pdf

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    1. Purtroppo non riportavo le fonti nel 2019.... mi sarebbe stato utile. Non é la stessa fonte, ma mi rincuora vedere che i dati riportati sono gli stessi.

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    2. Secondo tale formula nel mio caso la tolleranza (non legale, ma presumo in base ad evidenze empiriche) sarebbe di 2mm per semidistanza nel mio caso specifico. L'errore totale che mi hanno fatto è di 2,5mm nel caso migliore (seconda misura) e 4,5mm nel caso peggiore (prima misura). La fiducia con quell'ottico è compromessa, infatti questo giochetto delle misure non trasparenti non mi è piaciuto. Per l'occhiale da sole fatto, posso dunque tenerlo cosi' senza fasciarmi la testa nel caso non avverta sintomi? Penso in effetti che dopo quell'errore di mezzo centimetro in adolescenza (dai 15 ai 20 anni, dopo di che gli occhiali successivi furono tarati correttamente), il mio sistema visivo sia elastico agli errori per eccesso.

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    3. Non lo so.
      Quell'errore in adolescenza puó aver generato una abitudine; mi e'capitato che persone, abituate a centrature sbagliate, non trovassero confortevoli le centrature giuste.
      Come si puó valutare? forie, riserve fusionali, disparitá di fissazione, test sulla stereopsi ci danno queste indicazioni. Senza non posso dare risposte. Con i test posso fare delle ipotesi.

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  8. Tuttavia la dispensa dice che per miopia (negative) si puo' sbagliare solo in diminuzione. Ovvero la distanza realizzata deve essere minore della interpupillare. Nel mio caso è il contrario, quindi mi preoccupa la cosa assai.
    Ha mai sentito una cosa del genere o questa dispensa a pagina 16 lascia a desiderare?

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    1. é un concetto un po'vecchio, forse basato sul fatto che il sistema visivo, nella visione da lontano, sia facilitato nel divergere piuttosto che nel convergere.

      Comunque in assenza di sintomi non ci impazzirei. Se peró il rapporto di fiducia con quell'ottico vacilla o viene a mancare (a me par strana la storia del focometro starato) cambia ottico.

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