Visual training VS Visual training

Vi sono molteplici tipo di "visual training".
A cosa servono? Sono efficaci?

Nel corso degli anni, sia all'interno dei miei studi di optometria che nei corsi di aggiornamento sono venuto a conoscenza di molteplici realtá riguardanti la rieducazione visiva.
In questo caso non prenderemo in esame quelle casistiche patologiche e che necessitano di esser seguite da team di oculisti e ortottisti ed eventuali altre figure professionali (optometristi, osteopati, dentisti).

Igiene visiva

Si puó parlare di rieducazione visiva giá con il semplice atto di fare un uso corretto della vista: l'essere umano nasce per guardare a distanza ma ha la capacitá di focalizzare anche oggetti vicini; a causa dello sviluppo sociale e tecnologico é innegabile che abusiamo di quest'ultima opzione. Ecco che un primo passo di questa rieducazione serve a ricordarci di sollevare lo sguardo dal monitor per osservare qualcosa di distante.

Visual training

flipper: permette di alternare velocemente 2  coppie di lenti
Esistono peró situazioni dove sia necessario allenare il sistema visivo in modo piú radicale. Un esempio sono gli eccessi o insufficienze di convergenza o divergenza: casi in cui gli occhi possono causare mal di testa o generare una visione sfocata o doppia. In alcuni di questi casi, quando gli occhiali non bastano, si puó intervenire con degli esercizi di visual training che includono l'uso di flipper prismatici e mirati ad aumentare le riserve fusionali e ristabilire una visione singola, nitida e confortevole.

Visione e sport

un allenamento sportivo col metodo S.V.T.A.
Oltre alla visione nitida e confortevole esistono allenamenti atti ad aumentarne l'efficienza del sistema visivo. A tal proposito sono nate scuole di visual training sportivo.
Ho frequentato un corso S.V.T.A. (Science Vision Training Academy) in cui si affermava un processo visuo cognitivo in cui l'occhio vede, il cervello decodifica e successivamente il corpo si muove.
In base a questo principio, se gli occhi non percepiscono in modo corretto il mondo circostante non possono nemmeno comunicare dati attendibili al cervello ed i movimenti saranno imprecisi. Movimenti imprecisi significa peggiori prestazioni sportive e maggiore rischio di infortuni.
S.V.T.A. propone esercizi atti a migliorare i movimenti oculari (inseguimenti e saccadi), focalizzazione, fissazione, percezione centrale e periferica e attenzione.
Ritengo che gli esercizi proposti siano molto simili, almeno concettualmente, a quelli proposti da Sport Vision (di cui, vorrei precisare, non ho fatto alcun corso).
A differenza degli altri training, che valutano solo l'aspetto visivo, questi ultimi sono  multidisciplinari, tengono presente vari aspetti del corpo e spesso sono eseguiti in collaborazione con professionisti di scienze motorie.

Conclusioni

La visione non é solo definita dai decimi, ma un processo visivo e cognitivo complesso.
É importante seguire buone regole di igiene visiva. Nei casi in cui si presentino disturbi (o per prevenirli) puó essere necessario integrare all'igiene visiva il visual training. In assenza di sintomi si puó comunque prendere in considerazione un percorso di visual training sportivo per migliorare le proprie capacitá. Quest'ultimo non va peró considerato solo per il potenziamento: vi sono molti casi in cui ha utilitá riabilitativa.

L'efficacia, come ogni allenamento, é in funzione sia dell'esercizio che della costanza con cui viene eseguito. É necessario sottoporsi a verifiche per valutare i risultati ottenuti e prendere i relativi accorgimenti.

L'allenamento delle abilitá visive é piuttosto vario e complesso; é quindi importante rivolgersi a professionisti competenti in tali settori.

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