Daltonismo e occhiali che lo curano. Sará vero?

Sará certamente capitato anche a voi di imbattervi su video promozionali proposti da facebook.
Sono video che cercano di suscitare emozioni e stupore. Uno di questi mostrava delle persone affette da "color blindness", letteralmente traducibile in "ciecitá ai colori"... ovvero i daltonici.

 

Nel video si possono vedere queste persone daltoniche emozionarsi, stupirsi e piangere indossando degli occhiali che gli permettevano di vedere i colori!

Wow!
La soluzione definitiva!
Emozioni a palate!
E invece no....

Non per tutti almeno.
Daltonico infatti é un termine generalista per definire le discromatopsie, che  a loro volta si dividono per tipologia e gravitá.

...per capirci qualcosa:

Partiamo da alcuni concetti anatomici di base : gli occhi hanno cellule predisposte alla comprensione delle onde luminose chiamati coni e bastoncelli e siti nella retina. Quelli che ci permettono di percepire i colori sono i coni e si dividono nella gestione di 3 frequenze luminose in particolare.

Abbiamo quindi cellule sensibili al rosso, altre al verde e altre al blu e la sommatoria di queste frequenze genera la sensazione di colore.

Le discromatopsie si dividono in funzione del colore che non si riesce a percepire e si dividono in:
  • protanomalia (ridotta percezione del rosso)
  • deuteranomalia (ridotta percezione del verde)
  • tritanomalia (ridotta percezione del blu)
...e a seconda della gravitá:
  • protanopia (insensibilitá al rosso)
  • deuteranopia (insensibilitá al verde)
  • tritanopia (insensibilitá al blu)
esiste anche la acromatopsia che é lássenza di percezione cromatica.

Come puó un occhiale ripristinare la corretta visione?

In effetti non puó!
Per lo meno non in tutti i casi. Queste lenti infatti sono degli equalizzatori di frequenze. Ne schermano alcune e ne lasciano passare altre... come se in photoshop si aumentasse la saturazione del colore.

Per rendere piú chiara la questione qua sotto ho riportato una tavola di Ishihara per la valutazione delle discromatopsie. Sono tavole i cui colori sono di ridotta saturazione, tanto da apparire indistinguibili. Oggigiorno vi sono metodi piú efficienti per la valutazione delle discromatopsie (test di Farnswort) ma per questo esempio andranno benissimo queste tavole.

Prova a leggere il numero riportato nel cerchio.



Il primo riquadro sará leggibile solo da chi ha una buona percezione cromatica e dai tritanomali.

Il secondo, aumentandone la saturazione dovrebbe essere comprensibile anche ai protoanomali ed ai deuteranomali.

Schermando con un filtro rosso il numero diventa distinguibile da chiunque. Il vede appare  nero e i rossi diventano bianchi.

Schermando con un filtro verde diventa incomprensibile da chiunque (simulazione di acromatopsia protoanomala: ciecitá al rosso).

Se vedete bene i colori ma voleste provare gli effetti descritti esistono diverse app che simulano le discromatopsie attraverso al fotocamera dello smartphone.

Quindi i sopracitati occhiali non funzionano? 

Di certo dietro certi video c'é una strategia di marketing... 
Possiamo affermare che questi occhiali funzionano... ma a solo per  protanomalia e deuteranomalia.
Come accennato in precedenza fungono da equalizzatori: schermano determinate frequenze e ne lasciano passare altre (come detto in precedenza) dando la sensazione di aumentare la saturazione del colore rendendo distinguibili piccole differenze cromatiche.


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