la realtá virtuale fa male?

Qualcuno sostiene che i videogiochi facciano male alla vista.
Non é del tutto errato. Soprattutto i videogame portatili, tenuti a pochi centimetri dal naso, portano i ragazzini a diventare miopi. Senza contare il bombardamento di luce blu (il blu ed il violetto sono le lunghezza d'onda che percepiamo e che sono piú vicina agli ultravioletti) ed i suoi effetti sulla retina.

Meglio quindi i videogiochi proiettati sulla tv a qualche metro di distanza.
Meglio ancora il gioco all'aria aperta. Soprattutto durante l'etá dello sviluppo!

Ed a proposito della realtá virtuale?
Non possiamo ignorarla in quanto non é piú parte dell'immaginario fantascientifico ma é ormai diventata una realtá alla portata di tutti.

Nel 92, nel film "Il tagliaerbe" veniva utilizzato per rendere intelligente un tizio un po' lento...

Nella realtá le cose sono un po'diverse. Tali sistemi sono utilizzati oltre che per i videogiochi, per vari tipi di riabilitazioni. Io stesso ho avuto la fortuna di collaborare con BigRock per lo sviluppo di un applicativo che emula alcuni esercizi di visual training (di cui parleró in un paio di video).

I dispositivi preposti sono dotati di sensori per determinare la propria posizione nello spazio, una coppia di schermi (o uno solo, ma diviso in due) posti a pochi cm dal naso e delle lenti positive atte a compensare questa vicinanza.

Per funzionare bene ed evitare molti disturbi é necessario inserire la distanza interpupillare dell'utente, affinché le immagini siano allineate esattamente di fronte all'occhio. Il mancato allineamento puó favorire mal di testa, visione doppia, sfocata o mancata percezione della profonditá (in presenza di questi sintomi consulterei comunque un optometrista).

Una volta impostato tutto come si deve e indossato il casco vedremo un mondo virtuale tridimensionale. La percezione della profonditá é data dal fatto che le immagini proiettate sui due schermi sono leggermente differenti tra di loro.

Gli occhi saranno stimolati ad osservare oggetti distanti, e le cose piú vicine potrebbero risultare sfocate, soprattutto per le persone piú giovani a causa del rapporto tra convergenza e accomodazione (credetemi sulla parola, funziona cosí). L'osservazione di oggetti distanti e la mancata accomodazione riduce gli stimoli alla miopizzazione... al tempo stesso c'é il rischio, seppur vago e legato ad un uso decisamente prolungato ed intenso, di ridurre le capacitá di mettere a fuoco da vicino. Nessuno svantaggio per i presbiti; anzi, la nitidezza delle immagini sarebbe la stessa sia da lontano che da vicino.

Non sono dispositivi perfetti a causa della ridotta risoluzione degli schermi e limitata area del campo visivo. Attualmente tali problematiche sono giá state risolte ma i dispositivi in questione non sono ancora diffusi a causa di peso, ingombro e costi.

Vi sono maggiori rischi a causa della luce blu: la retina viene bombardato da tali frequenze in quanto il display sarebbe molto vicino agli occhi riducendo a zero il decadimento della luce. Sarebbe importante, per mantenere la retina in salute, ridurre al minimo la luminositá di questi schermi e possibilmente di indossare occhiali protettivi per la luce blu (quelli che fanno vedere tutto un po' piú giallo).

Riprendendo la domanda del titolo: la realtá virtuale fa male?
La risposta, per quanto ne sappiamo, é no.
Purché i dispositivi siano settati correttamente e a patto di non eccederne con l'uso attenendosi alle istruzioni di chi li produce (ad esempio leggendo libretti se ne sconsiglia l'uso sotto i 12 anni).

L'uso della realtá virtuale puó inoltre far venire a galla problematiche di varia natura. Se durante l'utilizzo riscontraste visione doppia, affaticamento visivo, mal di testa o mancata percezione della profonditá é necessario consultare un optometrista. I controlli optometrici non escludono quelli oculistici, fondamentali per prevenire e gestire le patologie oculari.

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