Occhiali smart, Luxottica e Facebook.

Di recente Mark Zuckemberg ha stretto accordi con Essilux. Pare che i prossimi occhiali smart saranno prodotti da Luxottica per Facebook. E da buon fan della tecnologia e operatore del settore ottico ci metto il naso.

I precedenti flop

Non sono una vera e propria novitá: In passato ci aveva provato google a costrure degli occhiali smart.

Ricortate i Google Glasses? Quelli composti da una grossa asta con un display e telecamera. In effetti erano piú "smart" che "glass"; il progetto non é stato abbandonato ed ora ne esistono delle versioni in grado di supportare la presenza di lenti da vista.

Il design che ricorda i visori dei guerrieri saiyan ed il costo elevato non ne hanno favorito la diffusione, ma ció che li frenó fu altro: la presenza di una videocamera.
Videocamera che l'utente poteva attivare in qualunque momento e che quindi rappresentava un rischio per la privacy.

Successivi tentativi furono fatti da Zungle che propose degli occhiali in grado di trasmettere il suono tramite un sistema a conduzione ossea. Forse meno smart ma comunque una bella idea; tuttavia le aste corpose che dovevano ospitare batterie antenne,  microfoni e diffusori, non riscontrarono molto successo. Ne presi un paio usati per provarli e alla lunga risultano effettivamente scomodi. La versione successiva é decisamente migliore e i diffusori a conduzione ossea sono posizionati in modo piú efficiente; non ho potuto provarli ma devo ammettere che la tecnologia a conduzione ossea del suono un po'mi ha deluso: prometteva suono udibile dal solo utente degli occhiali.... Ma in ambienti chiusi e silenziosi si sente anche senza indossare gli occhiali, in ambienti rumorosi e aperti non si nota ma il volume potrebbe risultare troppo basso.

Ci ha riprovato Bose con degli occhiali concettualmente simili a quelli di Zungle ma con dei micro altoparlanti tradizionali, posizionati sulle aste e puntati verso le orecchie. Anche in questo caso le aste risultano corpose in quanto debbono ospitare tutte le componenti elettroniche. Non ho potuto provarli ma posso presupporre che la qualitá audio proposta nella soluzione Bose possa essere elevata.

In ogni caso tutti questi dispositivi non sono stand-alone, ovvero non possono lavorare da soli e hanno bisogno di comunicare con un processore che esegua tutti i calcoli e trasmetta loro audio e informazioni.

Smart vs AR

In questo caso non si parla solo di smart glasses ma di AR, ovvero realtá aumentata.
Si tratta quindi di una interfaccia che ci permette di avere informazioni sull'ambiente circostante; sará comunque necessario avere a portata il proprio cellulare, che contribuirá fornendo la posizione, valutando le informazioni che arrivano dalla fotocamera e dal microfono e comunicando i risultati all'utente.

Attualmente esiste un solo dispositivo in grado di dare una completa esperienza di realtá aumentata: sto parlando degli Holo Lens della Microsoft (arrivati recentemente alla versione 2). Concettualmente sono una cosa pazzesca: integrano sistemi di tracciatura ambientale e possono proiettare oggetti tridimensionali nell'ambiente: veri propri ologrammi! Sono totalmente indipendenti da altri dispositivi. Sono anche enormi, pesanti, costosi... e a dirla tutta gli ologrammi sono proiettati solo in una ristretta area di fronte a noi: se non si osserva attraverso quel minuscolo display trasparente non si vedono.

Per queste ragioni dubito che vedremmo degli ologrammi proiettati sulle lenti: non abbiamo ancora la tecnologia per farlo su un occhiale abbastanza compatto. La realtá aumentata sará comunque una interazione con l'ambiente circostante. Potremmo chiedere di portarci in un certo luogo e gli occhiali ci comunicherebbero la strada da seguire svolta per svolta. Chi soffre di prosopagnosia (difficoltá nel riconoscere i volti) potrebbero chiedere agli occhiali di identificare le persone tramite riconoscimento facciale (che potrebbe riportare al problema della privacy); gli ipovedenti potranno essere avvisati di eventuali pericoli sul loro percorso e richiedere la lettura dei documenti che hanno di fronte.

Quanto costerá questo servizio?

Gratis probabilmente.
Magari camminando di fronte ad una pasticceria sentiremo una vocina che ci dice "non hai fame? non ti andrebbe un cappuccino e brioche?" o ci avviserá dei saldi nei negozi che siamo abituati a frequentare. Non dobbiamo scordare infatti che questi servizi "gratuiti" non sono poi cosí gratuiti, ma finanziati attraverso le pubblicitá che facebook, google e microsoft vendono.

Una invasione della privacy diversa da quella dell'operatore telefonico che chiama in pausa pranzo per passare a un nuovo operatore telefonico o fornitore di energia; piú sottile, subdola se vogliamo, ma alla quale siamo giá abituati dai banner che ci appaiono ai lati delle pagine su Facebook che ci ricordano di acquistare il tal prodotto visto su Amazon e dai post sponsorizzati.

Post Scriptum

Ancora non si conoscono le reali specifiche di questo dispositivo.
Secondo me varrebbe la pena acquistarlo se fosse in grado di proiettare le informazioni dell'ambiente su tutta la lente... altrimenti potrebbe essere solo l'ennesimo occhiale con un diffusore audio.

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