Addio presbiopia con un collirio. Sará vero?

Una cosa che ho imparato negli anni é di non credere troppo a quel che mi dicono banche e giornali.
Tralasciando la questione banche vorrei concentrarmi sui giornali.

Ultimamente sono affiorati titoli come:
Incuriosito, e conscio delle funzionalitá visive, sono andato alla ricerca delle notizie alla loro fonte invece che dai giornali. Ho scoperto che questo magico collirio non ha ancora un nome proprio ed é identificato con la sigla di UNR844; ho inoltre trovato (con Google, in meno di 1 minuto e nella prima pagina di ricerca) uno degli studi su questo farmaco,  e i suoi nomi alternativi (utili se volete trovare ulteriori studi) ed articoli su testate giornalistiche estere.

Ma per capire di cosa si tratta é meglio andare in ordine:
  1. cos'é la presbiopia
  2. da cosa é dovuta
  3. come funziona questo farmaco
  4. é efficace?
  5. attuali sistemi per la gestione della presbiopia

1-cos'é la presbiopia

Cominciamo col dire che la presbiopia non é una patologia ma la conseguenza del naturale invecchiamento dell'occhio. Si traduce nella difficoltá, se la visione é nitida da lontano, di mettere a fuoco oggetti vicini.

2-da cosa é dovuta?

All'interno dell'occhio vi sono molteplici strutture, ognuna con una specifica funzione: quella maggiormente coinvolta nella presbiopia é il cristallino.
Si tratta di una lente in grado di cambiare forma, sospesa all'interno dell'occhio; é proprio grazie alla sua capacitá di mutare che é possibile vedere a fuoco oggetti distanti, quando é distesa, o vicini quando i muscoli la premono.
Con il passare del tempo i muscoli che muovono questa lente perdono di tono ed efficienza. Contemporaneamente stesso il cristallino diventa piú rigido e l'occhio perde la capacitá di variare la messa a fuoco.

3-come funziona questo farmaco

Lo scopo di questo farmaco é quello di ridare flessibilitá al cristallino. Contiene un principio attivo (estere di colina di acido lipoico, se un chimico sta leggendo avrei bisogno di una conferma sulla  dicitura) che attraversa la cornea, penetra all'interno dell'occhio, viene metabolizzato e scomposto in DHLA (acido diidrolipoico, esperti di chimica, aiutatemi!) che "smantella" le proteine del cristallino ammorbidendolo.

4-é efficace?

Non completamente.
Visti i dati raccolti si puó affermare che l'80% delle persone coinvolte negli studi abbia riportato un miglioramento della visione da vicino... ma bisogna anche dire che i soggetti coinvolti negli studi erano giovani presbiti: tra i 45 e 55 anni.
Inoltre, 7 mesi dopo il termine della terapia, meno della metá aveva mantenuto una discreta acuitá visiva da vicino... migliore di un paio di decimi rispetto alle prime misurazioni.

Interessante notare che 1 persona su 5, nel gruppo di controllo a cui era stato dato un placebo, ha ottenuto un miglioramento! Una quantitá inferiore se paragonata al gruppo a cui era stato dato il farmaco (4 su 5) ma sarebbe interessante indagare su perché questo placebo abbia avuto effetto positivo: quella persona su 5 nascondeva un problema di lacrimazione? O é il potere della suggestione ad aver migliorato la visione?

Non avendo tutti i dati precisi degli studi fatti posso comunque intuire che:
-puó funzionare su giovani presbiti
-alla fine del trattamento ci sará un progressivo ritorno alla condizione originale

5-effetti collaterali

Non dobbiamo scordare che si tratta di un farmaco. Non ho trovato dati su effetti collaterali, ma questo non vuol dire che non ve ne siano. Il fatto che tale farmaco non sia attualmente disponibile indica che i test e le sperimentazioni sono incompleti: si prevede una sua distribuzione attorno al 2024.

Da quello che ho appreso nel corso degli anni, so che la cornea é una barriera protettiva che dovrebbe evitare che agenti esterni penetrino all'interno dell'occhio. In questo caso mettiamo un farmaco che deve penetrare e superare questa barriera! Non si tratta di una novitá: le gocce oculari per gestire la pressione dovrebbero penetrare all'interno dell'occhio in modo similare.

Conclusioni

Al momento tutte le affermazioni fatte in questo articolo sono solo un semplice parere soggettivo: chiacchiere da bar, in pratica! Non ho i dati degli studi; ad esempio vorrei conoscere i risultati dividendo per etá, lavoro svolto, abitudini ecc. dei soggetti del test.
Dovremmo aspettare ancora qualche anno per vedere questo prodotto sugli scaffali delle farmacie. É certamente un prodotto interessante... ma il mio naturale scetticismo mi impone di non gridare al miracolo con titoli come "Addio presbiopia".

Invito sempre a cercare tutte le sfumature dietro a notizie altisonanti che gridano al miracolo e alla soluzione di tutti i problemi in modo troppo semplice.

 

Commenti

  1. il tuo articolo non ha senso il prodotto entra nel occhio per fare del bene e non del male non ne un corpo estraneo non puo creare problemi al occhio anche se supera le protezioni nom creare paure sensa motivo grazie.

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    1. Come accennato alla fine si tratta di "quattro chiacchere da bar" e non di un trattato scientifico. Quello che faccio non é allarmismo (generare paura senza motivo), ma dopo aver spiegato, nel modo piú semplice possibile, le meccaniche che stanno dietro ad un farmaco, invito a ragionare e a non fidarsi troppo a titoli che trovo altisonanti.

      Il farmaco é sicuro, usato nella sperimentazione umana e funziona abbastanza. Non ci sono peró studi a lungo termine.

      In cosa non avrebbe senso cio che ho scritto?

      Riguardo che un farmaco sia fatto per fare del bene non indica peró che non abbia effetti collaterali a lungo termine. Ad esempio il controllo dell'avanzamento della miopia con farmaci ciclopegici a basso dosaggio é molto efficiente non puó essere protratto per piú di 4 anni.

      Inoltre non é detto che qualcosa che fa del bene non faccia anche del male: il cortisone é un farmaco efficace nel suo impiego, tuttavia ha anche notevoli effetti collaterali e tende ad accumularsi nell'organismo. https://www.my-personaltrainer.it/salute/cortisonici.html

      Invito a ragionare e studiare prima di discutere su un argomento che non si conosce. Ammetto che le mie conoscenze di chimica non sono eccellenti: infatti nell'articolo chiedo conferme a chi la chimica l'ha studiata e la conosce bene.

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